Roberto Russo, addio al marito silenzioso di Monica Vitti: una vita di amore, cinema e dedizione
- Postato il 22 settembre 2025
- Cinema
- Di Paese Italia Press
- 1 Visualizzazioni

È morto il 20 settembre 2025 a Roma, all’età di 77 anni, Roberto Russo, regista, fotografo e marito della grande attrice Monica Vitti. Ricoverato da tempo in una RSA, si è spento pochi giorni prima del suo 78º compleanno, che sarebbe caduto il 23 settembre, data scelta anche per il suo funerale, che si terrà nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo. La sua morte segna la fine discreta di una vita spesa nell’amore, nell’arte e nella dedizione, quasi sempre dietro le quinte. Russo era nato nel 1947 a Roma e si era formato nel mondo del cinema come fotografo di scena, elettricista, macchinista, attrezzista. La sua carriera come regista decollò nel 1983 con il film “Flirt”, interpretato da Monica Vitti, che gli valse il David di Donatello come miglior regista esordiente. Nonostante l’inizio promettente, Russo non cercò mai una carriera luminosa, preferendo una presenza artistica più appartata, spesso legata al lavoro accanto alla compagna della sua vita. Il suo nome, per molti, resterà legato proprio a Monica Vitti. I due si conobbero nei primi anni Settanta sul set del film “Teresa la ladra”. Lei aveva 41 anni, lui 25: una differenza di età di sedici anni che, all’epoca, faceva notizia, ma che non fu mai vissuta come un ostacolo. Al contrario, divenne parte di un equilibrio profondo che tenne insieme la loro relazione per oltre mezzo secolo. Si sposarono nel 2000, dopo diciassette anni di fidanzamento, con una cerimonia sobria al Campidoglio. Russo fu molto più di un marito: fu per Monica Vitti una presenza continua, paziente, protettiva. Quando lei si ammalò di una malattia neurodegenerativa che la portò progressivamente lontano dalla vita pubblica e dalle sue stesse memorie, fu lui a starle accanto ogni giorno, con devozione assoluta. Non lasciò mai che la malattia diventasse spettacolo, difendendo con fermezza la privacy di Monica, negando le notizie false su ricoveri in Svizzera, proteggendola dallo sguardo morboso dei media. “In vent’anni di malattia non l’ho mai lasciata un istante”, dichiarò in un’intervista. “Lei ha bisogno di me, e io di lei”. L’amore tra Russo e Vitti fu un legame forte, silenzioso, lontano dai riflettori: una storia controcorrente fatta di gesti quotidiani e cura, di resistenza e di discrezione. Dopo la morte di Monica Vitti, avvenuta il 2 febbraio 2022, Russo si ritirò ulteriormente dal mondo. Chi lo conosceva sapeva che la sua salute si era aggravata dal 2023. Lontano dai palchi e dalle prime pagine, ha vissuto gli ultimi anni con la stessa riservatezza con cui aveva sempre protetto la donna che amava. Con la sua scomparsa si chiude definitivamente un capitolo commovente e profondo del cinema italiano: quello di un uomo che ha saputo amare nel silenzio, costruendo atti d’amore là dove molti cercano solo applausi. L’eredità di Roberto Russo non è solo nei film che ha diretto, ma nella misura umana che ha dato al concetto di amore, presenza, fedeltà. Una storia d’altri tempi, finita in punta di piedi.
@Riproduzione riservata

L'articolo Roberto Russo, addio al marito silenzioso di Monica Vitti: una vita di amore, cinema e dedizione proviene da Paese Italia Press.