Renzi rilancia Italia Viva a Genova: “Col modello Salis il centrosinistra può vincere nel 2027”

  • Postato il 5 luglio 2025
  • Copertina
  • Di Genova24
  • 1 Visualizzazioni
salis renzi viscogliosi

Genova. La pronuncia di creusa de mâ è tutt’altro che impeccabile, ma il messaggio che Renzi lancia dall’assemblea nazionale di Italia Viva all’Acquario di Genova, prendendo in prestito la metafora da De André, è piuttosto chiaro: la strada è ripida e tortuosa, ma è quella vincente. E parte da qui, dove il centrosinistra ha vinto alle ultime comunali con la coalizione più larga possibile e dove la nuova sindaca Silvia Salis – che molti ricordano anni fa alla Leopolda – è già tirata per la giacchetta come possibile leader nazionale del centrosinistra.

“Genova è l’unico modello che ha funzionato – sottolinea l’ex premier -. Io sono assolutamente convinto che, come recita il titolo dell’assemblea, si può fare, cioè la possibilità di vincere nel 2027 anche seguendo il modello Genova per per me è evidente”.

italia viva assemblea

Eppure, ricorda Renzi, “Genova è stata il modello in negativo nel 2015. Qualcuno non se lo ricorda più, ma dieci anni fa proprio dalla Liguria partì la disgregazione del centrosinistra. Vi ricordate le prima la candidatura di Paita? Vinse prima Toti in Liguria, poi a Genova e un po’ in tutto il Paese. Alle elezioni regionali, dove non ci hanno voluto, il centrosinistra ha perso. Alle elezioni comunali c’eravamo anche noi e abbiamo vinto. Io non so se è questione di matematica o di fortuna, ma il dato di fatto è che, se politicamente si sta tutti insieme, si vince. Poi naturalmente ci vogliono le idee, le candidature vincenti come quelle di Silvia Salis e la volontà di stare insieme uniti. Se si sta insieme si vince, se ci si divide si perde. È semplice matematica“.

Il progetto di Renzi è quello in cui molti si sono cimentati negli ultimi anni, compreso Giovanni Toti che però guardava verso destra: mettere insieme tutti i centristi in un’unica tenda riformista, come la chiama il senatore: “Noi siamo il centro che rende la sinistra una coalizione non sbilanciata su Avs-M5s e anche sul Pd. Quindi il nostro obiettivo è presidiare quest’area più riformista. È chiaro che ci sarà qualcuno, prima o poi, in questo Paese, che si renderà conto, dopo aver votato magari a destra, che parlano di tasse e le aumentano, parlano di sicurezza e la situazione peggiora. E allora ci sarà qualcuno che, deluso da Meloni, guarderà altrove“. C’è spazio anche per Azione? “Noi non mettiamo veti su nessuno, ma talvolta li subiamo”.

renzi italia viva

Quindi, alla domanda su Forza Italia, parte la stoccata contro Tajani“Avete capito che vuole fare? Giovedì dice: voglio lo ius scholae e son pronto a tutto. Venerdì la Meloni lo richiama, sabato è tornato indietro. A me fa quasi tenerezza. Dicono che faccia il ministro degli Esteri, ma a me sembra Ciccio Pasticcio. Io sono abbastanza allibito da quello che sta facendo il vicepresidente del Consiglio. C’è molta gente di Forza Italia che non può riconoscersi in questa destra. I dazi sono il contrario del liberalismo, e aggiungo del liberismo in politica economica. Dov’è finita quella destra lì? E penso che questo sia un dato di fatto, ma se lei aspetta un gesto di coraggio da parte di Ciccio Pasticcio, sta fresco”.

Nella platea dell’auditorium, oltre alla sindaca Salis arrivata per portare “un saluto”, ci sono la coordinatrice nazionale Raffaella Paita e la numero uno di Italia Viva a Genova, l’assessora comunale alla Sicurezza Arianna Viscogliosi, la parlamentare Annamaria Furlan insieme ai vertici locali del partito. Ma anche diversi esponenti di spicco del Partito Democratico, a partire da Roberta Pinotti e Armando Sanna, saldamente nell’area riformista del partito, fino al segretario metropolitano Simone D’Angelo e al vicesindaco Alessandro Terrile. E persone come Davide Falteri, che aveva lasciato Italia Viva per candidarsi prima con Bucci e poi con Piciocchi.

Dal canto suo, Salis si smarca dalle etichette: “Ho frequentato tutte le gli eventi e tutti i leader nazionali che sono venuti a Genova, senza nessuna distinzione. Sono la candidata civica del centrosinistra, mi sento a casa dove c’è un’impostazione progressista di governo“. Quindi esclude di aderire a forze politiche anche in futuro. E, quando le chiedono della leadership nazionale della coalizione, frena decisamente: “Credo che il miglior servizio che si possa fare a Genova e a questa giunta sia lasciarci lavorare bene qui, perché questo è il nostro obiettivo. Mi sono insediata da poco più di un mese. Il mio obiettivo è fare bene a Genova nei prossimi cinque anni“.

renzi salis

“È chiaro che il mondo genovese e questa coalizione hanno attirato interesse da tutta Italia – riconosce la sindaca -. Ma, detto questo, penso sia importante valorizzare chi opera sul territorio e i sindaci e credo che veramente non sia il momento per parlare in questi termini”. Anche perché “è chiaro che poi sul nazionale i temi sono altri, le tematiche sia nazionali che internazionali sono diverse. Però intanto qui ha funzionato e sta funzionando. Noi abbiamo ovviamente l’onere e l’onore di rappresentare un modello positivo”.

Nel frattempo però le divisioni emergono, a livello europeo e internazionale. “Le spaccature ci sono sicuramente in tutti e due gli schieramenti, non c’è dubbio, questa divisione è profonda. La differenza è che la destra, quando arriva alle elezioni, si mette insieme e non è che vince perché ha i numeri, vince perché ha il 30% la Meloni. Quando vince è perché a sinistra si dividono. Ecco perché io trovo Genova un modello. Certo – conclude Renzi – occorrono persone credibili come Silvia Salis”.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti