Rifiuti, Bucci: “A giugno il bando per il termovalorizzatore”. E torna in gioco pure Scarpino

  • Postato il 30 aprile 2025
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  • Di Genova24
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Generico aprile 2025

Genova. Partirà a giugno il bando per costruire l’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti in Liguria, che potrà essere un termovalorizzatore o un waste to chemicals. Lo annuncia il presidente della Regione Marco Bucci mentre i principali candidati alle comunali di Genova, Pietro Piciocchi e Silvia Salis, litigano proprio sul tema dei rifiuti con accuse incrociate. E intanto, stando alle dichiarazioni del governatore, torna sul tavolo anche l’ipotesi Scarpino, sebbene il vicesindaco reggente, dando mandato ad Amiu di partecipare alla manifestazione d’interesse regionale, l’avesse già esplicitamente esclusa e lo stesso Bucci avesse precisato: “A Genova la vedo difficile”.

Di nuovo, oggi, Piciocchi ribadisce il concetto: “Scarpino non ha le caratteristiche tecniche. Noi siamo assolutamente per il termovalorizzatore, se vogliamo fare un ragionamento serio per la riduzione della Tari, ma Scarpino non ha il dimensionamento adatto”.

Ma il presidente della Regione Liguria inizia attaccando Salis: “Ha dato ulteriore dimostrazione di incapacità di fare il sindaco. Lei ha detto che bisognava fare attività industriale, cioè dare ad Amiu degli impianti, su cui siamo assolutamente d’accordo, tanto è vero che sono anni che stiamo facendo l’impianto di Scarpino, senza dire che questo significa fare il termovalorizzatore, perché la parola termovalorizzatore dispiace, appena la dici la porzione di Cinque Stelle si separa“.

“La Regione Liguria si è intestata l’onere di poter chiudere veramente il ciclo dei rifiuti con un termovalorizzatore o, in termini più moderni, un generatore di energia. A Torino, ad esempio, hanno il riscaldamento gratuito, quindi noi andremo in questa direzione. Dove? È una bella domanda. Noi a giugno faremo partire il bando e come sapete, mi aspetto che ci sia un Comune che dica: lo facciamo qui”, spiega Bucci.

Com’è noto, infatti, l’area su cui costruire l’impianto dovrà essere proposta dai privati nella manifestazione d’interesse, ma servirà una nota di adesione del Comune in questione. I siti idonei erano stati individuati sulla base di uno studio del Rina che elencava cinque zone: Scarpino-Valpolcevera, Valle Scrivia, Vado-Quiliano, Cairo Montenotte e Cengio. E la Regione, nelle linee di indirizzo per l’avviso pubblico, ha stabilito in 320mila tonnellate all’anno la capacità minima dell’impianto.

Ma al momento non sembra esserci nessun Comune disposto a farsi avanti. Per questo la Regione, dopo aver vagliato l’ipotesi di commissionare un nuovo studio, ha deciso di cambiare strategia: “Nel bando – continua Bucci – sarà indicato cosa bisogna fare per poter partecipare, cioè per poter fare il partenariato pubblico-privato o o qualunque altro tipo di progetto, e chiederemo l’accordo con il sindaco del territorio, quindi sarà compito del sindaco delle aziende mettersi d’accordo. Potrà partecipare anche un’area diversa da quelle individuate e vedremo poi se ne vale la pena o no“.

Dunque lo studio del Rina non conta più nulla? “Non è vero che non conta più, conta eccome, perché è già fatto – replica il governatore ligure -. Se partecipa qualcuno di quelle aree, bene, abbiamo già fatto lo studio. Se partecipa uno di un’altra area, allora dobbiamo rifare lo studio, però è più è più semplice se partecipa una delle aree individuate dal Rina. Se invece partecipa un altro bisogna rifare uno studio addizionale”.

Bucci è fiducioso di poter chiudere la partita: “Anche nella Val Bormida ci sono ancora le possibilità, i sindaci stanno discutendo. Nessuno ha detto no, ci sono tante discussioni aperte ed è vero che ci sono delle delibere che dicono no, qui da noi mai, ma c’è anche la volontà di discutere combinazioni che possono addirittura portare a soluzioni positive. Prima di buttare via 450 milioni di investimento bisogna pensarci un attimo, perché c’è una ricchezza potenziale che va a finire nell’area in cui in cui verrà fatto il termovalorizzatore. Oggigiorno i termovalorizzatori non inquinano, pure la Danimarca lo dice. Ci sono dei retaggi culturali, benissimo, faremo in modo di risolvere tutti i problemi. Io sono ottimista perché so che alla fine la soluzione si trova”.

E Scarpino?Se il futuro sindaco dice di sì, potrebbe tornare in gioco, come tutte le altre aree della Liguria”. La coalizione di Silvia Salis ha molti elementi nettamente contrari al suo interno, ma non c’è mai stata una presa di posizione netta. Invece, come detto, Piciocchi ha chiuso la porta. L’impressione è che la partita dei rifiuti si deciderà – come molte altre – solo dopo le elezioni.

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Genova24

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