Riforma sanità, Anci Liguria: “Coinvolgere i territori”. Il sindaco Tomatis (Albenga): “No a gestione centralizzata”

  • Postato il 21 novembre 2025
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 3 Visualizzazioni
anci liguria sanità

Si è tenuta oggi, presso la sala Piccardo di Anci Liguria e online, la riunione congiunta dell’Ufficio di Presidenza, del Consiglio direttivo, del Direttivo Federsanità Anci Liguria e della Commissione Welfare. Al centro della discussione l’esame del Disegno di legge n. 85/2025 per il “Riordino del Servizio Sanitario regionale” (Modifiche alla L.R. 41/2006). Alla riunione sono stati invitati i componenti del CAL (Consiglio delle Autonomie Locali) che saranno chiamati, venerdì 28 novembre, a esprimere parere obbligatorio sulla riforma.

L’incontro, presieduto dal vice presidente vicario di Anci Liguria, Claudio Scajola, e moderato dal direttore generale, Pierluigi Vinai, ha visto la partecipazione dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, e del direttore generale del Dipartimento Sanità e Servizi sociali, Paolo Bordon.

L’introduzione fatta dal sindaco Claudio Scajola, nella veste di vice presidente vicario di Anci Liguria, ha apportato alla discussione alcuni elementi – unanimemente condivisi – che l’Assessore Nicolò e il Direttore Bordon hanno dovuto registrare, al fine di elaborare congiuntamente, tra Anci e Regione, un emendamento di sostanza. L’obiettivo è rivalutare il ruolo dei Comuni che, nella loro posizione di “titolari costituzionali della salute”, devono giocoforza svolgere un’azione ben più rilevante di quella proposta dal Ddl. Sarà compito di un gruppo di lavoro ristretto (cabina di regia) predisporre, nei prossimi giorni, un contributo decisivo a far sì che il Ddl risulti accettabile e condivisibile alla comunità dei Sindaci, con la duplice finalità di esprimere un parere – possibilmente unanime – al CAL del 28 novembre, e lavorare in sinergia nella messa a terra futura della riforma.

Sono pervenuti numerosi contributi degli amministratori locali, che hanno sottolineato criticità riguardo: al forte accentramento dei servizi amministrativi a livello centrale con la creazione dell’ATS – Azienda Tutela Salute; al mancato coinvolgimento dei Comuni nella redazione del testo; alla necessità che i Comuni abbiano il potere della partecipazione sociosanitaria; alle perplessità sulla pesatura del ruolo delle singole ASL all’interno della nuova ATS; sull’efficienza dei presidi ospedalieri.

L’assessore Massimo Nicolò ha rassicurato gli amministratori locali sul fatto che la riforma non sia finalizzata al risparmio, ma a ribaltare maggiori risorse sul territorio, a disposizione delle strutture periferiche e per soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini.

E il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis, a margine dell’incontro, ha sottolineato: “Abbiamo ascoltato con attenzione la relazione dell’Assessore Nicolò e del Direttore Bordon e condividiamo pienamente gli obiettivi della riforma presentati. L’analisi delle principali criticità del sistema sanitario regionale è puntuale e riflette situazioni che, purtroppo, viviamo quotidianamente sui nostri territori. Ci risulta tuttavia difficile comprendere in che modo una legge che interviene principalmente sulla riorganizzazione amministrativa e dirigenziale della sanità ligure possa generare ricadute così significative, sul piano organizzativo ed economico, da incidere concretamente sui problemi che tutti constatiamo ogni giorno. Sarebbe utile chiarire quale sia il nesso causa-effetto previsto, non solo sotto il profilo economico ma anche in termini operativi e di funzionamento dei servizi”.

Come richiesto, anche il Comune di Albenga ha presentato le proprie osservazioni alle modifiche della legge regionale 7 dicembre 2006, n. 41, relativa al riordino dell’organizzazione del servizio sanitario. Sul punto Tomatis ha aggiunto: “Le osservazioni che abbiamo presentato – e che durante l’incontro di oggi abbiamo appreso essere in parte coincidenti con quelle proposte da altri Comuni – sono state necessariamente il frutto di un’analisi condotta in tempi ristretti a causa delle scadenze imposte. Uno degli aspetti che abbiamo voluto sottolineare riguarda il coinvolgimento dei sindaci nell’iter decisionale sui temi inerenti la sanità. Dalla relazione emerge la volontà di valorizzarne il ruolo, ma resta da comprendere quali strumenti concreti saranno messi a disposizione per consentire ai sindaci di incidere realmente sulle scelte che riguardano i servizi sanitari dei propri territori, evitando il rischio di una sanità sempre più ospedalocentrica e centralizzata”.

“Ribadiamo la piena disponibilità del Comune di Albenga a partecipare a ulteriori momenti di confronto e approfondimento. Crediamo che solo attraverso un dialogo costante e una collaborazione concreta si possano individuare soluzioni efficaci e condivise per un tema fondamentale come quello della sanità pubblica” ha concluso il primo cittadino ingauno.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti