Rivolta nel carcere di Arghillà, scontro tra detenuti: tre agenti feriti
- Postato il 15 marzo 2025
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Il Quotidiano del Sud
Rivolta nel carcere di Arghillà, scontro tra detenuti: tre agenti feriti
Scontro tra detenuti stranieri e psichiatrici nel carcere di Arghilla a Reggio Calabria, l’intervento della polizia penitenziaria ha evita il peggio. Sindacato Cosp denuncia sovraffollamento e carenza di personale.
REGGIO CALABRIA- Momenti di alta tensione nel carcere di Arghillà, a Reggio Calabria, dove uno scontro tra detenuti stranieri e psichiatrici ha causato il ferimento di tre agenti di polizia penitenziaria. Il sindacato Cosp (Coordinamento Sindacale Penitenziario) ha elogiato la «professionalità, il coraggio e la prontezza d’azione» degli agenti intervenuti per sedare la rivolta. Secondo quanto riportato dal sindacato, gli scontri sono scoppiati intorno alle 11:30, al momento del rientro dei detenuti dall’ora d’aria. Un detenuto avrebbe tentato di sottrarre le chiavi a un agente. Evento questo ha scatenando la reazione degli altri reclusi, che hanno dato vita a una violenta protesta, danneggiando le celle e appiccando incendi.
SCONTRO TRA DETENUTI NEL CARCERE DI ARGHILLA_ SINDACATO CO.S.P. ELOGIA LA PROFESSIONALITÀ DEGLI AGENTI E DENUNCIA IL SOVRAFFOLLAMENTO
«Sono tre gli agenti di polizia penitenziaria rimasti “infortunati” durante gli scontri tra bande di detenuti», ha dichiarato Domenico Mastrulli, segretario generale nazionale del CO.S.P. Il carcere di Arghilla ospita oltre 350 detenuti. Molti dei quali stranieri (provenienti da Marocco ed Egitto) e con problemi psichiatrici. L’intervento tempestivo di un reparto di rinforzo proveniente dal penitenziario di Panzera ha permesso di riportare la calma e isolare i detenuti responsabili dei disordini. «Inutile sottolineare i danni arrecati dai reclusi alla cella. Distrutta dalla inaudita ferocia violenza criminale, spaccando blindo, inferriate divelte e bruciando ogni oggetto combustibile», ha aggiunto Mastrulli.
Il sindacato ha denunciato le criticità del carcere di Arghillà, tra cui il sovraffollamento. E, ancora più preoccupante, la presenza di detenuti psichiatrici che dovrebbero essere trasferiti nelle Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza). A ciò si aggiunge la grave carenza di personale, con circa 50 agenti in meno rispetto all’organico previsto. «Il carcere di Arghillà soffre un sovraffollamento detentivo». Ha sottolineato Mastrulli, denunciando anche turnazioni di lavoro non conformi al contratto nazionale e la negazione di diritti sindacali e contrattuali.
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Rivolta nel carcere di Arghillà, scontro tra detenuti: tre agenti feriti