Riforma sanitaria, AVS contro Bucci: “Faremo dura opposizione, dimenticati i bisogni dei liguri”
- Postato il 24 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “La nostra opposizione alla nuova legge sanitaria sarà totale. Per migliorare la sanità ligure, bisogna partire dal basso, dai bisogni delle persone e dei territori. Bucci invece accentra tutto su un mega direttore. Noi crediamo nella sanità territoriale e di prossimità, che punti sulla prevenzione, mentre il centrodestra punta tutto su ospedalizzazione e prestazioni, a tutto vantaggio dei privati. Lo sfascia-sanità di Bucci è stato scritto in un mese per cercare di mettere una toppa al buco di bilancio ed è sbagliato anche chiamarla riforma: una riforma porta una modalità innovativa, rivolta al futuro, per adeguare la normativa alle esigenze attuali, mentre questo è l’esatto contrario”
È intransigente la posizione di Selena Candia, capogruppo regionale di AVS, e Jan Casella, consigliere regionale di AVS, sulla legge sanitaria proposta dal presidente Marco Bucci.
“La sanità ligure vive una situazione di perenne emergenza, causata da dieci anni di governo di centrodestra. L’affanno quotidiano è visibile in ogni ambito sanitario: dalle code nei pronto soccorso ai tempi di attesa per una visita specialistica, alla paralisi della chirurgia d’elezione fino al triste fenomeno dei bambini nati in autostrada per la carenza di Punti Nascite, dai tagli ai consultori alla riduzione dei servizi territoriali. Di fronte a tutto questo, Bucci e la sua maggioranza trovano uno stratagemma per costringere i liguri a viaggiare in tutta la regione per ottenere una prestazione sanitaria in tempi ragionevoli. Un disastro, in una regione lunga quasi 300 chilometri, con una rete di collegamenti inadeguata e una popolazione anziana, che può avere grandi difficoltà a spostarsi”, attaccano Selena Candia e Jan Casella.
“L’inizio delle audizioni in commissione Sanità ha confermato le nostre preoccupazioni. La Regione ha iniziato a preparare questo provvedimento un mese fa, senza prendere in considerazione i dati dei bisogni della popolazione e senza un’analisi epidemiologica del nostro territorio. In pratica, Bucci vuole ridisegnare la sanità senza sapere cosa serve alle persone e ai territori. Per capire l’assurdità di questa procedura, bisogna pensare che le maxi-aziende sanitarie toscane hanno impiegato anni per arrivare a una riforma sanitaria completa”, ricordano Candia e Casella.