Roller Coaster day, le cinque montagne russe che valgono un viaggio (e un urlo) in Europa
- Postato il 16 agosto 2025
- Di Panorama
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C’è un istante, prima della discesa, in cui il tempo si immobilizza. Il treno rallenta, senti solo il “clack” dei binari e il vento che cambia temperatura. È il momento in cui ti chiedi perché l’hai fatto. Poi, senza preavviso, la gravità ti lascia andare, lo stomaco rimane sospeso da qualche parte in alto e il cuore batte più veloce del convoglio. Il mondo si trasforma in un turbine di aria, acciaio e grida: questo è il linguaggio universale delle montagne russe.
Il 16 agosto è il Roller Coaster Day, la festa mondiale di chi, per sentirsi vivo, sale su una macchina che promette di farti urlare. Per celebrarlo, abbiamo scelto cinque regine d’Europa: alcune sono pura ingegneria estrema, altre raccontano una storia, tutte hanno un obiettivo comune — farti dimenticare per qualche secondo che c’è un “prima” e un “dopo” il giro.
Come nasce il Roller Coaster Day: la storia del brevetto di LaMarcus Adna Thompson
La data non è casuale. Il 16 agosto 1898 negli Stati Uniti fu concesso a LaMarcus Adna Thompson il primo brevetto ufficiale per una montagna russa. Da lì iniziò la corsa — letteralmente — verso la creazione di attrazioni sempre più alte, veloci, scenografiche. Il Roller Coaster Day nasce per celebrare questa storia fatta di ingegneri visionari, acciaio curvato in modo impossibile e milioni di persone che, dal primo vagone all’ultimo, hanno scoperto il piacere di affidarsi a un binario.
Origini della corsa: dalle piste di ghiaccio all’acciaio
Le montagne russe non sono nate in un parco divertimenti, ma nel gelo di San Pietroburgo del Seicento. All’epoca, gigantesche strutture di legno venivano ricoperte di ghiaccio per permettere discese vertiginose su slitte. Caterina la Grande le amava così tanto da farle costruire anche per l’estate, con carrelli su ruote che correvano su binari. L’idea arrivò in Francia nell’Ottocento, dove a Parigi nacquero le prime versioni urbane, i “Promenades Aériennes”: un tracciato guidato che scendeva con carrozze su rotaia. Da lì, la trasformazione in icona del divertimento fu inevitabile.
Perché in Italia si chiamano “montagne russe”
Il nome è un omaggio diretto alle origini. In italiano, come in francese o spagnolo, si è scelto di ricordare quelle prime discese di ghiaccio inventate in Russia. Eppure, ironia della sorte, in Russia le chiamano “montagne americane”, un tributo alla loro evoluzione moderna oltreoceano. Due nomi per la stessa esperienza: affrontare una cima per poi precipitare giù, tra urla e risate.
L’adrenalina delle montagne russe: perché fa paura e crea dipendenza
L’adrenalina è chimica pura. Quando il cervello percepisce il pericolo, rilascia un’ondata di ormoni che aumentano battito, respirazione e prontezza muscolare. In un contesto controllato, come una montagna russa, questo cocktail diventa un gioco: provi paura senza conseguenze reali. Per questo, dopo la discesa, molti sorridono. È il corpo che festeggia lo scampato pericolo. Un paradosso che crea dipendenza: più la corsa è estrema, più vuoi rifarla.
Big Thunder Mountain a Disneyland Paris: la regina delle montagne russe narrative
Non è la più veloce, non è la più alta, eppure è la regina della narrativa. Ambientata nella Frontiera americana, questa montagna russa ti trascina tra canyon color rame, ponti traballanti e miniere abbandonate. La partenza e l’arrivo avvengono su un’isola al centro di un lago, raggiunta attraversando un tunnel sotterraneo a tutta velocità. La scenografia è curata come un set cinematografico: dinamite finta, carrelli di miniera e il ruggito dei binari che riecheggia tra le rocce. Qui il brivido non è solo meccanico, è emotivo. È il piacere di essere dentro un racconto, con il plus di un tracciato che sa come far battere il cuore.
Mirabilandia: record mondiali e adrenalina in Romagna
Il parco più grande d’Italia vive di numeri da primato: cinque chilometri di tracciati che spaziano dalle attrazioni per famiglie ai giganti dell’adrenalina.
Divertical è il più alto water coaster del mondo: 60 metri di salita verticale, un ascensore che ti porta verso il cielo e un tuffo finale a 106 km/h con splash che ti avvolge. Katun è un volo rovesciato lungo 1.200 metri: 110 km/h, sei inversioni e la sensazione costante di non capire più dove sia il basso e dove l’alto. iSpeed, invece, è un fulmine su binari: 55 metri d’altezza, 120 km/h di velocità massima e un’accelerazione da 0 a 100 in 2,2 secondi che ti incolla al sedile. Mirabilandia è un concentrato di coraggio e ingegneria, un posto dove la pianura romagnola si ribella alla staticità.
Europa-Park a Rust: il parco tedesco con le montagne russe da primato
Europa-Park è un continente in miniatura: ogni area è un paese, ogni montagna russa un’interpretazione della sua identità. Blue Fire Megacoaster ti lancia da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi, infila inversioni precise come colpi di pennello e ti lascia il tempo di guardarti intorno solo per un istante prima della prossima curva. La novità assoluta è Voltron Nevera, con il lancio più ripido al mondo: una scarica di energia che sembra proiettarti fuori dalla cabina, ma che ti tiene ancorato a un binario che sa esattamente dove portarti.
Shambhala a PortAventura: l’hyper coaster dell’Himalaya
Con i suoi 76 metri di altezza e una velocità che tocca i 134 km/h, Shambhala è un classico hyper coaster che unisce potenza e leggerezza. La discesa a 77° è un salto nel vuoto che lascia senza fiato, ma il vero segreto sta negli airtime: quei momenti in cui il sedile sembra sparire e resti sospeso, libero, con il vento che ti taglia il viso. L’ambientazione himalayana aggiunge un tocco esotico, trasformando la corsa in un pellegrinaggio verso l’adrenalina pura.
Taron a Phantasialand: il labirinto di velocità e curve estreme
Taron è un labirinto d’acciaio immerso nel villaggio fantasy di Klugheim. Due lanci che ti spingono fino a 117 km/h, curve che si infilano tra canyon e case medievali e un record unico: 116 incroci di binari. È un assalto sensoriale in cui la vista, l’udito e il corpo intero vengono bombardati da stimoli, e quando scendi non sai se hai corso o se sei stato inseguito.
Perché il Roller Coaster Day è l’occasione perfetta per salire in carrozza
In pochi minuti queste attrazioni ti insegnano che la paura può essere addomesticata, trasformata in divertimento, e che a volte lasciarsi andare è il vero lusso. Che tu scelga la magia cinematografica di Disneyland Paris, la potenza estrema di Mirabilandia o la varietà vertiginosa di Europa-Park, il Roller Coaster Day è il momento perfetto per fare pace con il vuoto sotto i piedi. E per ricordare che, là in alto, tra il cielo e il primo binario della discesa, l’unico pensiero possibile è uno: di nuovo.