Riconoscimento Palestina, la mossa di Uk, Canada e Australia: ecco cosa significa davvero

  • Postato il 22 settembre 2025
  • Di Panorama
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La questione mediorientale continua a tenere banco. Domenica, Regno Unito, Canada e Australia hanno formalmente riconosciuto lo Stato palestinese. Poco dopo, il Portogallo ha fatto altrettanto. Ci si attende che, nelle prossime ore, anche Francia e Belgio si uniscano a questo gruppo. È la prima volta che dei Paesi appartenenti al G7 compiono una simile mossa: una mossa che, pur suscitando l’apprezzamento di Arabia Saudita e Qatar, ha innescato la reazione piccata di Washington. “Il nostro obiettivo rimane una diplomazia seria, non gesti teatrali. Le nostre priorità sono chiare: il rilascio degli ostaggi, la sicurezza di Israele e la pace e la prosperità per l’intera regione, possibili solo senza Hamas”, ha dichiarato il Dipartimento di Stato americano.  

“Israele respinge categoricamente la dichiarazione unilaterale di riconoscimento di uno Stato palestinese fatta dal Regno Unito e da alcuni altri Paesi. Questa dichiarazione non promuove la pace, ma al contrario destabilizza ulteriormente la regione e compromette le possibilità di raggiungere una soluzione pacifica in futuro”, ha affermato il ministero degli Esteri di Gerusalemme. Frattanto, secondo Channel 12, Benjamin Netanyahu, poche ore fa, avrebbe convocato una riunione di emergenza, evitando di invitare il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, e quello della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir: gli esponenti più a destra della coalizione di governo.

La decisione di riconoscere lo Stato palestinese da parte di alcuni Paesi occidentali ha determinato delle spaccature non soltanto in seno al Vecchio Continente ma anche, come abbiamo visto, nelle relazioni transatlantiche. In secondo luogo, come sottolineato da SkyNews, il Regno Unito adesso definisce “Palestina” sia la Cisgiordania che la Striscia di Gaza. Il problema è che, notoriamente, questi due territori sono sottoposti a entità politiche differenti: il primo è sotto l’Anp, il secondo è sotto Hamas. Una circostanza, questa, che rende sia politicamente sia tecnicamente problematico il riconoscimento di uno Stato palestinese.

Lo stesso vicepremier britannico, David Lammy, ha affermato che la mossa di Londra avrà un impatto limitato e che dovrebbe semmai servire a portare in futuro alla concretizzazione di una soluzione a due Stati. Di avviso opposto si è invece mostrata la Germania, secondo cui la soluzione a due Stati andrebbe negoziata prima tra le parti e soltanto dopo andrebbe riconosciuto uno Stato palestinese. Washington, dal canto suo, ha, nel recente passato, sostenuto che il riconoscimento frettoloso di uno Stato di Palestina altro non sarebbe, se non un premio ad Hamas. E alla fine la domanda resta una: il riconoscimento effettuato ieri dai Paesi occidentali è frutto di una strategia concreta o si tratta di una mossa puramente simbolica e a fini di politica interna?

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Panorama

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