Rivoluzione Virtus Don Bosco, salutano Rogna e Ponte. Il mister: “Felice di essere entrato nella storia del club”
- Postato il 5 giugno 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Sarà una Virtus Don Bosco diversa, perlomeno in panchina, quella che affronterà il campionato di Prima Categoria. Nelle settimane seguenti alla vittoria dei playoff, grazie al pari 1 a 1 contro la Priamar Liguria, il team manager Paolo Rogna e il mister Claudio Ponte hanno deciso di lasciare il club.
“Ho deciso di salutare la Virtus Don Bosco per motivi personali e familiari che avevo già comunicato al presidente Soffiotto a fine marzo e lo ringrazio per aver mantenuto la riservatezza sulle motivazioni che mi hanno portato a tale decisione per il futuro. Tengo a precisare questo aspetto perché mi hanno molto infastidito alcune voci messe in giro sulle tribune dello stadio Olmo, da qualche vecchio marpione nelle ultime partite, finale playoff compresa, atte solo a destabilizzare la squadra e che concernevano in merito ad un mio esonero. Del resto anche nel calcio, così come nella vita, l’invidia per l’ottimo lavoro altrui è una febbre molto brutta da debellare”
Tolto il sassolino dalla scarpa, l’allenatore ripercorre un biennio che ha visto la squadra di giovani varazzini raccogliere intorno a sé un buon pubblico e ottenere risultati andati, come si suol dire, oltre le più rosee aspettative: “Chiarito questo aggiungo che
sono state due stagioni molto stressanti perché costruire una squadra e una società da zero hanno richiesto grande impegno e dedizione da parte di tutti. Alla fine però la soddisfazione di raggiungere la promozione in Prima Categoria facendo un campionato da protagonisti ha ripagato tutti i nostri sforzi. Mi fa particolarmente piacere avere contribuito alla valorizzazione di tantissimi ragazzi giovani che hanno espresso una crescita tecnica e umana importantissima, del resto il mio percorso da allenatore e le mie idee restano e sempre saranno indirizzate a puntare sui giovani promettenti, a dare loro fiducia e ad aspettarli dandogli il tempo giusto per dimostrare quanto valgono. Ora il patrimonio tecnico della società è nettamente aumentato e ha un età media molto bassa, sono certo che questo aspetto inciderà molto anche in una categoria più difficile come la Prima“.
Quando si chiude un capitolo viene naturale riguardarsi indietro pensando alle persone con cui si è condiviso la strada: “Infine la parte più importante è che devo ringraziare tante persone dopo questa esperienza, innanzitutto la mia famiglia, mia moglie Laura e mio figlio Gioele, i miei genitori che mi hanno supportato e anche sopportato nei momenti difficili, tutti i giocatori della rosa nonché tanti juniores, molti di loro erano stati già con me qualche stagione fa, vincendo con l’allora Celle Riviera e alcuni anche nell’esperienza in juniores di Eccellenza ad Arenzano. Ringrazio il presidente Soffiotto per la fiducia che ha sempre riposto in me, il direttore Paolo Rogna che è stata figura fondamentale in ogni frangente, il preparatore atletico Giacomo Santoro, ragazzo giovane ma dalle competenze importanti, il dirigente Giorgio Zanetti , un icona del calcio savonese e un secondo papà per me. Un grazie particolare anche a Maurizio Recagno per il suo lavoro con i portieri e a Giacomo Perrando dirigente e trade union tra prima squadra e juniores, persona splendida e di grande umanità”
“Un ultimo grazie va a tutti coloro che lavorano nell’ombra in questa giovane società e che hanno svolto un lavoro fondamentale dietro le quinte garantendo sempre materiale, divise e soprattutto vicinanza umana alla causa, seguendo la squadra sempre anche in trasferta.
Ho dato tutto me stesso per questa causa, ne esco a testa alta e con la soddisfazione di fare parte della storia della società“.