Roma, le 'favelas' di Villa Pamphili: di notte sono il regno dell'emarginazione Il Tirreno

  • Postato il 9 giugno 2025
  • Di Il Tirreno
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Roma, le 'favelas' di Villa Pamphili: di notte sono il regno dell'emarginazione Il Tirreno

Villa Pamphili, un polmone verde di circa 184 ettari dalle due vite: una di giorno animata da persone, bambini e biciclette e una di notte dove i protagonisti sono gli emarginati della metropoli. Nonostante la chiusura all’imbrunire dei cancelli (11 quelli “ufficiali”) tanti sono i punti in cui chi vuole può entrare nel parco. Sbarre divelte, cancelli forzati. Il più evidente è su via Leone XIII, l’arteria che divide in due il parco e dove qualche tempo fa un incidente stradale ha causato l’abbattimento della recinzione. Un punto da dove si può facilmente entrare e uscire a qualsiasi ora e che consente di raggiungere qualunque punto del parco. Anche quello, ad esempio, dove sono stati ritrovati qualche giorno fa i cadaveri di una donna e di una bambina. “Gira di tutto - ci racconta una ragazza che frequenta il parco per fare jogging - io vengo spesso e mi imbatto in tante baraccopoli improvvisate. La più clamorosa - prosegue indicandoci un punto non lontano da dove parliamo - è sotto al ponte che collega i due lati di Villa Pamphili, quello pedonale che attraversa via Leone XIII. Li sotto ci sono bivacchi con letti e suppellettili varie. Accampamenti se ne trovano pure all’interno del parco dove magari la vegetazione si fa più fitta. Io di sera qui non vengo”, chiude riprendendo il suo allenamento. Girando per il parco, sul lato che porta a via Rosa Luxemburg ci imbattiamo in coperte, scarpe, piatti. Tracce di vite disperate che trovano rifugio nel parco, lontano da occhi indiscreti ma non dal pericolo.
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Autore
Il Tirreno

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