Residenti sempre più in difficoltà ma Bloomberg celebra la Milano meta dei ricchi inglesi
- Postato il 16 maggio 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
.png)
Mentre i cittadini delle periferie milanesi si mobilitano contro sfratti, gentrificazione e costo della vita insostenibile, l’agenzia finanziaria Bloomberg celebra i successi del capoluogo lombardo nel porsi come meta prediletta di ricchi e ricchissimi di mezza Europa, a cominciare da inglesi alla ricerca di un appoggio alternativo dopo la Brexit. Il “merito” è soprattutto della tassazione super agevolata che viene offerta ai paperoni che possono optare per un’aliquota fissa di 200mila euro ed evitare le imposte italiane sui redditi esteri, un sistema simile a quello offerto dal Regno Unito per oltre due secoli.
La legge, in origine ancora più favorevole, è stata introdotta nel 2017 dal governo Renzi e vale in tutto il paese ma Milano è la città che ne ha beneficiato maggiormente, potendo contare su altri fattori di attrattività per le persone più abbienti. Seppur non di primissimo ordine, la città era già un polo finanziario ed economico, è relativamente vicina a Londra e consente, a chi può permetterselo, di raggiungere lago, mare o monti in poco tempo.
Bloomberg riferisce che, solo nelle ultime sei settimane, numerosi ricchi residenti hanno lasciato il Regno Unito, in fuga dopo la decisione del governo britannico di abolire il regime fiscale agevolato per i contribuenti non domiciliati, o “non-dom”. Anche se uno straniero dovesse poi ottenere la residenza fiscale in Italia, lui e le sue famiglie si troverebbero ad affrontare imposte di successione all’8%, ben al di sotto dell’aliquota standard del 40% del Regno Unito.
Tra i nomi citati quello di Nassef Sawiris , l’uomo più ricco d’Egitto che si trasferirà ad Abu Dhabi e in Italia e quello di Richard Gnodde, 65 anni, veterano della Goldman Sachs. “L’Italia si sta rivelando estremamente popolare”, ha affermato Marc Acheson, consulente patrimoniale globale presso Utmost Wealth Solutions a Londra. “Non è solo il fisco a guidare questi cambiamenti, ma anche la soddisfazione del coniuge e dei figli”. Il piano dell’Italia per attrarre ricchi stranieri dal Regno Unito è ormai noto tra i consulenti patrimoniali come “svuota Londra”. “C’è un effetto valanga”, ha aggiunto Acheson a proposito dell’uscita di scena dei ricchi residenti nel Regno Unito. L’Italia consente pure agevolazioni fiscali sulle successioni sui beni esteri a coloro che aderiscono al regime di imposta fissa.
Gary Landesberg, ex proprietario dello storico Arts Club di Mayfair, ha aperto a Milano il Wilde Club. Situato a pochi passi da via Monte Napoleone (divenuta di recente la strada dello shopping più cara del mondo, ndr), ha quote associative che partono da 4mila euro all’anno. “È una città davvero vivace e sei a sole due ore da tutto”, ha detto. “Puoi essere in spiaggia in due ore o sciare a St. Moritz. Credo che Londra nel suo complesso ne risentirà”. Secondo le sue stime, tre quarti dei nuovi membri stranieri del club milanese provengono dal Regno Unito. Il gruppo Rocco Forte, che gestisce hotel a cinque stelle in tutta Europa, sta pianificando un’altra apertura a Milano, appena un anno dopo la prima. I gestori del Rosewood Hotel di Londra prevedono di aprire l’anno prossimo. E anche gli studi di consulenza professionale stanno cogliendo l’opportunità: lo studio legale Charles Russell Speechlys, con sede nella City, ha aperto a Milano alla fine dello scorso anno.
Bene, immobiliaristi, proprietari di case da affittare, albergatori, negozianti e ristoratori hanno senz’altro da guadagnare da questa metamorfosi della città. Un po’ meno la maggior parte dei suoi abitanti che si trovano ad avere a che fare con prezzi di case e affitti ormai in orbita e un costo della vita che galoppa. Le casse comunali e statali ricevono certo qualche beneficio ma neppure così straordinario, visto il trattamento fiscale di favore riservare a chi dovrebbe pagare più tasse. Dunque, pure attraverso questo canale, le ricadute per la maggioranza della cittadinanza sono limitate. Sembra tutto una versione molto annacquata della già screditata teoria dell’economia dello sgocciolamento: più ricchezza c’è in alto più soldi cadono anche verso chi sta sotto. Non ha mai funzionato, non funzionerà neppure a Milano.
L'articolo Residenti sempre più in difficoltà ma Bloomberg celebra la Milano meta dei ricchi inglesi proviene da Il Fatto Quotidiano.