“Rischio di infiltrazioni dell’ndrangheta”: il tribunale di Genova dispone il controllo giudiziario per la Brc Costruzioni
- Postato il 9 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Il tribunale di Genova, sezione misure di prevenzione, ha disposto il controllo giudiziario per la durata di una anno per la Brc Spa, ditta di costruzioni genovese, fondata e amministrata da Lorenzo Romis, con un fatturato da 4,5 milioni, destinataria nel 2023 di un’interdittiva antimafia della Prefettura.
L’azienda – che ha numerosi appalti pubblici e ha realizzato diverse opere in appalto dal Comune di Genova – era stata riabilitata dal Tar con una sentenza però annullata dal Consiglio di Stato,che ha nuovamente portato l’azienda fuori dalla white list” nei confronti della quale la Brc ha presentato un nuovo ricorso.
E proprio da quell’interdittiva è partita la richiesta della Direzione investigativa antimafia di sottoporre l’azienda ad amministrazione giudiziaria. In base alle indagini della Dia infatti la Brc sarebbe un’azienda a rischio di infiltrazione da parte della ‘ndrangheta, nella fattispecie della cosca calabrese “Grande Aracri”. Le indagini si sono focalizzate sul ruolo ricoperto da due ex dipendenti della compagine societaria, entrambi condannati in via definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso e sui rapporti con un’altra azienda destinataria di interdittiva antimafia.
Per il tribunale di Genova, in base agli accertamenti esposti dalla Dia “possono certamente trarsi sufficienti indizi per ritenere che il libero esercizio dell’attività d’impresa esercitata da Brc possa agevolare l’attività di persone coinvolte in organizzazione criminali di tipo mafioso” ma si tratterebbe di una “agevolazione, peraltro, occasionale”. Per questo il collegio, presieduto dal giudice Massimo Cusatti ha scelto di adottare la misura più attenuata del controllo giudiziario”.
Il primo dei due dipendenti assunto e condannato per reati di tipo mafioso è per il tribunale “risalente” e comunque “certamente l’agevolazione ha avuto carattere episodico e non è risultata permeare l’intera attività aziendale”. E anche il secondo lavoratore condannato per 416bis, licenziato solo dopo che l’azienda aveva ricevuto l’interdittiva “non pare, avuto riguardo alle dimensioni dell’azienda e alla totalità dei rapporti commerciali in corso, permeare l’intera attività aziendale e dare luogo, quindi, a quella oggettiva commistione di interessi fra le attività delittuose dell’ agevolato e l’attività dell’impresa agevolante che costituisce il presupposto per disporre l’amministrazione giudiziaria richiesta dall’Autorità proponente” scrive il tribunale nel provvedimento
Secondo il tribunale ci sono elementi che possono far ritenere che il pericolo di infiltrazione sia ancora attuale, ma per evitarlo appunto, è sufficiente il controllo giudiziario perché “la società si è dotata del modello di organizzazione, gestione e controllo e del codice etico previsti dalla legge 231/2001 e ha nominato il correlato organo di vigilanza” oltre che per le “recenti iniziative documentate volte a determinare un cambiamento nell’ambito dell’amministrazione con la decisione dell’assemblea dei soci di modificare l’organo amministrativo sostituendo all’attuale amministratore unico, nella persona di Lorenzo Romis, un consiglio di amministrazione”. Una iniziativa avviata ma ancora non realizzata – ricorda il tribunale – ma che comunque rientra nella politica della ’self cleaning’ richiesta dalla legge 231.
“La Dia e la procura – commenta Lorenzo Romis, contattato attraverso il suo legale Emanuele Olcese – avevano chiesto l’amministrazione giudiziaria che avrebbe esautorato i vertici di Brc dal controllo della società. Il Tribunale ha ampiamente ridimensionato i fatti e soprattutto, dando conto della occasionalità del contatto e della compliance della società che ha già dimostrato di aver posto in essere tutte le misure necessarie a prevenire il rischio di infiltrazione, ha ritenuto di disporre la misura più tenue del controllo giudiziario in forza del quale i vertici di Brc continuano ad amministrarla e sono solo onerati di dare periodiche informative in un’ottica di trasparenza a cui la società non si è mai sottratta”.