Resistenza, l’Anpi di Moneglia ricorda Libero Longhi: partigiano, morto in campo di concentramento

  • Postato il 29 ottobre 2024
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Manifestazione 30 giugno 1960 Anpi Cgil

 

Moneglia. Venerdì 1° novembre alle ore 10.30, presso la Sala consiliare del Palazzo comunale di Moneglia, sarà ricordato il martire della Resistenza Libero Longhi, nell’80° anniversario della sua morte avvenuta nel campo di concentramento di Herzbruck.

All’evento, organizzato dal Comune di Moneglia in collaborazione con Anpi, parteciperà la figlia del comandante partigiano, Maria Elisa, che, bambina di otto anni, era presente alla cattura del padre da parte della milizia nazifascista e ancora oggi ne porta il vivo, doloroso ricordo.

La relazione commemorativa sarà tenuta da Paolo Battifora, Coordinatore del Comitato scientifico dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Ilsrec). A seguire, deposizione di corone presso la targa dedicata a Libero Longhi e le lapidi dei Caduti di tutte le guerre.

Libero Longhi (Genova 1908), ufficiale degli alpini, si trova con la famiglia a Moneglia l’8 settembre 1943. Dopo l’Armistizio, scegliendo di seguire i propri ideali antifascisti, si attiva per raccogliere e orientare i militari “sbandati” e i primi giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò.

Organizza il Comitato di Liberazione Nazionale monegliese e gli viene affidato il compito di organizzare un distaccamento di “partigiani sulla costa”.

La sua cattura avviene il 29 giugno 1944, dopo il bombardamento che ha scaricato in direzione della linea ferroviaria di Moneglia ben 107 bombe: Longhi, finito l’attacco, sta rientrando in paese insieme alla famiglia e ai concittadini che hanno cercato scampo nella galleria di Vallegrande, ma -a seguito di una “spiata”- è individuato e arrestato.

Condotto a Genova è interrogato, subendo torture, presso la Casa dello Studente sede del presidio delle SS; poi è trasferito alla sezione IV del Carcere di Marassi, il braccio sotto il diretto controllo dei nazisti, e, nei mesi successivi, è internato nel campo tedesco bavarese di Herzbruck dove, per le violenze subite e le durissime condizioni di vita, il 2 dicembre 1944 sopraggiunge la sua morte.

Autore
Genova24

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