Riarmo, in Germania tornano alla Difesa 200 proprietà militari destinate a uso civile: bloccate le riconversioni delle strutture
- Postato il 28 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Prima il piano sugli ospedali, che ha come obiettivo quello di garantire un’assistenza sanitaria stabile, anche in caso di guerra. Poi l’ipotesi di reintroduzione della leva obbligatoria, affiancata alla creazione di “un nuovo servizio militare attraente” che “si basi sulla partecipazione volontaria“. Un mosaico a cui si aggiunge la proposta del ministero degli Interni dell’insegnamento della gestione delle crisi direttamente nelle aule delle scuole e un massiccio piano di riarmo da 377 miliardi di euro. E ora il governo conservatore della Germania compie un ulteriore passo verso un assetto di preparazione in caso di conflitto: l’ultimo tassello è la decisione di sospendere l’uso a scopi civili di 200 proprietà militari, 187 delle quali di proprietà dell’agenzia federale responsabile della gestione del patrimonio immobiliare statale. Il motivo è l’aumento della domanda di siti dovuto al previsto ampliamento delle forze armate, ha annunciato il ministero, come riporta Ard. Il ministero della Difesa ha iniziato a destinare i siti militari ad uso civile all’inizio degli anni ’90, dopo la fine della Guerra Fredda all’indomani della caduta del Muro di Berlino. Si tratta di un processo che ha subito un’accelerazione dopo la sospensione del servizio militare obbligatorio nel 2011 e che ora potrebbe andare verso una sostanziale riforma per potenziare l’esercito in linea con i nuovi obiettivi della Nato. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 e i crescenti segnali di distacco da parte degli Stati Uniti di Donald Trump, Berlino ha iniziato a reinvestire massicciamente nelle sue forze armate, la Bundeswehr.
La “riserva immobiliare strategica”
Altre 13 proprietà militari interessate dalla decisione sono ancora gestite dalla Bundeswehr. Tra queste, alcune parti dell’aeroporto di Berlino Tegel, chiuso nel 2020 dopo l’apertura di un nuovo scalo internazionale nella capitale. Da allora, la città ha lavorato alla riconversione dell’ampia area situata nella sua periferia nord-occidentale con progetti che includono centri di ricerca, industrie e alloggi. Nils Hilmer, Segretario di Stato presso il Ministero della Difesa, ha assicurato che si è “molto consapevoli delle implicazioni della decisione” sui piani di utilizzo dei siti messi a punto. “Sappiamo che in molti casi esistono già piani per utilizzare i siti interessati per scopi civili“, ha affermato. “Ove possibile, cercheremo di tenerne conto”. I siti saranno aggiunti a una “riserva immobiliare strategica” per garantire la disponibilità a breve termine, se necessario. La sospensione vanifica in parte i piani esistenti degli stati federali e dei comuni per l’uso civile del territorio. Nils Hilmer, Sottosegretario di Stato responsabile presso il ministero della Difesa, ha spiegato che il governo è pienamente consapevole delle implicazioni della decisione e sta cercando di tenere conto dei piani civili esistenti. Il processo di conversione degli immobili della Bundeswehr ad uso civile è iniziato nei primi anni ’90, quando la Bundeswehr è stata significativamente ridimensionata dopo la fine della Guerra Fredda. In molti luoghi, gli appartamenti sono stati costruiti su ex caserme della Bundeswehr.
