Riforma sanità, Bucci: “I have a dream: se la Liguria farà quello che fatto dall’Asl2 vinceremo la battaglia. E’ fatta per i cittadini”

  • Postato il 19 novembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Riforma della sanità, Bucci incontra i medici del San Paolo

Savona. Dopo il primo incontro di ieri pomeriggio all’ospedale Villa Scassi di Genova oggi, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, insieme all’Assessore alla sanità Massimo Nicolò, al Direttore Generale del Dipartimento Sanità e Servizi Sociali Paolo Bordon e al Direttore Generale di Asl2 Michele Orlando, ha presentato oggi all’ospedale San Paolo di Savona la nuova riforma sanitaria, che introduce un modello organizzativo più moderno e coordinato per rispondere ai bisogni della popolazione. Alla presentazione è seguito un confronto molto partecipato con i medici di Asl2 che hanno posto domande e chiesto chiarimenti sugli aspetti più tecnici.

Nel corso dell’incontro è stata illustrata la nascita dell‘Azienda Tutela Salute Ligure (ATSL), un’unica azienda sanitaria articolata in cinque aree territoriali – tra cui l’Area Savonese – garantendo continuità dei servizi e maggiore uniformità nelle risposte assistenziali. L’integrazione delle funzioni amministrative in “Liguria Salute” permetterà di liberare risorse da destinare direttamente alla cura. Per la cittadinanza dell’area Asl2 ciò significherà servizi più coordinati, maggiore efficienza e un sistema sanitario più vicino alle esigenze del territorio. La riforma ridisegna l’assetto del Sistema sanitario regionale per renderlo flessibile, moderno, più vicino ai cittadini e in grado di rispondere in modo uniforme ai bisogni di salute di tutto il territorio ligure.
La riforma nasce dall’esigenza di rispondere ai bisogni di una regione che presenta la popolazione più anziana d’Italia e d’Europa. L’età media elevata, l’alta prevalenza di cronicità e fragilità e l’aumento costante della domanda di assistenza rendono necessario un ripensamento complessivo dell’organizzazione sanitaria.

Tra le preoccupazioni presentate al presidente di Regione Liguria che, vista la difficoltà attuale di deliberare su qualsiasi tipo di problema, il rischio di accentrare le decisioni potrebbe portare un ulteriore rallentamento ai processi decisionali. Ma Bucci ha rassicurato: “Il processo decisionale di oggi attraverso il direttore generale rimane assolutamente uguale a quello che sarà attraverso il direttore di area – spiega il numero uno di Regione Liguria – e il direttore generale  che oggi ha poteri sia tecnici (sul territorio sanitario) che politici li avrà anche con la riforma. Cambierà il titolo ma soprattutto cambierà il tempo che questa persona dovrà dedicare a queste cose. Oggi deve svolgere tanti altri compiti che domani non dovrà più fare come ad esempio il bilancio o il collegio sindacale, o le cause legali. Tutto ciò verrò spostato ad un altri livello quindi il direttore generale avrà più tempo per poter lavorare sulle cose che davvero interessano ai cittadini. La delega a svolgere le azioni sia tecniche che politiche ci sarà al 100% per cui io non vedo un rallentamento ma anzi una velocizzazione perché c’è più tempo a disposizione”.

“Dobbiamo denunciare, in senso positivo, se vediamo qualcosa cosa che rallenta il sistema – prosegue Bucci – dobbiamo scalare il sistema per trovare la figura che possa risolvere questa problematica. Non bisogna accusare nessuno ma risolvere la questione. Molte volte questi processi di rallentamento ce li creiamo noi per tante situazioni. Dobbiamo essere bravi e approfittare del cambiamento. Io ho grande fiducia perché so questi cambiamenti devono succedere e quando succedono riescono a dare quella molla in più a persone che in realtà andranno a risolvere i problemi anziché complicarli”.

“Altre persone invece non cambieranno mai perché non vogliono rischiare, ma ci vuole tempo perché si innamorino prima o poi del cambiamento e allora poi non vorranno tornare più indietro. Sono convinto che andremo sulla strada giusta. Ricordiamo che la riforma è fatta per i cittadini“, sottolinea Bucci.

“La sanità è per tutti, è fatta anche per quelli che lavoro in sanità perché un giorno diventeranno cittadini anche loro – spiega – siamo tutti coinvolti, alcuni doppiamente. Noi vogliamo che la sanità sia molto più prevenzione che cura quindi chi sta bene deve avere a che fare con la sanità ligure. La sanità non è solo per i malati, tutti devono essere coinvolti soprattutto chi sta bene perché più è coinvolto nella sanità chi sta bene più facilita la cura”.

Il presidente spiega anche la questione legata alla gestione del personale sanitario: “Tutto sarà più semplice. I concorsi verranno fatti a livello regionale da cui si potrà attingere.

