Rissa in campo a Collegno, arrivano le decisioni della Corte d’Appello: ridotta la squalifica a Cristian Barbero dopo il pugno sferrato all’avversario
- Postato il 5 ottobre 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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COLLEGNO – È stata messa la parola “fine”, almeno dal punto di vista della giustizia sportiva, sulla vicenda della rissa in campo avvenuta a Collegno tra i ragazzini del Csf Carmagnola e del Volpiano Pianese il 31 agosto. Il collegio giudicante della Corte Sportiva d’Appello, presieduto dal dottor Ugo Annona, ha valutato il ricorso presentato da Cristian Barbero, il tredicenne del Carmagnola indicato nel referto arbitrale come autore di un pugno alla nuca dell’avversario Thomas Sarritzu. Il giovane calciatore era stato squalificato fino al 4 settembre 2026, una misura che la difesa aveva contestato invocando la legittima difesa e la sproporzione della pena.
La Corte, dopo aver visionato anche i filmati integrali dell’episodio, ha escluso che vi fossero i presupposti della legittima difesa: «Se è pur vero che Barbero inizia la sua condotta quando il proprio compagno di squadra viene colpito dal Sarritzu, in ogni caso egli va direttamente a colpire con un pugno alla nuca proprio Sarritzu, senza preoccuparsi troppo delle sorti del compagno di squadra steso a terra». È stata però accolta in parte l’istanza di riduzione, ritenendo la sanzione iniziale eccessiva rispetto ai parametri previsti dal Codice di Giustizia Sportiva.
La condotta del ragazzo si è limitata a un singolo gesto e non a una sequenza di azioni violente, come invece accaduto per l’avversario. Inoltre: «Il nostro ordinamento sportivo (e più in generale l’intero ordinamento giuridico) non ammette alcuna sanzione esemplare, poiché contraria ai principi di proporzionalità e adeguatezza della sanzione» e «il clamore mediatico di talune vicende, come quella in esame, non può di certo giustificare un’eccezione a tali assunti o il ricorso a sanzioni di sproporzionata entità». La terza considerazione che ha portato al parziale accoglimento del ricorso è che «ogni decisione assunta (a livello territoriale o nazionale) crea un precedente che, seppur non vincolante, si dovrà prendere in considerazione per le future decisioni da adottare su casi analoghi». Decisivo è stato anche il dato anagrafico: a tredici anni, hanno sottolineato i giudici, la sanzione deve avere una finalità educativa oltre che punitiva, per evitare il rischio di un allontanamento eccessivo dallo sport.
Alla luce di queste considerazioni, la Corte ha ridotto la squalifica di Barbero fino al 31 dicembre 2025.
Respinto invece il reclamo presentato dal Csf Carmagnola contro la sanzione di 150 euro di ammenda inflitta dal Giudice Sportivo provinciale. La società aveva chiesto l’annullamento o la riduzione della pena, ma la Corte ha confermato la responsabilità oggettiva del club per i comportamenti violenti dei propri tesserati e ha ritenuto la sanzione proporzionata ai fatti.
Il Volpiano Pianese e il portiere Thomas Sarritzu, squalificato per un anno, non hanno presentato ricorso.
L’aggressione del padre di un giocatore carmagnolese al portiere avversario, è invece materia della giustizia ordinaria e non della giustizia sportiva.
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