Il piano per rendere l’esercito il più potente d’Europa
Secondo quanto emerge da un documento interno del governo tedesco visionato da Politico, la Germania si prepara a un massiccio piano di riarmo da 377 miliardi di euro, con l’obiettivo di trasformare la Bundeswehr nella forza armata convenzionale più potente d’Europa. Il documento delinea un elenco di acquisti militari su larga scala in tutti i settori – terra, aria, mare, spazio e cyber. Il piano, articolato in 39 pagine e 320 nuovi progetti, rappresenta una vera e propria tabella di marcia per la modernizzazione dell’esercito tedesco, fortemente orientata verso l’industria nazionale. Circa 182 miliardi di euro dei contratti previsti sarebbero infatti destinati ad aziende tedesche. Il principale beneficiario è Rheinmetall, che compare in 53 linee di programma per un valore complessivo di oltre 88 miliardi di euro, seguita da Diehl Defence, coinvolta in forniture missilistiche Iris-T per circa 17 miliardi. Il documento include anche un’ampia espansione delle capacità spaziali e di difesa aerea: oltre 14 miliardi sono destinati a nuovi satelliti e comunicazioni sicure, mentre la Bundeswehr punta ad acquisire centinaia di sistemi di difesa Iris-T e Skyranger. Tra i programmi più sensibili figurano inoltre l’acquisto di 15 caccia F-35 e 400 missili Tomahawk dagli Stati Uniti, per mantenere il ruolo di Berlino nella condivisione nucleare Nato e rafforzare la capacità di attacco a lungo raggio. Il piano, che sarà dettagliato nel bilancio 2026, si inserisce nel nuovo modello di finanziamento voluto dal cancelliere tedesco Fridrich Merz e dal ministro della Difesa Boris Pistorius, volto ad escludere le spese militari dal vincolo costituzionale sul debito. Secondo Politico, solo il 5% dei progetti – pari a circa 14 miliardi di euro – è legato a fornitori stranieri, ma questi includono le componenti più strategiche della difesa tedesca, dal nucleare alle capacità di sorveglianza e attacco a lunga distanza.
Per il quotidiano economico tedesco Handelsblatt, inoltre, è praticamente pronto il contratto tra la Bundeswehr e Rheinmetall per quaranta satelliti ad orbita bassa (Leo) per i prossimi due anni. Si tratta di strumenti finalizzati all’intelligence: i satelliti, secondo il quotidiano tedesco, possono identificare oggetti fino a 25 centimetri di grandezza. Rheinmteall si avvarrà anche della collaborazione con l’azienda finlandese Iceye. Il parlamento tedesco potrebbe approvare il contratto già entro la fine di quest’anno e l’importo dovrebbe aggirarsi intorno ai tre miliardi di euro. Secondo Handelsblatt, con quaranta satelliti la Germania potrebbe avere una delle più grandi forze di rilevamento satellitare al mondo. Per Rheinmetall si tratta del primo contratto per fornire satelliti ed è una precisa scelta strategica: l’azienda tedesca sa che carri armati, navi, droni o soldati devono essere supportati tempestivamente con informazioni che solo i satelliti possono ottenere.
Le incognite sul sorvolo di droni nel Brandeburgo meridionale
Da giorni, i sorvoli di droni preoccupano gli abitanti del distretto di Oberspreewald-Lusazia, nel Brandeburgo meridionale. Diversi avvistamenti nella regione di confine tra Sassonia e Brandeburgo sono stati segnalati per la prima volta alla polizia il 18 ottobre. È seguita un’operazione di polizia interstatale. Ma il mistero che circonda i droni sta diventando sempre più intricato, come racconta Welt. Le autorità sono state in grado di confermare gli avvistamenti dei droni, ma non sono riuscite a identificare i piloti. Da allora, secondo la Lausitzer Rundschau, che per prima ha riportato gli incidenti, si sono verificati regolarmente avvistamenti di fino a dieci droni che volavano in parallelo. Secondo le informazioni, i droni appaiono solo al buio. Il responsabile distrettuale di Ruhland, Christian Konzack, sospetta un’operazione militare. “È stato osservato che fino a dieci droni volavano in formazione uno accanto all’altro. Sembrava che volassero seguendo uno schema a griglia”, ha dichiarato Konzack al Tagesspiegel. Secondo quanto riportato, si trattava di “droni molto grandi”, con un diametro di almeno un metro. Non si trattava di “droni standard” disponibili in commercio, ha spiegato ancora Konzack. Secondo Tagesspiegel, l’amministratore distrettuale ha inoltre riferito che i cittadini avevano tentato di lanciare i propri droni privati dopo gli avvistamenti. Tuttavia, il tentativo non è riuscito perché i segnali Gps dei droni privati sono stati improvvisamente bloccati. In risposta all’inchiesta del giornale, la Bundeswehr ha negato di aver condotto un’esercitazione nella regione. Il Comando di Stato del Brandeburgo della Bundeswehr ha inoltre dichiarato che, secondo le “informazioni attuali”, nessun drone della Bundeswehr è stato schierato nel distretto di Ruhland durante il periodo in questione. Le Forze Armate tedesche non hanno “alcuna spiegazione per gli avvistamenti” e al momento, non sono disponibili informazioni sul possibile utilizzo di “droni privati, commerciali o stranieri”.
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