“Ridurre le dosi dei farmaci, alzarsi da tavola con ancora un po’ di fame e mai aria condizionata sotto i 25°”: i consigli del prof Garattini contro il caldo record
- Postato il 30 giugno 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’estate sta solo scaldando i motori, ma già infiamma tutta la Penisola. Città come Torino, Firenze, Bologna, Milano e Roma sono nella morsa del caldo e spesso anche dell’umidità (un mix esplosivo), e le notti tropicali promettono ben poco sollievo. Non è un caso che molte località siano da bollino rosso per il forte rischio di colpi di calore e cali di pressione, soprattutto per quanto riguarda le categorie fragili, come bambini e anziani – questi ultimi particolarmente esposti ai cali pressori perché hanno i vasi sanguigni poco elastici. Ma per fortuna il novanteseienne Silvio Garattini ha molte frecce al suo arco e non è avaro di preziosi consigli.
Dieta mediterranea, un aiuto contro il caldo
Con la sua abbondanza di ortaggi, verdure e frutti ricchi di acqua – pomodoro, anguria, melone, cetriolo, lattuga, pesca … – questo regime sano e gustoso disseta e reidrata, rifornendo allo stesso tempo l’organismo di tutti i nutrienti necessari, a cominciare dai minerali andati persi con la sudorazione. “I sali li assumiamo con l’alimentazione”, ricorda infatti Garattini. Bene anche il pesce, in estate molto apprezzato per la sua digeribilità (sempre che non sia fritto), e in alcune varietà ricco anche di omega 3. Ma non bisogna incentrarsi su un solo alimento. “Serve varietà, non solo per i micro- e i macronutrienti, ma anche perché i cibi possono essere inquinati. Variando le pietanze, si diluisce la presenza di sostanze tossiche”. Come sempre, sono invece da evitare i cibi ultraprocessati. “I dati della letteratura scientifica ci dicono che chi consuma prevalentemente questi cibi ha una durata di vita inferiore rispetto a chi si nutre di alimenti freschi”. Quanto ai condimenti, l’olio extravergine è sempre da preferire: Garattini ricorda il suo contenuto di acido oleico e di polifenoli, dal potere antiossidante. Ma si potrebbe anche aggiungere che l’olio evo può fregiarsi dell’appellativo di medicina, come l’ha definito l’americana FDA sulla base degli studi scientifici che lo indicano in grado di prevenire e contrastare molte patologie. Il burro, invece, è meglio accantonarlo, “senza però essere ossessivi”. L’ultimo suggerimento di Garattini in campo alimentare riguarda le quantità. “Bisogna mangiare poco. I nostri nonni dicevano che bisogna alzarsi da tavola con un po’ di fame”. Oggi, è più facile alzarsi fin troppo sazi, il che non va mai bene, soprattutto quanto fa caldo e la digestione risulta più difficile.
L’idratazione, cavallo di battaglia
Con il caldo non si transige: bisogna mettersi di impegno per bere a sufficienza in modo da reintegrare i liquidi persi con il sudore. La prima scelta ricade sull’acqua, piuttosto che sulle bevande arricchite di sali (che, abbiamo visto, vanno assunti con il cibo). Assolutamente no al vino, invece: intanto è un vasodilatatore e favorisce la sudorazione. E poi, sottolinea Garattini, nell’ultima piramide alimentare l’alcol non compare più perché classificato come cancerogeno sia dall’OMS sia dalla IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro).
I farmaci
Chi assume farmaci ipertensivi sa quanti problemi possano sorgere in estate. “Il caldo favorisce già la vasodilatazione, quindi in generale si potrebbero ridurre le dosi”, spiega Garattini. La riduzione comunque non è necessaria se il soggetto esce poco e sta per la maggior parte del tempo in un locale con l’aria condizionata. Lo stesso vale per chi beve molto caffè, che “tende a neutralizzare il caldo”. Tuttavia la terapia non va mai sospesa di propria iniziativa e nemmeno si può decidere da soli di quanto ridurre il medicinale: la valutazione spetta solo al medico curante.
Aria condizionata, anche condivisa
Con le estati di fuoco che ormai sono una presenza costante, l’aria condizionata diventa indispensabile, soprattutto nelle ore centrali della giornata. “Ora che si arriva ai 35 gradi, diminuire di 7-8 gradi la temperatura probabilmente è una buona soluzione”. Scendendo al di sotto dei 25°, che è la soglia del benessere fisiologico, si rischia non solo di percepire molto più caldo uscendo, perché lo sbalzo di temperatura è troppo forte, ma anche di ritrovarsi con mal di gola, tosse, dolori addominali, contratture a spalle e collo, irritazione oculare. Senza considerare la bolletta… E chi non ha il condizionatore? “Gli anziani che non ce l’hanno in casa è bene che passino parte della giornata dove c’è, per esempio nei centri commerciali oppure a casa dei parenti”.
All’aperto
Dato che non si può fare a meno di uscire, bisogna attrezzarsi per affrontare le temperature esterne e le zone più assolate, perché spesso le città hanno pochi alberi sotto cui ripararsi. “Se dobbiamo per qualche ragione stare al sole, è necessario proteggere la testa con un cappello, ci sono problemi che riguardano le insolazioni e i collassi che vengono per l’eccesso di calore”. Sono utili gli abiti di colori chiari e di materiali traspiranti, come lino e cotone. Quanto all’attività sportiva, meglio praticarla “in ambienti condizionati oppure in acqua, se possibile”, conclude il prof. Garattini.
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