Roma, cosa vedere vicino alla Stazione Termini in un’ora

La Stazione Termini di Roma è ormai un luogo simbolo della Capitale: crocevia di incontri e di strade che – come si suol dire – portano tutte alla città, è spesso sia punto di partenza che meta di arrivo. È, difatti, la stazione ferroviaria più grande e importante d’Italia (vanta ben 32 binari) ed è la quinta in Europa, con un volume di traffico pari a circa 150 milioni di passeggeri all’anno. Se vi trovate a Roma quasi sicuramente vi capiterà di sostare per un po’ di tempo nelle sue aree: che siate diretti agli aeroporti della Capitale o nel suo centro storico, tutto passa dall’interno e dall’esterno – la maestosa e da poco rinnovata Piazza dei Cinquecento – della storica Stazione Termini.

E se è facile perdersi tra binari e negozi, è pur vero che talvolta la Stazione rappresenta più croce che delizia: le attese possono essere lunghe e stressanti così come la mancanza di intrattenimento. Lo sanno bene i pellegrini che – per il Giubileo 2025 – hanno riempito Roma e i suoi luoghi di passaggio. Abbiamo dunque pensato di consigliarvi delle alternative, nel caso in cui vi troviate a dover passare qualche ora nella Stazione. Cosa vedere in poco tempo a pochi passi da Termini? Eccovi cinque proposte.

Stazione Roma Termini
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La Stazione di Roma Termini

Le Terme di Diocleziano

A pochi passi dalla Stazione Termini si trova uno dei complessi museali più affascinanti e incredibili relativi all’Antica Roma: le Terme di Diocleziano. Quando parliamo di pochi passi, intendiamo realmente che – in appena 4 minuti dalla stazione – potete ammirare questo Museo, ed è il primo consiglio che vi diamo sulle attività da fare intorno ai binari della ferrovia. Tenete presente che le Terme sono visitabili dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19 con ultimo ingresso nella biglietteria alle 18.

Questo complesso termale fu costruito a partire dal 298 dall’Imperatore Massimiliano e inaugurato ufficialmente nel 306. Altro dato interessante è che, nel 1889, il Regno d’Italia scelse le Terme come prima sede del Museo Nazionale Romano che comprende altre tre sedi espositive (Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e Crypta Balbi).

Tornando alle Thermae Diocletianae, esse si estendono per 13 ettari tanto che – ai tempi dell’antica Roma – erano in grado di contenere circa 3000 persone contemporaneamente. Il frigidarium è ancora riconoscibile nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, mentre l’Aula Ottagona ospita oggi il Museo dell’Arte Salvata. Un Museo che val bene una visita (compresa nel biglietto d’ingresso): istituito nel 2022, questo spazio accoglie infatti ed espone opere d’arte sopravvissute a calamità naturali o a guerre e furti. Le mostre sono temporanee e a rotazione.

La Basilica di Santa Maria Maggiore

Appena 5 minuti di passeggiata separano la Stazione Termini da una delle quattro Basiliche Papali e dalla sua Porta Santa: la Basilica di Santa Maria Maggiore si trova infatti a una manciata di metri dal polo ferroviario (circa 350).

È la sola basilica di Roma ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana e – non a caso – è considerata la Betlemme dell’Occidente. Costruita tra il 352 e il 366 sotto il pontificato di Liberio, fu poi ristrutturata da Papa Sisto tra il 432 e il 440. Una vera e propria testimonianza storica oltre che religiosa: al suo interno, tra le altre meraviglie, potrete ammirare la Salus Populi Romani, la più importante icona mariana (che viene attribuita a San Luca, evangelista e patrono dei pittori). È ormai noto che fosse la Basilica favorita di Papa Francesco, che si recava spesso a pregare nella Chiesa e che ha scelto di essere sepolto proprio tra le sue mura, contravvenendo – come sua abitudine – alle convenzioni ecclesiastiche.

C’è anche una leggenda legata a questa Basilica, dedicata da Papa Sisto III alla Madonna. Si narra infatti che la Vergine Maria apparve in sogno a Papa Liberio dicendogli che gli avrebbe indicato il luogo esatto in cui erigere una basilica. Il 5 agosto seguente – sorprendentemente – sull’Esquilino cadde un’incredibile nevicata: per Liberio segno incontrovertibile che la Madonna gli segnalasse in questo modo il posto dove costruire. Per questo motivo ogni anno, il 5 agosto, nella Basilica viene rievocato il miracolo della nevicata. Più materialmente e poeticamente, cadono petali bianchi sulle teste dei credenti.

Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma
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Interno della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma

Una passeggiata fino alla Fontana delle Naiadi

Se non avete voglia di chiudervi in qualche Museo o struttura, ma il tempo lo permette e volete godervi piuttosto l’aria della Capitale, da Termini potete dirigervi verso Piazza della Repubblica. In appena pochi metri di strada potrete così ammirare una serie di monumenti, fontane, resti del passato. Su Piazza dei Cinquecento, fermatevi innanzi tutto a guardare il monumento a Giovanni Paolo II, scultura realizzata da Oliviero Rainaldi e inaugurata nel 2011.

Poco dopo – sempre dirigendovi verso Piazza della Repubblica – passerete invece accanto al Monumento ai Caduti di Dogali, dedicato ai caduti della battaglia di Dogali, in viale Luigi Einaudi. Risale al 1887 ed è opera dell’architetto Francesco Azzurri. Superato il Monumento siete ormai a Piazza della Repubblica, al centro della quale campeggia la Fontana delle Naiadi, costruita tra il 1870 e il 1914 da Mario Rutelli e Alessandro Guerrieri.

Potete anche cogliere l’occasione per visitare la sopra citata Basilica di Santa Maria degli Angeli. Tante meraviglie vi aspettano dentro la Basilica, ma vi basti sapere che nel 1562 fu Michelangelo Buonarroti a sistemare il frigidarium delle Terme di Diocleziano, per volere di papa Pio IV. Risalgono invece al XVIII secolo i lavori di Luigi Vanvitelli, che di fatto ridecorò gli interni cancellando il lavoro di Michelangelo.

La Fontana delle Naiadi a Roma
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Restaurata la Fontana delle Naiadi a Roma: tornata all’antico splendore dopo quasi un anno di lavoro

Il Mercato Centrale

Un’altra alternativa, se avete del tempo da impiegare dentro la Stazione, è quella di godersi semplicemente Termini. Da poco restaurata sia internamente che esternamente, la struttura ospita infatti un vero centro commerciale su diversi piani. E – in una delle sue aree – si aprono le porte del Mercato Centrale Roma.

Il Mercato occupa gli spazi dell’ex dopolavoro ferroviario ed è stato inaugurato nel 2016: stand gastronomici, tavoli, caffetterie qui si rincorrono uno dopo l’altro permettendovi di passeggiare assaggiando sushi, pasta e soprattutto tantissimi prodotti locali. Dai trapizzini ai primi piatti tipici della tradizione romana (carbonara, cacio e pepe e così via), qui troverete tutto ciò che rende la cucina italiana ciò che è oggi: cultura, convivialità e comunità. Se non avete la pretesa di ammirare le bellezze storiche di Roma, un giro per la stazione Termini – tra cibo e shopping – non vi annoierà. Al contrario, troverete gusto e specialità.

L’Acquario romano e la Porta Magica

Sempre all’aria aperta e con una breve passeggiata potete invece raggiungere l’area appena fuori Termini che corrisponde a Piazza Vittorio Emanuele: anche qui vi aspettano monumenti e curiosità storiche, a pochi metri dalla stazione. In appena due minuti, uscendo da Via Giolitti, raggiungerete infatti innanzi tutto l’Acquario Romano. Si trova in Piazza Manfredo Fanti 47 e l’ingresso è gratuito, quindi val bene una visita. Oggi sede della Casa dell’Architettura, fu edificato alla fine dell’Ottocento come stabilimento di piscicoltura. Le sue trasformazioni nel tempo lo hanno visto poi diventare teatro, cinema, circo, sede del Teatro dell’Opera di Roma. Nel suo giardino – come se non bastasse – restano visibili resti romani che uniscono il passato al presente.

Ora, in appena 5 minuti di cammino, potete arrivare fino alla celebre Porta Magica. Nota anche come Porta Alchemica, Porta Ermetica o Porta dei Cieli, questa struttura (o meglio ciò che ne rimane) è considerata un luogo esoterico, uno dei pochi rimasti in piedi nel mondo. La porta fu costruita tra il 1655 e il 1681 da Massimiliano Savelli Palombara – marchese di Pietraforte – a Villa Palombara, allora sua residenza. Si pensa che il Marchese fece in realtà edificare cinque porte, di cui quella Magica è l’unica sopravvisuta. Tra incisioni e caratteri incomprensibili, potete perdervi ammirando questa testimonianza di un passato ricco di intrighi e di alchimia.

porta alchemica piazza vittorio

Autore
SiViaggia.it

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