Robotica e tecnologia senza segreti, Greta Galli è il “genio” dei social
- Postato il 5 ottobre 2025
- Di Panorama
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STEM, acronimo di origine inglese che indica Scienza, Tecnologia, Ingegneria (Engineering) e Matematica. Questo termine che racchiude in sé i campi di studio delle discipline scientifiche e tecnologiche, non poteva non essere tra i protagonisti del mondo social. Tra i suoi ambasciatori, un posto di prestigio l’ha conquistato Greta Galli, @gretagalli_tech. Eletta da Fortune tra i migliori 25 content creator del 2024, parlantina fresca e sicura, un QI di 133 (la media mondiale si aggira sui 100), ventidue anni spesi ad amare la robotica.
Greta, da dove nasce questa tua passione ?
“La passione nasce per “colpa” del nonno, ex meccanico, che a tre anni mi ha messo in mano martello, chiodi e un pezzo di legno. Il gioco era “metti chiodo, togli chiodo”. A quattro anni mi ha fatto provare il trapano, a cinque il flessibile. Qualsiasi cosa volessi fare, lui mi accontentava: ovviamente era lì con me ed era attentissimo che non mi facessi male, ma tutto era rigorosamente fatto di nascosto da mamma e nonna! E così mi sono avvicinata al mondo meccanico. In più, sono sempre stata appassionata dei mattoncini Lego. A undici anni, ho scoperto che c’era proprio una loro mostra vicino a casa. All’interno c’era anche un laboratorio di Lego robotici, quindi Lego con motori e sensori, che tu potevi costruire e programmare. Per accedere a questo laboratorio, però, bisognava avere almeno dodici anni…”
Scommetto che anche qui, il nonno ci avrà messo lo zampino…
“Esatto, siamo riusciti a convincere il responsabile a farci accedere, e quel giorno credo di aver trovato la mia vera strada. Quel giorno mi sono detta: “io voglio fare questo nella vita. Costruire Robot!”. Mancava poco a Natale (e al mio compleanno) e mi sono fatta regalare il kit che avevo usato in quel laboratorio: ho iniziato a costruire piccoli robottini, piccoli automatismi, prima seguendo le istruzioni, poi inventandone qualcuno a mia volta. Mi piaceva anche l’informatica tanto che a sei anni, grazie a dei programmi per i computer, falsificavo le carte dei Pokemon, ricreandole a mio piacimento! Unendo la passione per l’informatica e per la robotica, ho fatto l’istituto tecnico industriale per sviluppare tutte le competenze dell’elettronica e alla fine della terza ho sviluppato la mano robotica, quella che poi mi avrebbe resa abbastanza celebre nel periodo del Covid.”
Ci spieghi in cosa consiste questa mano robotica?
“L’ho sviluppata in autonomia, non era legata a nessun progetto scolastico, e l’ho costruita usando gli stessi Lego che mi ero fatta regalare per il mio dodicesimo compleanno. Nella mia mente di nerd quindicenne, mi domandavo perché le protesi non potessero crescere con le persone. Quando prendi una protesi è a dimensione della tua statura, quindi i bambini hanno una protesi, i ragazzi ne hanno un’altra, gli adulti un’altra ancora. Quindi mi sono detta: non è possibile realizzare una protesi che cresca con la persona? E mi sono venuti in soccorso i mattoncini Lego. Questa idea ha avuto un sacco di successo, l’ho portata a diversi eventi e, appunto, ha contribuito alla mia notorietà sui social.
Appunto. Come hai iniziato a fare la content creator?
“Quando è scoppiato il Covid, per rimediare alla noia, ho iniziato a fare video. In un momento in cui quasi tutti li guardavano e scrollavano, io ho iniziato a realizzarli, senza aspettative. E così è partito tutto. Il mio quarto video è diventato immediatamente virale! Evento rarissimo, di solito ci vogliono moltissimi video, prima di essere virali! Il fatto che, quando ho iniziato, fosse una materia abbastanza insolita, e che fosse una ragazza a spiegarla, ha giocato a mio favore. Nei primi video non parlavo, poi ho iniziato a prenderci la mano e il profilo è esploso!”
Dopo il Covid, hai iniziato l’ultimo anno scolastico con ilgrande bagaglio del canale social. Com’è stato?
“Diciamo che il rientro a scuola è stato un po’ strano, inizialmente gli insegnanti erano un po’ preoccupati mi dedicassi esclusivamente ai video e mi concentrassi poco sulla scuola. In realtà stavo solo smaltendo delle difficoltà legate proprio al periodo Covid. Poi fortunatamente hanno capito che il mio nuovo lavoro non andava a impattare sul rendimento scolastico. Dopo il diploma ho fatto Informatica e ho consegnato la tesi proprio tre settimane fa!”
Oltre al profilo social, hai scritto un libro di testo adottato per l’insegnamento della tecnologia nelle scuole medie, e tu stessa hai insegnato
“Sì ho insegnato sia ai bambini che agli adulti programmazione e robotica. I bambini sono fantastici: impazziscono quando vedono un robottino!
Cosa vuoi fare da grande?
“L’insegnante! Non ho dubbi! Adesso farò la magistrale di Ingegneria delle telecomunicazioni per diventarlo a tutti gli effetti. Come quel giorno di undici anni fa, in quel laboratorio, avevo capito che nella vita avrei voluto costruire robot, adesso quei robot, voglio insegnare a costruirli!