RiGenerazione, l’arte della Cracking Art trasforma Semproniano in un museo a cielo aperto

  • Postato il 16 luglio 2025
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Nel cuore della Maremma toscana, tra le pietre antiche e il silenzio vibrante di Semproniano (GR) e delle sue frazioni, un’esplosione di colore rompe l’equilibrio della quiete: è l’arte del movimento Cracking Art che dal 2 al 31 agosto porta nel borgo e nei suoi dintorni un’inedita installazione diffusa all’insegna della rigenerazione. Tre grandi sculture – una chiocciola, un coniglio e una rondine – sorgeranno come presenze sorprendenti in alcuni dei luoghi simbolici del paese: l’Oratorio di San Rocco, la Chiesa di San Vincenzo e Sant’Anastasio e la Piazza di Santa Croce.

Attorno a queste, quindici opere di dimensioni minori animeranno il centro storico e le frazioni di Catabbio, Cellena, Petricci e Rocchette di Fazio. RiGenerazione è più di una mostra: è un messaggio. La plastica, materiale simbolo dello scarto e dell’eccesso, si rigenera e si fa arte, diventando portavoce di un nuovo rapporto possibile tra uomo, natura e paesaggio. Le opere, realizzate in plastica rigenerata, sono animali dai colori vivaci e forme monumentali che, lungi dall’essere semplici decorazioni, dialogano con l’ambiente e provocano domande sul nostro stile di vita, sulla sostenibilità e sulla gestione consapevole dei rifiuti.

Il progetto, promosso dal Comune di Semproniano e curato dall’Associazione Ippogrifo nasce con l’intento di stimolare una riflessione collettiva – soprattutto tra le giovani generazioni – sulla tutela dell’ambiente e sull’urgenza di un cambiamento culturale e quotidiano.

RiGenerazione propone un nuovo modo di abitare il mondo, più rispettoso e consapevole, in cui anche ciò che viene scartato può trasformarsi in bellezza. Questa mostra itinerante trasforma Semproniano e i suoi borghi in un museo a cielo aperto, accessibile a tutti. Un percorso visivo e sensoriale, tra arte, storia e natura, dove ogni installazione è un invito a rallentare, osservare, riflettere. RiGenerazione è una mostra del Comune di Semproniano, è organizzata dall’Associazione Ippogrifo con il contributo di Fondazione CR Firenze.

“Cracking Art a Semproniano: l’Arte rigenera il borgo”

Nel cuore di Semproniano, antico borgo toscano sospeso tra storia e silenzio, un’inaspettata invasione prende vita: chiocciole, conigli, rondini, orsi, suricati, rane, pinguini, oche, gatti colorati, giganti, improbabili, si insinuano tra vicoli medievali, piazze e scorci dimenticati, portando con sé un messaggio tanto giocoso quanto urgente. È l’arte del Movimento Cracking Art che si manifesta in tutta la sua forza comunicativa, trasformando spazi abbandonati o poco frequentati in una mostra a cielo aperto, accessibile a tutti, grandi e piccoli, abitanti e turisti.

Questa installazione diffusa non è solo un’operazione artistica, ma un atto di rigenerazione simbolica e concreta: rigenerazione della plastica, rigenerazione dei luoghi, rigenerazione della coscienza. La plastica, materiale simbolo dell’eccesso, del consumo e dello scarto, viene qui sottratta alla sua destinazione finale – la discarica – per diventare opera d’arte, messaggera di un nuovo equilibrio possibile tra uomo, natura e artificio.

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RiGenerazione, l’arte della Cracking Art trasforma Semproniano in un museo a cielo aperto (foto dal web) – Blitz quotidiano

L’intervento di Cracking Art a Semproniano si radica nella poetica della trasformazione: il processo chimico del “cracking” – da cui il movimento prende nome – diventa metafora della frattura tra naturale e artificiale, tra passato e futuro, tra ciò che era e ciò che può ancora rinascere. Ed è proprio in questa frattura che si apre uno spazio fertile per l’immaginazione e la riflessione. Le sculture, realizzate in plastica rigenerata, appaiono come presenze surreali e familiari al tempo stesso: animali che da sempre accompagnano l’immaginario umano, ora reinterpretati in forme monumentali e cromie accese, destabilizzano lo sguardo e catturano l’attenzione.

Non sono mai semplici decorazioni, ma presenze attive che instaurano un dialogo serrato con il paesaggio, l’architettura e il pubblico. Attraverso l’arte, il borgo di Semproniano si rinnova: si fa palcoscenico di un racconto ecologico e collettivo, in cui la sostenibilità non è un concetto astratto ma un’esperienza sensibile, visiva, tangibile. Ogni angolo si trasforma in una occasione di scoperta, ogni scultura diventa una domanda rivolta al visitatore: come possiamo trasformare lo scarto in bellezza? Come possiamo abitare il mondo in modo nuovo, più consapevole e rispettoso?

L’installazione Cracking Art è un invito a rallentare, osservare, riflettere. È un viaggio tra epoche e materiali, tra natura e artificio, tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare. Un’invasione gentile, colorata, ironica, ma profondamente seria nel suo intento: rendere l’arte un veicolo di cambiamento, e i borghi dimenticati luoghi vivi, rigenerati nel segno della creatività e del rispetto per il pianeta.

Filosofia Cracking Art

Nasce nel 1993: l’intenzione è quella di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. La dimensione corale del gruppo non limita l’espressione individuale delle singole voci: gli artisti lavorano anche in modo indipendente interpretando, ciascuno secondo le proprie esigenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo.

Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte. Cracking è il divario dell’uomo contemporaneo, dibattuto tra la naturalità originaria e un futuro sempre più artificiale.

Cracking è il processo che serve a trasformare il petrolio in virgin nafta, composto di molecole semplici alla base di migliaia di prodotti di sintesi, quali la plastica. La plastica ha in sé le radici di una storia che dura da millenni, quella dell’uomo e del suo mondo, una storia piena di trasformazioni e di avvenimenti, un brano culturale vastissimo e profondo, in cui natura umana, artificiale e ambientale si uniscono in una formula concettuale che sfida le norme attuali dell’arte contemporanea. Cracking è quel processo che trasforma il naturale in artificiale, l’organico in sintetico.

Un procedimento drammatico, se non è controllato, una scissione che ci mette tutti di fronte a realtà nuove. Quest’ultima contrapposizione si riflette in particolare nella scelta dei materiali, e quindi nell’impegno sociale e ambientale assunto del movimento, il quale mostra un’accettazione consapevole della inevitabilità del fatto che il nostro mondo stia diventando sempre più artificiale.

Le opere sono realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto antropico sull’ambiente naturale tramite azioni performative coinvolgenti, in cui installazioni fuori scala – come i celebri animali colorati – invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.

Rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo esprimendo una particolare sensibilità nei confronti della natura.

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Autore
Blitz

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