Rina accelera tra mare e digitale: innovazione, AI e sostenibilità nei nuovi servizi
- Postato il 7 novembre 2025
- Good Stories
- Di Forbes Italia
- 1 Visualizzazioni
Contenuto tratto dal numero di ottobre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
“La nostra competenza, la tua crescita”. È il messaggio con cui Rina, gruppo multinazionale di consulenza ingegneristica, ispezione e certificazione, esprime la propria identità. L’azienda è una knowledge company: un ecosistema dinamico basato su un processo costante di condivisione trasversale delle competenze, sulla versatilità del suo know-how tecnico e sulla capacità di innovare.
Tra i pilastri di Rina figura l’innovation at scale, che combina digitalizzazione e ottimizzazione dei processi esistenti con lo sviluppo di nuove soluzioni. È nata così l’AI-Factory, un team di professionisti cross-business che hanno come obiettivo la trasformazione digitale e l’ottimizzazione di servizi e processi attuali, insieme alla creazione di nuovi servizi innovativi, così da accelerare la parte digitale della sua strategia. In questo senso, Rina è alla ricerca di oltre 100 talenti a livello globale entro la fine del 2026, con particolare attenzione, per l’Italia, alle regioni del Sud e del Centro-Sud.
In termini di business Rina osserva con attenzione il settore underwater, che copre un vasto ambito di applicazioni, tra cui l’estrazione mineraria marina e le infrastrutture sottomarine per dati ed energia. I fondali custodiscono metalli critici come nichel, rame, cobalto, manganese, zinco, argento e oro, essenziali per la produzione di smartphone, veicoli elettrici, turbine eoliche e pannelli solari. Secondo l’Aie (Agenzia Internazionale dell’Energia), entro il 2040 il fabbisogno globale di questi metalli sarà fino a quattro volte superiore a oggi per raggiungere le emissioni nette zero. Quando si parla di infrastrutture marine si intendono principalmente i cavi per trasportare dati ed energia, questi ultimi in forte espansione: nel 2020 sono stati posati nel mondo 1.900 km di cavi di potenza, nel 2028 si prevede che ne saranno installati 18mila.
Un altro ambito su cui Rina concentra la propria attenzione è quello dei data center, che in Italia sono circa 180. In questo campo, l’azienda si occupa di realizzare studi di fattibilità sul piano tecnico, economico e commerciale, coordina la progettazione e la costruzione degli impianti che ospitano i data center e interviene dove necessario per risolvere problemi tecnici, spesso legati ai materiali impiegati negli stabili. La gestione sostenibile di queste infrastrutture richiede attenzione all’impatto energetico e idrico: un data center di medie dimensioni consuma oltre un milione di litri d’acqua al giorno, mentre le strutture più grandi possono arrivare a 16 volte tanto, una quantità paragonabile al fabbisogno idrico di una città di 50mila abitanti.
L’articolo Rina accelera tra mare e digitale: innovazione, AI e sostenibilità nei nuovi servizi è tratto da Forbes Italia.