Righi, rischio abbattimento per gli alberi danneggiati. Insorgono i comitati: “Situazione segnalata da mesi”
- Postato il 6 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Sarà una perizia tecnica di Aster, realizzata dopo i sopralluoghi di oggi, a decidere il destino degli alberi considerati pericolanti e transennati questa mattina al Righi. Per loro il rischio è quello di essere abbattuti per motivi di incolumità pubblica, nonostante siano vincolati e considerati parte integrante del paesaggio del Parco delle Mura.
Questo è l’esito di una lunga giornata iniziata questa mattina con la notizia della chiusura della parte terminale di via Carso, al Righi, a causa di alcune criticità statiche riscontrate su otto – forse nove – alberi, situati nei pressi del cantiere che sta realizzando la nuova cabina elettrica necessaria al potenziamento del ristorante Montallegro del Righi.
Un cantiere che ha spaccato l’opinione pubblica, con la levata di scudi della rete genovese dei comitati, che da mesi denunciano l’inopportunità di questo cantiere, e che in un esposto, depositato in procura, hanno rappresentato dubbi e criticità anche sulla regolarità della documentazione. Dal 7 ottobre il cantiere è stato fermato dal Comune di Genova per svolgere approfondimenti, approfondimenti che oggi hanno portato a trovare queste criticità.
Danni a radici e mura: la denuncia dei comitati
Secondo le prime informazioni raccolte, a causare il potenziale danno potrebbe essere stato lo scavo effettuato a pochi centimetri da un filare di lecci per poter collegare la contestata centralina elettrica al ristorante. Una ipotesi che sarà confermata o smentita dalla relazione di Aster, e che, nel caso, potrebbe avere conseguenze importanti. “Stiamo aspettando il risultato della perizia – conferma l’assessora all’urbanista Francesca Coppola – Nel caso fosse confermata l’ipotesi del taglio delle radici prenderemo seri provvedimenti“. In base all’accertamento delle responsabilità, quindi, “del grave e irreversibile danno provocato alle alberature, in area parco, prenderemo misure sanzionatorie a risarcimento di quanto provocato, a difesa dell’interesse della comunità genovese e del prezioso patrimonio arboreo della città”.
Nel frattempo, però, i comitati alzano la voce: “A distanza di più di 3 mesi dalla nostra prima lettera inviata al Comune, con tanto di foto dei lavori in corso, e dello scavo adiacente alle mura, dopo ripetute segnalazioni di violazioni nel cantiere del Righi, di taglio radici degli alberi, di richiesta di controllo di autorizzazioni agli scavi, oggi, a scavi effettuati, cemento gettato e danno realizzato, arrivano tutti: polizia municipale, direzione del verde, protezione civile, consiglieri, e direttori del Comune per chiudere la strada, il sentiero e il tennis, perché gli alberi sono pericolanti – scrivono in una nota stampa – Verrebbe da dire meglio tardi che mai, ma purtroppo qui parliamo di una decina di alberi (lecci e bagolari) sani e adulti. E’ ciò che avevamo scritto nella seconda lettera del 18 agosto.
“Dopo una prima presa visione degli atti, ci siamo resi conto che mancavano diverse relazioni, incluso qualunque progettualità relativa allo scavo in oggetto – si legge nella nota – Abbiamo chiesto sia al Municipio centro est che Val Bisagno, sia al Patrimonio, e in tutti i casi non risulta nessuna richiesta, nessuna perizia agraria, nessuna autorizzazione a tale scavo. Ma nessuno si è posto il problema”. Almeno fino ad oggi “dopo due esposti in procura“.
“Oggi i cittadini genovesi non possono usufruire del Parco delle Mura, né del tennis, né della strada carrabile, oggi sono a rischio una decina di alberi centenari, perché un privato ha fatto i propri interessi a scapito della collettività e dell’ambiente. Se si fossero attivati subito questo scempio non sarebbe accaduto. Vogliamo il nostro Parco, il tennis, la strada e gli alberi. Stop alla cabina elettrica e agli scavi nel Parco. Chi ha fatto il danno deve ripristinare al più presto, E risarcire chi sta subendo dei danni”.