Roma, Gasperini ammette di dover cambiare il suo calcio per i giocatori che ha: "I derby si ricordano solo se li vinci"

  • Postato il 20 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Nella capitale quando c’è il derby, la città si ferma. Lo sanno tutti, anche chi non segue il calcio. Lazio-Roma è una partita diversa dalle altre, si porta dietro pressioni e sfottò che possono incidere sul lavoro per lunghe settimane. Gasperini lo sa e per questo ha messo tutti sull’attenti per cercare di dimenticare la brutta sconfitta interna contro il Torino e rimettersi in carreggiata per la lotta Champions League. L’allenatore giallorosso ha parlato in conferenza stampa, toccando diversi temi.

Lazio-Roma, la conferenza di Gasperini

La Roma arriva al derby con qualche incertezza di formazione. Gasperini fa il punto sulle condizioni dei suoi: “Wesley ha avuto una ricaduta, come ha detto il medico, di una gastroenterite che gli ha creato qualche problema. Sembrava in via di guarigione, invece è tornato un po’ indietro. Vediamo nelle prossime 24 ore se starà meglio.” E su Hermoso: “Lo proviamo oggi in campo: non ci sono grandi indicazioni positive, però c’è ancora un po’ di fiducia e la lascio.”

Il tecnico poi si sofferma sul significato della stracittadina: Il derby di Roma è una partita conosciuta e famosa in tutto il mondo, soprattutto per lo spettacolo di folla e di pubblico, per le coreografie e i colori. È una gara particolare, assolutamente diversa, al di là delle classifiche e del campionato. C’è una rivalità cittadina in campo che rende tutto molto più bello, con maggiore attenzione e molta più tensione.”

“I derby si ricordano solo se li vinci”

Per Gasperini, non esiste un derby “accettabile” se finisce senza i tre punti. Lo ha spiegato con grande chiarezza: I derby che restano sono quelli che vinci. Quelli che pareggi non te li ricordi, quelli che perdi li dimentichi velocemente: alla fine, le uniche cose che rimangono sono le vittorie.” Sul calendario che ha piazzato la sfida già alla quarta giornata, non ci sono lamentele, ma una riflessione: “È vero, si tratta di un momento iniziale del campionato. Non è usuale, di solito i derby vengono disputati più avanti. Però è anche una fase in cui le squadre sono più concentrate sul costruirsi, sul migliorarsi, quindi va bene così.”

Riguardo agli avversari, il rispetto è massimo: “La Lazio è un’ottima squadra, con un grande allenatore che ha fatto bene ovunque sia stato. Non ha fatto mercato quest’anno, ma non ha venduto nessuno: è rimasta praticamente la stessa dell’anno scorso. Mi preoccupa, lo riconosco, ho rispetto per il valore di questa squadra.”

Roma, la grande sfida: “Devo uscire dalla mia comfort zone”

Gasperini non nasconde che questa avventura alla Roma rappresenta qualcosa di profondo nella sua carriera: “Questa è una sfida, una grande sfida, una bella sfida, dove cerco di portare l’esperienza accumulata nella mia carriera dentro una squadra e in una piazza come Roma. Sono molto convinto della bontà della scelta.” Ma sa anche che sarà necessario adattarsi: Probabilmente dovrò anche uscire dalla mia zona di comfort, quella in cui ero abituato a fare un certo tipo di calcio. Ma anche questo rappresenta una sfida ulteriore: dovrò cercare di percorrere altre strade, di trovare nuove soluzioni, pur mantenendo sempre i miei principi.”

Parlando del collega Sarri, l’allenatore si lascia andare a un ricordo: Ci affrontiamo da tantissimi anni. Oggi lo ricordavo con Silvio: ci incontrammo già in Serie C, io con il Crotone e lui credo con l’Arezzo. Poi anche in Serie B, col Pescara, nel 2003-2004. Abbiamo in comune il percorso, partendo dalla gavetta e costruendo passo dopo passo le nostre carriere.”

Pellegrini, Dovbyk, Tsimikas: serve recuperare tutti

Tema centrale della conferenza stampa è stato anche il recupero dei giocatori meno brillanti o rientrati da poco. Con il mercato chiuso sono rimasti giocatori come Dovbyk, Pellegrini, Baldanzi, che sembravano in uscita: io devo recuperarli tutti. Ho bisogno di tutti, al meglio possibile.” Pellegrini, in particolare, è al centro di un processo delicato: “Fisicamente sta bene. Se dall’inizio o a gara in corso non lo so, ma può giocare. Mi aspetto che diventi un atleta completo, un giocatore di alto livello, perché ha potenzialità altissime.” Ma c’è anche un monito alla società e all’ambiente: “Se ormai non è più accettato dalla piazza o dalla società, non posso farlo. Se invece lo recuperiamo tutti insieme, perché ci serve, avremo un giocatore di livello. A me serve il miglior Pellegrini. Altrimenti diventa un problema.”

Su Tsimikas: “È arrivato da una settimana, serve il tempo di conoscersi anche con i compagni e con gli avversari. Magari domani, magari dall’inizio, magari a gara in corso, non lo so. Ma è un giocatore su cui non ci devono essere dubbi: prima o poi giocherà.”

Pressione, fase offensiva e identità: la Roma deve reagire

Gasperini torna anche sulla sconfitta contro il Torino: “Non abbiamo disputato una buona partita, ma penso anche che non siamo stati peggiori. Non mi era mai capitato di perdere una gara così, l’abbiamo persa su un solo tiro in porta.” Ma lo sguardo ora è tutto sul derby: “Voglio vedere una squadra che, sul piano del gioco, della disposizione in campo, della corsa, dell’aggressività e di tutte le componenti che migliorano il calcio, faccia qualcosa di superiore rispetto all’ultima partita.” Sulla fase offensiva, l’allenatore è chiaro: “Non si può dare sempre la colpa agli attaccanti. Se hai una buona fase offensiva, crei situazioni favorevoli. Quando mancano i gol bisogna cercare soluzioni e miglioramenti in tutta la squadra.”

E infine, un passaggio sull’identità tattica: “In tanti, dall’inizio della mia carriera, mi hanno detto che non si può giocare così… Invece i principi sono difficili da cambiare. Devo tener conto delle caratteristiche dei giocatori, ma non ho intenzione di snaturarmi adesso. Forse avrei dovuto farlo prima, però è andata bene così.”

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Virgilio.it

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