Robert Plant e l’arte di fare dischi senza nostalgia per i Led Zeppelin

  • Postato il 29 settembre 2025
  • Di Panorama
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L’ha detto chiaro e tondo in più di un’occasiome: “I Led Zeppelin sono un vestito che non mi sta più addosso“. E non da oggi,. A dimostrarlo c’è tutta la sua carriera solista inziata poco dopo al fine della leggendaria band nel 1980.

Robert Plant, a differenza di tanti altri che hanno iniziato a suonare tra la fine dei Sessanta e l’inizio dei Settanta ha scelto di non portarsi dietro il passato come un macigno, di non sembrare un patetico nostalgico dei bei tempi andati che nel pieno della terza età canta di sesso e vichinghi come se il tempo si fosse fermato.

L’ultimo capitolo di questa splendida emancipazione dal mito si chiama Saving Grace, un disco bellissimo di rilettura di brani tradizionali e cover. “un libro di canzoni perdute e ritrovate” spiega Plant a proposito del suo nuovo progetto che ha preso forma nella Contea del Galles ai tempi del lockdown. E proprio nella campagna inglese Plant si è legato a doppio filo con questo eterogeneo gruppo di musicisti: la cantante Suzi Dian, il batterista Oli Jefferson, il chitarrista Tony Kelsey, il suonatore di banjo e archi Matt Worley, il violoncellista Barney Morse-Brown.

Registrato tra aprile 2019 e gennaio 2025 nelle Cotswolds e ai confini del Galles, Saving Grace’ regala nuova linfa a una raccolta di musica senza tempo creata da Memphis Minnie, The Low, Bob Mosley (Moby Grape), Blind Willie Johnson, Martha Scanlan, Sarah Siskind.

Il risultato è un disco splendido in equilibrio tra folk, blues, musica desertica e psichedelia (vedi l’eccellente remake di Everybody’s Song degli americani Low, concittadini di Bob Dylan in quel di Duluth, Minnesota). Di grande impatto i sei minuti in crescendo di As I Roved Out, il gospel bucolico a tinte dark, Gospel Plough e il blues desertico di Chevrolet, una rilettura di un brano del 1930 di Memphis Minnie e Kansas Joe McCoy, autori dell’incisone del classico dei Led Zeppelin When the Levee Breaks nel 1929.

Autore
Panorama

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