Resilience: cosa è andato storto nel secondo tentativo di allunaggio di iSpace

  • Postato il 13 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico giugno 2025

Nel giugno 2025, l’azienda giapponese iSpace ha condotto il secondo tentativo di allunaggio della missione Hakuto-R, denominata Resilience. Dopo l’insuccesso del 2023, questa nuova missione aveva l’ambizione di dimostrare le capacità tecnologiche dell’azienda e rafforzare il ruolo del Giappone nell’economia lunare emergente, confermando il sempre maggiore interesse verso il nostro satellite non solo in termini scientifici ma anhe di business. Il lander avrebbe dovuto portare sulla superficie della Luna un carico composito: un rover europeo sviluppato con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea, un dispositivo sperimentale per l’estrazione di ossigeno dalla regolite, strumenti scientifici per l’analisi delle radiazioni e delle condizioni ambientali, ed una scultura artistica chiamata “Moonhouse”, simbolo di una futura presenza umana sulla Luna.

Il lancio è avvenuto il 15 gennaio 2025 a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, e dopo circa cinque mesi di viaggio, il lander ha raggiunto correttamente l’orbita lunare il 6 maggio. La discesa verso la superficie, in una zona del Mare Frigoris selezionata per la sua relativa tranquillità topografica, si è inizialmente svolta secondo i piani. Dopo la manovra di frenata orbitale, il veicolo si era orientato verticalmente ed ha iniziato la fase finale di discesa controllata.

Tuttavia, nei minuti cruciali dell’atterraggio ecco che è accaduto qualcosa di inaspettato. Intorno a novanta secondi prima del contatto previsto con la superficie, i tecnici hanno perso la telemetria del lander. Le analisi successive hanno indicato un ritardo nella lettura del sensore altimetrico laser, elemento chiave per determinare l’altezza del veicolo nelle fasi più delicate della discesa. Questo ritardo ha compromesso la tempistica della frenata finale, rendendo impossibile una decelerazione efficace. Il risultato è stato un impatto violento con il suolo lunare: un cosiddetto hard landing che ha distrutto il lander e con esso i carichi scientifici a bordo.

Nonostante l’esito negativo, la missione ha comunque rappresentato un avanzamento tecnico importante. La fase orbitale, le comunicazioni preliminari e la gestione autonoma del veicolo fino agli ultimi istanti sono state eseguite con successo, dando feedback positivi importanti ai tecnici di iSpace. I dati raccolti fino al momento della perdita di contatto costituiranno una risorsa preziosa per le future missioni.

Il fallimento, tuttavia, mette in luce una delle grandi sfide dell’esplorazione lunare: l’affidabilità dei sensori e la necessità di software in grado di interpretare con precisione e in tempo reale i dati ambientali in scenari altamente variabili. Su un corpo celeste privo di atmosfera come la Luna, anche un margine d’errore di pochi secondi può determinare la perdita totale del veicolo.

iSpace ha annunciato che non apporterà modifiche strutturali ai propri lander, ma punterà piuttosto su miglioramenti del software, test più accurati e simulazioni più realistiche della discesa e dell’interazione con la superficie lunare. Nonostante il nuovo insuccesso, l’azienda ha dichiarato l’intenzione di proseguire con almeno altre quattro missioni entro il 2029, alcune delle quali in collaborazione con enti come la NASA e l’Agenzia Spaziale Europea.

Il secondo fallimento di iSpace non rappresenta dunque un arresto definitivo, ma un nuovo capitolo in una storia ancora in divenire. Come spesso accade nelle grandi imprese tecnologiche, il progresso si misura anche attraverso gli errori. E in questo caso, il nome stesso della missione — Resilience — sembra già contenere la risposta più importante: la determinazione a imparare, correggere e riprovare. Anche quando la Luna si dimostra, ancora una volta, un traguardo difficile da raggiungere.

“#LigurianSpace” è la rubrica di IVG che tratta di spazio, scienze e tecnologie, a cura di Jonathan Roberts, chimico, divulgatore scientifico e fondatore di Pandascienza.eu. Clicca qui per leggere tutti gli articoli

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Il Vostro Giornale

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