 

Si parte dal 1 gennaio 2026. Ecco il perché

Tra gli interventi si è anche chiesto al presidente del perché non è previsto un periodo di transizione. Ma anche da questo punto di vista il presidente ha rassicurato: “In realtà lo abbiamo previsto. Noi abbiamo deciso di partire dal 1 gennaio 2026 per non fare due bilanci”, ha affermato.

Bucci rassicura anche sui contratti: “Ciò non vuol dire liberare il direttore di area ma anzi il contrario, dargli ancora più lavoro. Noi cominciamo dal 1 gennaio non saranno tutti a posto però avremo sei mesi o un anno per mettere a posto tutto il sistema. E chiaro che dal 1 gennaio chi ha un contratto integrativo con Asl2 non è che il 2 gennaio non lo avrà più. Rimarrà questo contratto finché non ci sarà il nuovo contratto integrativo generale per tutti. La transizione non sarà immediata ma verrà fatta una sorta di accompagnamento, nessuno rimare fuori. Però la transizione deve cominciare per dare forza al sistema, altrimenti non comincerà mai”, aggiunge Bucci

“Ci vuole fiducia e gettare il cuore oltre l’ostacolo – spiega – non chiedo di farlo a tutti voi, sarebbe scorretto. Noi lo facciamo però e ci abbiamo messo la faccia. Se falliamo ce ne andiamo a casa ma penso che ce la faremo“.

La riforma della Sanità in Liguria farà risparmiare alle casse della Regione 248mila euro. Ogni area avrà un Direttore operativo e l’assegnazione di un budget, ma tutto sarà su un unico bilancio gestito da ATS. “Gli ospedali avranno autonomia per quanto riguarderà le loro risorse che gli verranno assegnate ma dovranno lavorare secondo le linee guida che verranno dalla struttura regionale. Si parla di linea guida a livello centrale ma di operatività locale sulle dipendenze di chi gestisce”.

I punti principali della riforma

Tra i punti principali, il riordino dell’assetto organizzativo delle aziende sanitarie, con un nuovo modello di governance grazie a una Azienda Tutela Salute Ligure (ATSL), un’unica Azienda sanitaria regionale che sostituirà le attuali cinque Asl, mantenendo la vicinanza ai cittadini ma superando la frammentazione gestionale. L’Azienda unica sarà articolata in 5 aree territoriali: Imperiese, Savonese, Genovese, Tigullio e Spezzino. Liguria Salute, invece, avrà funzioni strategiche di coordinamento amministrativo, tecnico e logistico che consentiranno di generare economie di scala e liberare risorse da destinare all’assistenza.

I commenti politici

Commenta il consigliere regionale di Vince Liguria-Noi Moderati Alessandro Bozzano: “Una riforma pensata non per tagliare, ma per migliorare i servizi ai cittadini e mettere al centro i nostri professionisti”. La riorganizzazione, che partirà dal 1° gennaio, prevede la creazione di un’unica azienda centrale con funzioni amministrative, mentre rimarranno operative le aree territoriali che finalmente liberate dagli oneri burocratici potranno concentrarsi sui servizi ai pazienti. Bozzano sottolinea poi i risultati di Asl 2, considerata “la più performante della Liguria” e che nella riorganizzazione sarà per molti aspetti l’esempio da seguire per le altre aree territoriali.

Il consigliere regionale del Pd Roberto Arboscello: “Oggi abbiamo assistito all’ennesima presentazione di quella che Bucci definisce una riforma epocale che sembra invece essere una riforma confusa e pasticciata. Ancora una volta una presentazione priva di contenuti, di numeri, di concretezza e senza alcun accenno all’operatività. Unica nota positiva emersa è la bontà del lavoro messo in campo nell’ Asl2, i risultati raggiunti e le eccellenze che il territorio savonese esprime. Pensare che la riforma con la cancellazione delle Asl compresa la 2 possa tutto a un tratto compromettere tutto il lavoro fatto nel tempo lascia ancora più un senso di amarezza. Accentrare non serve a nulla e depotenzierà le province, anche quelle virtuose come quella savonese”.

A margine dell’incontro, il presidente della Regione sulla “controriforma” dell’opposizione in Regione, ha spiegato di non averla vista: “Purtroppo non me l’hanno ancora mandata – ha detto – appena me la mandano io cercherò di mettere più idee possibili. Mi auguro ci siano delle idee operative da mettere nella riforma, senza stravolgere le linee. Ci sono anche tante cose importanti che possono essere suggerite dalle opposizioni.  Anzi ho sempre desiderato delle loro proposte perchè fare una riforma tutti insieme non fa altro che coinvolgere i cittadini nel sistema sanitario”.

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Il Vostro Giornale

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