Rete oncologica prende forma in Calabria

  • Postato il 16 giugno 2025
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Rete oncologica prende forma in Calabria

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Mettere in rete gruppi oncologici e medici di medicina generale creando anche percorsi diagnostico-terapeutici e agende dedicate per i pazienti


COSTRUIRE nuovi Percorsi diagnostico-terapeutici e farlo attraverso una piattaforma che metta in rete i Gruppi oncologici multidisciplinari e i medici di Medicina generale. In sintesi, la medicina del futuro che nei giorni scorsi è diventata già presente nel corso di un incontro formativo organizzato nella sede dell’Aft “Kos” di Cosenza su “Il ruolo dei Pdta nell’approccio integrato alla cura dei tumori ginecologici: interazione e integrazione tra medicina generale e rete oncologica”.

RETE ONCOLOGICA, L’INIZIATIVA


All’iniziativa hanno partecipato il dottor Sisto Milito, oncologo e direttore del Distretto sanitario Cosenza-Savuto dell’Asp di Cosenza, Sandro Pignata, ricercatore e direttore della divisione di Oncologia medica del dipartimento di Uro-ginecologia dell’Istituto nazionale tumori di Napoli, il professore Gianfranco Filippelli, direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia dell’ospedale Spoke Paola-Cetraro e coordinatore della rete Oncologica regionale, il professore Michele Morelli, docente universitario e responsabile Ginecologia oncologica dell’Ospedale “Annunziata” di Cosenza, Carlo Capalbo, docente Unical e direttore del dipartimento di Oncologia dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, gli oncologi Maria Lucia, Giancarlo Di Pinto, Gianluca Dima, la specialista in Geriatria Achiropita Curti, e Tullio Chimenti, medico di Medicina generale e referente dell’Aft “Kos”.

L’INTERVENTO DEL PROFESSORE PIGNATA


È stato il professore Pignata ad aprire i lavori spiegando ai numerosi medici di Medicina generale presenti, quanto sia prezioso il loro contributo nella segnalazione dei casi e come la piattaforma messa a punto nella sua regione, che connette tutte le strutture presenti sul territorio, favorisca sia il confronto tra i Gruppi oncologici multidisciplinari che la scelta della strategia migliore per ogni singolo paziente.

FILIPPELLI, DIRETTORE UOC ONCOLOGIA: «C’ERA BISOGNO DI UNA RETE ANCHE IN CALABRIA»


«C’era il bisogno assoluto di costruire una Rete oncologica anche in Calabria e il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha voluto che fossi io a realizzarla», ha spiegato Filippelli. Per questo ha guardato a una regione, la Campania, che aveva già messo a punto una rete efficiente a livello nazionale. «Abbiamo già stretto un accordo con i colleghi dell’Istituto tumore “Pascale” di Napoli, che grazie alla piattaforma, prendono non solo in carico il paziente oncologico a 360 gradi ma tutti gli specialisti e i medici di base possono inserire pazienti alla prima diagnosi. Da questo momento in poi inizia un processo virtuoso che anche noi in Calabria, ora, siamo in grado di fare grazie all’uso gratuito della piattaforma che ci ha concesso la Regione Campania. E abbiamo già formulato tutti i percorsi diagnostico-terapeutici che i nostri pazienti devono seguire per una corretta presa in carico».

SPECIALISTA PRENOTERANNO VISITE ATTRAVERSO LA PIATTAFORMA


Per il coordinatore regionale deve ritenersi concluso il continuo girovagare dei pazienti costretti a raccomandarsi per fare una Tac o altri esami di diagnostica. D’ora in poi, saranno gli stessi specialisti attraverso la piattaforma, a prenotare direttamente gli esami per pazienti alla prima diagnosi, con l’obbligo delle Direzioni generali delle Aziende sanitarie calabresi di fornire un’agenda dedicata ai pazienti oncologici.

ELABORATI SEDICI PERCORSI

«Finora – conclude Filippelli – abbiamo elaborato sedici percorsi diagnostico-terapeutici per le patologie più importanti come il tumore alla mammella, tumore del polmone, stomaco, prostata, ovaio e in passato questo lavoro non era mai stato fatto. Ho coinvolto nella stesura dei percorsi 850 medici, tutti calabresi, e questo è un vanto per la nostra regione. Ora, però, la Regione Calabria deve dare seguito a questo grande lavoro fatto finora a titolo assolutamente gratuito, finanziando il progetto, iniziando a fare i Gom, i Gruppi oncologici multidisciplinari, dove si discutono i casi che necessitano di collegamenti tra tutti i centri calabresi suddivisi in tre macroaree: nord, centro e sud, che devono decidere il migliore iter per il paziente. E per poter supportare questo grande sforzo, bisogna attrezzare tecnologicamente tutte le strutture per rendere normale la presa in carico del paziente, così da evitare anche la migrazione sanitaria».

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