Riforma Rai, presentato il testo base con il cda eletto dal Parlamento, per il Pd “la destra vuole i pieni poteri”
- Postato il 30 luglio 2025
- Politica
- Di Blitz
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La durata del mandato del consiglio di amministrazione estesa da tre a cinque anni; l’elezione di sei componenti affidata a Camera e Senato, escludendo quindi il governo, più il rappresentante dei dipendenti; un meccanismo di voto che prevede la maggioranza di due terzi per le prime due votazioni e poi, dal terzo scrutinio, la maggioranza assoluta, anche per la ratifica del presidente in commissione di Vigilanza. Sono alcune delle novità contenute nel testo base di riforma della Rai che la maggioranza presenta oggi in ottava commissione al Senato.
Il cda, stando al testo, resta in carica per cinque anni e non più tre. Quanto ai componenti, “tre eletti dalla Camera dei deputati e tre eletti dal Senato della Repubblica, con la maggioranza dei 2/3 e dalla terza votazione con la maggioranza assoluta”, “uno designato dall’assemblea dei dipendenti a tempo indeterminato della Rai Radiotelevisione italiana Spa, tra i dipendenti dell’azienda titolari di un rapporto di lavoro subordinato da almeno cinque anni consecutivi, con modalità che garantiscono la trasparenza e la rappresentatività della designazione stessa”. Inoltre, “partecipano al Consiglio di amministrazione senza diritto di voto un rappresentante designato dalla Conferenza Stato-Regioni e uno indicato dalle associazioni dei Comuni d’Italia”.
Anche per la ratifica del presidente in commissione di Vigilanza, il testo prevede che il parere della bicamerale venga “adottato con la maggioranza dei due terzi” e sia “vincolante. Dopo la seconda votazione, il parere è espresso a maggioranza assoluta dei componenti della Commissione stessa”. Il testo base della riforma messo a punto dalla maggioranza prevede anche che la Rai, per “garantire una gestione più efficace, trasparente e sostenibile delle società partecipate”, sia “autorizzata a cedere quote delle proprie partecipazioni in società controllate, mantenendo comunque, per quanto riguarda le società non quotate, il controllo societario ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile”.
Inoltre per dare certezza di risorse all’azienda, si prevede che l’importo del canone non possa subire tagli “se non in presenza di condizioni eccezionali debitamente motivate, che comportano la riduzione delle esigenze di finanziamento” e in ogni caso “qualunque variazione in negativo dell’ammontare del canone non può superare il 5% rispetto all’importo dell’anno precedente”.

Per il Pd “la destra vuole pieni poteri sulla Rai, altro che Freedom Act”
“Siamo molto lontani dal Media Freedom act e dalla realtà. Il testo base presentato oggi dalla maggioranza dà di fatto pieni poteri ai partiti di governo, offrendo loro la possibilità di eleggersi da soli tutti i consiglieri di amministrazione e anche il presidente della Rai”. Così una nota del capogruppo democratico nella commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano.
“Bene il testo Rai, auspico condivisione opposizioni”
Indipendenza del servizio pubblico e certezza di risorse: questi i punti di forza del testo base messo a punto dal centrodestra sulla riforma della Rai secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Alberto Barachini, che esprime il suo “plauso alle forze di maggioranza in Parlamento che si sono impegnate per trovare un accordo su un testo solido che risponde ai criteri dell’Emfa e che è di fatto un testo base pronto ad accogliere anche i contributi dell’opposizione. Il mio apprezzamento – dice – va anche all’attento lavoro dei relatori Claudio Fazzone e Roberto Rosso”.
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