Rivoluzione targhe auto: in arrivo la lettera H, addio alla G

  • Postato il 24 maggio 2025
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Avete già incrociato su strada un’auto con la targa che inizia per “HA? Se siete tra quei guidatori che si divertono a leggere le targhe come una sorta di alfabeto in codice, vi sarete accorti che qualcosa è cambiato. Magari l’avete vista parcheggiata in doppia fila o vi ha tagliato la strada al semaforo. Fatto sta che da maggio 2025 è ufficiale: sono iniziate le immatricolazioni con il nuovo lotto di targhe, che abbandonano la sequenza “GZ” per abbracciare la lettera H. Una piccola rivoluzione, certo, ma per gli appassionati è un segnale inequivocabile: l’Italia ha superato un altro blocco numerico nel cammino iniziato ormai trent’anni fa.

Dal 1994 a oggi: il lungo viaggio delle targhe

Tutto comincia nel gennaio del 1994, quando le vecchie targhe con la provincia scritta per esteso vengono mandate in pensione. Al loro posto, un nuovo formato ideato da Mario De Angelis, allora ingegnere della Motorizzazione: AA000AA, due lettere, tre numeri, due lettere. Semplice, elegante, destinato a durare.

Da allora, ogni serie ha avuto il suo tempo. La “BA” è arrivata nel 1998, la “CA nel 2002, la “DA” nel 2006. E così via. La GA000AA ha fatto il suo debutto a dicembre 2019. E oggi, quasi cinque anni e mezzo dopo, ecco la “HA. Ogni targa racconta una storia, ma anche un dato: il ritmo con cui si vendono le auto nuove in Italia.

74 milioni di targhe dopo

Facendo un po’ di conti – e qui gli appassionati si fiondano sui numeri – si scopre che ogni blocco di lettere contiene 10.648.000 combinazioni. Lettere escluse: I, O, Q e U (per evitare confusioni con 1 e 0). La serie “EE” è stata saltata nel 2011 per non sovrapporsi alle targhe speciali per escursionisti esteri. Morale: dall’inizio del sistema attuale sono state assegnate oltre 74 milioni di targhe.

A questo ritmo, stimano gli esperti, arriveremo alla targa ZZ999ZZ intorno al 2075. Per la sigla “HZ”, appuntamento tra fine 2029 e inizio 2030. E per la “JA”? Fine decennio, se tutto va bene. Ma attenzione: il ritmo di cambio si sta lentamente allungando. Un tempo ogni 4 anni, oggi siamo oltre i 5. Il mercato auto rallenta, e le targhe lo riflettono.

Le “speciali”, le “quadrotte” e quelle che non vedremo mai

Non ci sono solo le targhe ordinarie. Esistono anche le cosiddette “quadrotte”, su due righe, tipiche di fuoristrada e veicoli destinati all’estero. Lì la sequenza parte da ZA000AA, con la Z fissa. Poi ci sono le “YA”, riservate alla Polizia Locale, e le “XA” per i rimorchi. Le targhe “CC” sono per i Consolati, le “CD” per i Diplomatici, le UN” per le Nazioni Unite.

E le targhe personalizzate? In teoria sono previste dal Codice della Strada del 2010. In pratica, non esistono. Manca il regolamento attuativo e la possibilità resta solo sulla carta. L’unica scorciatoia è chiedere al concessionario di aspettare la combinazione preferita. Ma serve fortuna e pazienza.

Un piccolo dettaglio che racconta molto

La nuova sequenza HA000AA non cambierà le sorti del mondo. Ma è un segnale. Dice che, nonostante crisi, rincari, elettrico, bonus e rottamazioni, l’Italia continua a immatricolare auto nuove. Magari meno di prima, magari più ibride che a benzina, ma continua. E ogni targa è un tassello in più nel mosaico della mobilità nazionale.

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Virgilio.it

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