Rimborsopoli in Consiglio regionale, dopo 10 anni chieste 26 condanne – I NOMI

  • Postato il 8 marzo 2025
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Rimborsopoli in Consiglio regionale, dopo 10 anni chieste 26 condanne – I NOMI

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Rimborsopoli in Consiglio regionale. La Procura di Reggio chiede condanne fino a 5 anni per 26 imputati eccellenti



REGGIO CALABRIA – Dopo dieci anni dall’inchiesta sulla Rimborsopoli calabrese, che avrebbe fatto luce su una serie impressionante di episodi di peculato e falso, arrivano le richieste di condanna per 26 ex consiglieri regionali imputati davanti al Tribunale penale di Reggio. Il sostituto procuratore Tommaso Pozzati ha formulato proposte di pena fino a 5 anni di reclusione per gli ex big della politica calabrese, alcuni già approdati anche in Parlamento. Secondo l’ipotesi dell’accusa, i consiglieri avrebbero chiesto e ottenuto rimborsi illegittimi per spese non previste dalla legge regionale.

LA VICENDA

La storia è quella nota dei soldi spesi da un folto numero di consiglieri e rimborsati dai gruppi di Palazzo Campanella in maniera illegittima. Rimborsi di viaggi e soggiorni. Spese per vini, fatture per regali e momenti conviviali e mille altri scontrini, anche per bollitori e cd. Perfino per pezzi di “arredo bagni”. Articoli che non sarebbero esattamente inquadrabili tra gli strumenti tipici di chi fa politica o rappresenta le istituzioni, anche se le posizioni erano molto differenziate.

LE INDAGINI

Dieci anni fa la svolta, che portò anche a misure cautelari, ma le accuse in alcuni casi risalgono al 2011. Le indagini, eseguite anche con intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, consentirono di individuare diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei gruppi consiliari regionali. In alcuni casi venne presentata una doppia documentazione di spese al fine di ottenere dalla Regione un doppio rimborso.

LE RICHIESTE

Ecco le richieste di condanna (le più elevate sono per capigruppo).

  • Per l’ex segretario-questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, di Reggio Calabria (Udc, poi Ncd): 3 anni e 10 mesi di reclusione.
  • Gli ex consiglieri Pasquale Tripodi di Reggio Calabria (Centro democratico) e l’ex assessore regionale Alfonso Dattolo, attuale sindaco di Rocca di Neto (Udc) hanno avuto una richiesta di 4 anni e 8 mesi.
  • Il senatore Giovanni Bilardi, di Reggio Calabria (Ncd): 5 anni. L’assistente personale Carmelo Trapani: 4 anni e 6 mesi.
  • Alfonsino Grillo, di Gerocarne, di Vibo Valentia ( “Scopelliti presidente” poi Ncd): 4 anni e 3 mesi.
  • Ferdinando Aiello, di Cosenza (Pd): 3 anni e 9 mesi.
  • Giuseppe Bova, di Reggio Calabria (Pd): 4 anni e 10 mesi.
  • Emilio De Masi di Crotone (Idv): 4 anni.
  • Sandro Principe, di Rende (Pd): 4 anni e 10 mesi.
  • Demetrio Battaglia, di Reggio Calabria (Pd): 3 anni e 3 mesi.
  • Pietro Amato, di Borgia (Pd): 3 anni e 3 mesi.
  • Bruno Censore, di Serra San Bruno (Pd): 3 anni e 3 mesi.
  • Mario Franchino, di Montegiordano (Autonomia e diritti, poi Pd) 3 anni e 10 mesi.
  • Mario Maiolo di Cosenza (Pd) 4 anni e 2 mesi.
  • Carlo Guccione, consigliere regionale (Pd): 3 anni 6 mesi.
  • Antonio Scalzo, ex consigliere regionale, di Conflenti (Pd), 3 anni 3 mesi.
  • L’ex assessore regionale Francesco Sulla, di Cutro (Pd): 3 anni e 9 mesi.
  • L’ex governatore Agazio Loiero, di Santa Severina (Autonomia e diritti): 4 anni.
  • Diego Fedele (figlio dell’ex assessore regionale ai Trasporti Luigi Fedele): 3 anni e 9 mesi.
  • Vincenzo Ciconte, di Catanzaro (Pd) 4 anni.
  • Giovanni Raso (già collaboratore nella commissione Bilancio per il gruppo Udc): 3 anni e 2 mesi.
  • Luigi Fedele: 5 anni.
  • Antonino De Gaetano, di Reggio, ex presidente del gruppo Federazione della sinistra: 5 anni.
  • L’ex assessore regionale ed ex parlamentare Pd Nicola Adamo, di Cosenza: 4 anni e 8 mesi.
  • Giovanni Franco, di Reggio Calabria: 4 anni e 2 mesi.

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