Ricompense

  • Postato il 12 febbraio 2025
  • Di Il Foglio
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Ricompense

Mentre si moltiplicano corsi di disintossicazione dai social e la loro presenza nelle nostre vite viene sempre più considerata disdicevole, inquinante e controproducente per una vera e sana vita sociale (come se fosse mai esistita una vera e sana vita sociale) ecco che da Cambridge risuona chiara e originalissima la voce di Jem Calder che saltando a piè pari la categoria del giovane autore propone una raccolta di racconti – già di per sé cosa solitamente poco ambita e ritenuta ancor più poco ambiziosa dagli editori – dal titolo "Ricompense" (nella traduzione di Isabella Pasqualetto) che prende avvio dal drammatico quanto banale assunto che nessuno può realmente rimanere davvero in solitudine con i propri pensieri. Tanto più oggi, tempo in cui la connessione con il mondo è un fatto perenne che va al di là anche della rete stessa.

 

La crisi dei social è infatti solo un effetto ottico, la parte superficiale di una mutazione che non comprende quanto ormai siano diventati invasivi oltre che diffusi. Se da un lato sono sempre più raffinati nel definire l’utente, bloccandolo sulle loro piattaforme, dall’altro la loro logica scioglie i confini della rete per riversarsi in inedite modalità di relazione anche nella realtà.

 

Nei racconti che fanno parte di Ricompense, Jem Calder mostra la spontanea ingenuità e anche la tenerezza un po’ vacua di un mondo che appare sempre più inesperto. Protagonista dei sei racconti, una coppia: Julia e Nick. Una coppia sì, ma di ex fidanzati, perché il mondo è diventato talmente piccolo che lasciarsi non è più sinonimo di abbandono, ma una semplice variazione di un ossessivo (e obbligato) stare insieme. Ed è proprio attorno all’ossessione che si concentra la narrazione dell’autore irlandese. Un sentimento sempre più diffuso, quello dell’ossessione, che ha al suo interno una forza spesso inesauribile, ma di facile dispersione. Una vera  occlusione in grado di generare incomprensioni (sempre dolorose), mancate occasioni e sorprendenti ricongiungimenti. Un continuo Up & Down che ormai è talmente comune da apparire un movimento quasi armonico. Sullo sfondo, Londra quale città globale in cui le infinite opportunità sembrano tramutarsi subito in dolore e fatica, non senza ironia. Le ricompense sono sempre troppo basse. Quelle economiche come quelle emotive. Una corsa persa in partenza che però ha la forma buffa di un inciampo e che sa accogliere il destino sempre con imprevisto stupore. Un gioco duro e complicato, ma pur sempre un gioco dentro al quale dare corpo alla propria vita.

    

Jem Calder

Ricompense
Einaudi, 194 pp., 18,50 euro

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Autore
Il Foglio

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