Roma deve avvicinare i giovani alla cultura e al civismo. Intervista a Lorenzo Marinone

  • Postato il 3 novembre 2025
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Già delegato alle Politiche Giovanili di Roma Capitale, dal luglio 2025 Lorenzo Marinone che è anche Presidente della Commissione Bilancio dell’Assemblea Capitolina. Da oltre dieci anni è impegnato nel promuovere la partecipazione delle nuove generazioni alla vita civica: nel 2014 ha fondato il gruppo dei Giovani Democratici del Municipio XII, creando uno spazio di confronto e di progettazione per tanti ragazzi del territorio; nel 2021, invece, è stato indicato come candidato al Consiglio Comunale, dove oggi lavora per costruire una città più aperta alle energie e alle idee dei giovani. Convinto che le politiche giovanili siano strategiche per il futuro di Roma, in questa intervista ci racconta il ruolo della cultura nella trasformazione urbana e la sua visione di una città capace di accogliere e valorizzare la creatività delle nuove generazioni. 

Intervista a Lorenzo Marinone 

Quali sono stati i principali risultati raggiunti dalle politiche giovanili di Roma Capitale nel corso di questa consiliatura? 
In questi anni abbiamo lavorato per restituire ai giovani una città che li ascolti, li accompagni e li renda protagonisti. I risultati più significativi nascono dalla costruzione di un ecosistema stabile di spazi, progetti e opportunità: dai Poli civici giovanili ai bandi per la creatività e l’imprenditorialità, fino alle residenze artistiche diffuse nei municipi. 

Ci faccia qualche esempio. 
Tra le esperienze più emblematiche c’è L’Isola che non c’era, un progetto che dal 2022 promuove cultura e socialità attraverso attività gratuite di spettacolo, arte, musica, teatro e cinema, ideate dai giovani per i giovani. Il successo delle prime edizioni ha confermato la necessità di offrire spazi di espressione creativa nei quartieri, restituendo vitalità e senso di appartenenza ai territori. Con Cabin Art abbiamo trasformato sei ex gabbiotti della Polizia Locale in opere di street art, selezionando giovani artisti under 35 in collaborazione con il MAXXI, la Sovrintendenza Capitolina e Zètema Progetto Cultura. Talent Corner, invece, ha portato nei parchi e nelle piazze palchi tecnologici prenotabili via app, dove chiunque può esibirsi gratuitamente e in sicurezza. I primi totem sono già attivi a Parco Marconi, Cipro, Conca d’Oro e Balduina. Un altro passo importante è stato il progetto A Mente Libera, in collaborazione con Farmacap, che ha garantito cinque sedute gratuite di supporto psicologico agli under 35 e l’accesso a workshop e laboratori esperienziali. È stata una scelta culturale e politica insieme: riconoscere la salute mentale come diritto di cittadinanza. Roma è stata la prima grande città italiana a farlo, inviando un segnale concreto di attenzione a una generazione segnata da isolamento e precarietà. 

Su quali progetti intendete concentrarvi nei prossimi anni per rafforzare le opportunità offerte ai giovani? 
A breve uscirà il bando “Voci dalla Città”, per sostenere la produzione di podcast e videopodcast, offrendo ai giovani nuove occasioni di visibilità e formazione. Ma il prossimo passo sarà consolidare e ampliare quanto costruito. A Mente Libera proseguirà e si rafforzerà, integrando il benessere psicologico nei percorsi di orientamento, formazione e cittadinanza attiva. Parallelamente, intendiamo potenziare la rete degli spazi giovanili: luoghi di produzione culturale, di incontro e sperimentazione. Roma deve diventare una piattaforma viva di opportunità, dove un giovane possa non solo trovare ascolto, ma immaginare e realizzare il proprio progetto di vita. 

Come svilupperete questo desiderio? 
Con la Consulta dei Giovani Imprenditori e Professionisti di Roma Capitale vogliamo favorire il dialogo tra istituzioni e nuove generazioni di imprenditori e creativi, promuovendo competenze e politiche pubbliche mirate. Inoltre, grazie alle convenzioni con gli Atenei, molti studenti possono oggi svolgere tirocini curriculari presso Roma Capitale, vivendo un’esperienza formativa sul campo. 

Che ruolo ha l’arte contemporanea nel trasformare il volto di una città per renderla più attraente per le nuove generazioni? 
L’arte contemporanea è un linguaggio di libertà e cittadinanza. Rigenera spazi e immaginari, dà voce al cambiamento e connette storie individuali e visioni collettive. A Roma rappresenta un ponte tra memoria e futuro: restituisce senso ai luoghi, accende nuove centralità e rende i quartieri più vivi. È il linguaggio in cui le nuove generazioni si riconoscono e attraverso cui possono riscrivere il racconto urbano. 

Qual è oggi la relazione tra l’Assessorato alle Politiche Giovanili e quello alla Cultura, e come collaborano per valorizzare il ruolo dei giovani nella vita culturale di Roma? 
Il dialogo è costante e strategico. Abbiamo scelto di superare la logica dei compartimenti, costruendo una visione condivisa in cui cultura e politiche giovanili si intrecciano in modo organico. Dalle residenze artistiche ai bandi per curatori e artisti under 35, fino ai festival nei quartieri, lavoriamo insieme per rendere Roma un laboratorio permanente di creatività. Con Generazione Cinema e Teatro abbiamo sostenuto registi emergenti, mentre il Generazione Music Contest ha dato spazio alle band delle scuole superiori, coinvolgendo i social più frequentati dai giovani. Con Next Beat, infine, abbiamo aperto le porte dell’Auditorium Parco della Musica agli under 35, offrendo biglietti a prezzo speciale: un modo concreto per avvicinare i giovani alla cultura, alla musica e alla condivisione di esperienze di qualità. 

Lorenzo Marinone
Lorenzo Marinone

Crede che oggi i giovani abbiano la capacità di sognare e immaginare nuovi modelli di città? Quali strumenti può offrire l’amministrazione per coltivare questa visione? 
Sì, la capacità di sognare è viva e potente, ma richiede fiducia e strumenti concreti. A Mente Libera lo dimostra: non esiste partecipazione senza benessere, né creatività senza equilibrio emotivo. L’amministrazione deve offrire spazi accessibili, percorsi formativi, bandi trasparenti e momenti di ascolto. Ma soprattutto deve riconoscere ai giovani il diritto di immaginare: una libertà che nasce dal sentirsi visti, accolti e valorizzati. 

Può darci una visione della Roma del futuro che immagina? 
Immagino una Roma che non viva solo di memoria, ma di energia condivisa. Una città che unisca la sua storia millenaria alla forza delle nuove generazioni: policentrica, sostenibile, internazionale, dove inclusione e creatività diventino tratti distintivi. Una Roma in cui arte, tecnologia e solidarietà convivano in un racconto urbano unico, e in cui ogni giovane possa non solo scoprire la bellezza, ma contribuire a crearla ogni giorno. 

Marco Bassan 

L’articolo "Roma deve avvicinare i giovani alla cultura e al civismo. Intervista a Lorenzo Marinone" è apparso per la prima volta su Artribune®.

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Artribune

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