Rientro a scuola ancora con un esercito di precari tra prof e personale Ata. E più di una cattedra su cinque è scoperta

  • Postato il 16 settembre 2025
  • Scuola
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Gli studenti e le studentesse che sono rientrate in classe in queste ore, come già denunciato da ilfattoquotidiano.it, hanno trovato più maestri e professori in cattedra rispetto allo scorso anno, ma anche più precari. Nessuna organizzazione sindacale può ancora dire numeri precisi rispetto alle cattedre mancanti, ma si stimano 250mila precari tra gli insegnanti e 47mila tra gli Ata.

A fare un quadro della situazione in maniera sintetica ma sostanziale è il coordinatore della Gilda Scuola, Vito Castellana: “Ovunque sono state fatte le nomine, la copertura quest’anno è abbastanza buona, la situazione è meno tragica di anni fa, ma dobbiamo fare i conti con le rinunce e con l’algoritmo che come al solito ha fatto le sue vittime”.

Parole confermate dal segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile: “La scuola si presenta al via del nuovo anno con migliaia di contratti a tempo determinato, un dato che certifica un’emergenza sociale. L’inizio dell’anno scolastico conferma le difficoltà strutturali del nostro sistema di istruzione, in particolare, con una grave carenza nel sostegno”.

Ad alzare il tiro, con qualche numero in più, è solo la numero uno della Flc Cgil, Gianna Fracassi che a ilfattoquotidiano.it spiega: “L’anno scolastico 25/26 si avvia, al solito, con troppe cattedre vacanti non solo perché le immissioni in ruolo autorizzate (48mila) sono state significativamente inferiori rispetto ai posti vacanti in organico di diritto (oltre 52mila), ma perché, secondo le dichiarazioni rilasciate dallo stesso ministro a mezzo stampa, le assunzioni effettive sono state poco più di 41mila, lasciando scoperta più di una cattedra su cinque, solo in riferimento all’organico di diritto. Le stime confermano tristemente il dato dello scorso anno che si assesta su circa 300mila contratti a tempo determinato tra personale docente e Ata”. Ancora più allarmante la situazione del sostegno dove i precari – a detta del sindacato di Landini – sono oltre il 50%.

In attesa dei numeri ufficiali da parte del ministero e del sindacato, si può trarre una fotografia della situazione guardando ciò che accade nei diversi territori. In Toscana per quanto riguarda i docenti, dei 3.097 posti disponibili per le nomine a tempo indeterminato ne sono stati assegnati – secondo i dati dell’Ufficio scolastico regionale – 2.642 accantonando 628 cattedre per i vincitori Pnrr da nominare entro dicembre con la conseguenza che nel giro di pochi mesi, i ragazzi vedranno due figure. Secondo il segretario generale dell’Flc Cgil Pasquale Cuomo “una parte rilevante seppur limitata delle assunzioni in ruolo è stata rifiutata per sedi troppo lontane e per incompatibilità con la vita famigliare”. Nelle primarie la percentuale di precari arriva al 78,8%. Peggio ancora sul sostegno: a fronte di venti mila studenti con certificazione di disabilità su circa 15.600 insegnanti necessari, ben nove mila sono supplenti.

In Emilia Romagna, a detta della segretaria della Fl Cgil Monica Ottaviani, il 15 settembre (primo giorni di scuola) una parte degli insegnanti non erano ancora in cattedra. Insufficienti anche le autorizzazioni in deroga per il personale Ata.

In provincia di Foggia sono 94 i posti di sostegno in deroga non ancora assegnati. Persino i docenti che – secondo la nuova norma voluta dal ministro Valditara potevano richiedere la continuità sul posto di sostegno – non sono tornati in classe. Dieci di loro dell’istituto “Notarangelo” per un problema burocratico non sono stati riconfermati. A Piacenza mancano cinque direttori amministrativi, otto presidi titolari e molte scuole – esaurite le graduatorie per le supplenze – stanno passando agli interpelli (le “vecchie” messe a disposizione).

A Milano – a causa della mancanza di personale – non si è potuti partire a pieno regime con il tempo pieno: da lunedì 15 solo nel 45% delle scuole sarà attiva la mensa e secondo i sindacati molti presidi per coprire le ore pomeridiane si avvarranno di cooperative esterne. A Livorno e provincia la Flc Cgil registra un docente su quattro precario sui posti comuni e uno su tre sul sostegno. Anche per quanto riguarda gli Ata su quaranta posti da coprire ne sono stati assegnati solo 26. A Legnago, in Veneto, mancano docenti di sostegno e così in Puglia dove ci sono dieci mila posti in deroga, secondo la Uil Scuola.

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Il Fatto Quotidiano

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