Riarmo Ue, i 27 chiedono una road map entro ottobre: l’incarico a Kallas
- Postato il 26 giugno 2025
- Di Panorama
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Si è aperto oggi a Bruxelles, poco prima di pranzo, il Consiglio Europeo alla presenza dei capi dei 27 Paesi membri. Nemmeno 24 ore dopo il termine del summit della Nato all’Aia, dove è stato formalmente accettato la soglia minima di spesa del 5% del Pil nella Difesa, i leader europei hanno avviato i lavori con una riunione di coordinamento informale.
Il tema è stato quello delle migrazioni, molto caro all’Italia. Una nota di palazzo Chigi afferma che hanno preso parte alla riunione Austria, Belgio, Cipro, Germania, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria. La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, «ha illustrato i principali filoni di lavoro della Commissione in ambito migratorio, concentrandosi in particolare sullo stato di avanzamento dei negoziati relativi alle più recenti proposte legislative in ambito migratorio a partire dal nuovo “Regolamento Rimpatri”».
Il summit, che si concluderà domani, si è aperto con l’ormai consueto scambio di opinioni con la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, la quale ha affermato che Ucraina e Moldavia «hanno già soddisfatto le condizioni per aprire la serie iniziale di negoziati – il cosiddetto cluster dei ‘fondamentali’. La palla è ora nel nostro campo».
Difesa e Ucraina
Nel pomeriggio i 27 hanno approvato le conclusioni del Consiglio sulla parte relativa alla difesa, in cui si «sottolinea la necessità di continuare ad aumentare in modo sostanziale la spesa per la difesa e la sicurezza dell’Europa» e di «investire meglio insieme, prendendo atto anche dell’impegno assunto al vertice Nato dagli Stati membri che sono anche membri della Nato». Di fatto nulla di nuovo rispetto a quanto già stabilito nel vertice dell’Aia
Successivamente, è stato il turno della sessione sulla sicurezza e la Difesa, seguita dalla discussione sul Medio Oriente durante il pranzo, dove il Primo ministro spagnolo Sanchez ha richiesto l’annullamento dell’accordo di associazione Ue-Israele, lamentando l’inazione dell’Unione per quanto accade a Gaza. Nel pomeriggio la sessione di lavoro sull’Ucraina, con annessa videoconferenza assieme al Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Sebbene la presidente del Parlamento europeo abbia incoraggiato il Consiglio a procedere con il processo formale di adesione dell’Ucraina all’Ue, questo non sembra essere ancora cominciato, anche in virtù della forte contrarietà di Ungheria e Slovacchia.
Dazi
A cena si tratterà di competitività e dell’Ue nel mondo, ed è qui che verosimilmente terrà banco il tema dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti e dei dazi. «Siamo attualmente in fase di discussione con gli Stati Uniti», ha dichiarato la commissaria europea per l’Industria, Stéphane Séjourné. «Non entrerò nei dettagli, ma è chiaro che serve un accordo equilibrato, capace di tutelare gli interessi dell’industria europea e avere un impatto positivo sulla nostra economia. Stiamo lavorando intensamente, anche se dall’altra parte dell’Atlantico non mancano atteggiamenti irrazionali. Mi auguro che si possa arrivare presto a un’intesa: oggi i segnali sono più incoraggianti rispetto al passato».
Anche il Primo ministro olandese Dick Schoof si è espresso, sottolineando l’obiettivo di un azzeramento dei dazi: «Ora spetta agli Stati Uniti e alla Commissione trovare insieme una soluzione». Tuttavia, secondo fonti diplomatiche, il punto di convergenza sembra orientarsi verso l’introduzione di dazi reciproci del 10%, per evitare che negoziati troppo lunghi irrigidiscano ulteriormente la posizione della Casa Bianca.
Gli ha fatto eco il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz: «Discuteremo di tutta una serie di altri argomenti che dovrebbero preparare l’Unione europea al futuro. Sostengo la Commissione, sostengo la presidente della Commissione europea nei suoi sforzi per progredire in termini di competitività. Sostengo la Commissione europea anche in tutti i suoi sforzi per raggiungere rapidamente un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Voglio che facciamo decollare il Mercosur e concludiamo ulteriori accordi commerciali».