Regno Unito, record di richieste di asilo: 111.000 fino a giugno. Il governo laburista si barcamena e Farage cavalca l’onda anti stranieri
- Postato il 29 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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È il tema che ha deciso il referendum su Brexit, quello su cui ha fatto maggior presa la propaganda antieuropea. Nove anni dopo, l’immigrazione continua a essere un tema di intenso dibattito politico e sociale nel Regno Unito, e malgrado I filtri imposti dopo l’uscita dall’UE, oggi gli unici immigrati che hanno smesso di venire sono proprio gli europei, e i flussi migratori hanno raggiunto livelli record.
Secondo le statistiche ufficiali dell’Office for National Statistics (ONS), nel 2024 la migrazione netta è stata di 431.000 individui: 948.000 le persone immigrate, 517.000 gli emigrati. Valore in calo rispetto al picco di 685.000 del 2023, ma ancora elevato rispetto ai periodi pre-pandemia. Le proiezioni ONS stimano una migrazione netta media a lungo termine di 340.000 entro il 2028: antichi impegni elettorali promettevano di mantenere gli ingressi intorno ai 100mila all’anno. Fino a giugno 2025, le richieste di asilo hanno raggiunto un nuovo record di 111.000, con 32.000 richiedenti ospitati in hotel, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. I principali paesi di origine includono Iran, Afghanistan, Iraq, Albania, Siria ed Eritrea.
Ad aumentare sono anche gli sbarchi via canale della Manica, spesso con esiti tragici. Nel 2024, sono stati 38.023, un aumento del 22% rispetto al 2023, per un totale di 188.969 dal 2018. Quest’anno sono state 27.997 le traversate, in crescita del 53% rispetto allo stesso periodo del 2024. Circa il 39% dei richiedenti asilo arriva così. Il governo laburista è stato eletto sulla base anche del suo impegno a ‘fermare l’immigrazione irregolare’, perché sente sul collo il fiato dei nazionalisti anti-immigrati di Reform UK, l’ennesima incarnazione del Brexit Party. È una postura che gli aliena buona parte del proprio elettorato, e spiega in parte il successo del nuovo partito di Sinistra di Jeremy Corbyn e Zarah Sultana, che sta raccogliendo quel malcontento; l’altro catalizzatore di disgusto è il supporto, per quanto sempre più vacillante, del governo ad Israele.
In affanno, il 12 maggio 2025 l’esecutivo ha pubblicato il white paper “Restoring Control over the Immigration System” che propone misure per ridurre la migrazione netta, come la chiusura del visto per lavoratori care dal 22 luglio 2025, l’aumento della soglia salariale per i lavoratori qualificati a 33.400-38.700 sterline e l’estensione da 5 a 10 anni del periodo qualificante perottenere la residenza permanente. Queste riforme mirano a ridurre i visti di 98.000 unità e a invertire la dipendenza dal reclutamento estero per una serie di settori professionali. Allo stesso tempo, il Border Security, Asylum and Immigration Bill 2025 introduce poteri per contrastare i crimini organizzati e le traversate irregolari, prendendo di mira le reti dietro agli scafisti, incluse le gang che gestiscono prostituzione, sfruttamento del lavoro e commercio di stupefacenti.
Ma I sondaggi dell’opinione pubblica indicano una preoccupazione crescente, in parte frutto di martellanti campagne di disinformazione sui social media. Secondo recenti rilevazioni di YouGov l’immigrazione è percepita come priorità nazionale (51%), davanti all’economia (44%) e al crimine (39%). Sono dinamiche che alimentano proteste anti-immigrazione, spontanee o più spesso organizzate da movimenti di estrema Destra, che si concentrano sugli hotel che ospitano i richiedenti asilo. Dal 2020, il governo ha contratto società come Serco, Clearsprings e Mears per alloggiare circa 30.000-32.000 richiedenti in oltre 200 hotel, un sistema criticato per i costi (miliardi di sterline annue) e per l’impatto sulle comunità locali.
Per chiarire: si tratta di strutture ricettive già in crisi o in alcuni casi chiuse da tempo, molto lontane dalle false descrizioni che le descrivono come lussuose. Ospitano i richiedenti asilo in camerata con letti a castello, spesso in condizioni al limite della decenza. Malgrado questo, le proteste sono esplose in diverse località in tutto il paese. Bristol, Liverpool, Londra, Norwich, Nuneaton e Horley hanno visto scontri tra manifestanti anti-migranti e contromanifestanti pro-immigrazione, con l’intervento massiccio della polizia e alcuni arresti. Da qualche tempo i gruppi anti-immigrati hanno il loro simbolo: le bandiere di San Giorgio, patrono d’Inghilterra, ora sono il vessillo di un movimento più ampio cavalcato da Reform UK.
Dal luglio 2025, migliaia di bandiere di San Giorgio e Union Jack sono state issate su pali della luce, rotonde e strade in diverse aree dell’Inghilterra, inclusi Birmingham, Manchester, Tower Hamlets (che è il quartiere di Londra est con la più ampia popolazione musulmana), il Worcestershire e l’Essex, vicino a Epping. Qui, durante le proteste all’hotel Bell che ospita richiedenti asilo, centinaia di manifestanti hanno sventolato bandiere di San Giorgio con slogan come “proteggiamo i nostri bambini”, sventolate insieme alla Union Jack, la bandiera Britannica, e a quelle di Reform UK, che nei sondaggi ormai da settimane supera il Labour.
Il caso dell’hotel Bell è diventato emblematico. Il 13 luglio è stato teatro di proteste violente dopo l’arresto di Hadush Gerberslasie Kebatu, un richiedente asilo etiope di 38 anni ospitato nell’hotel e accusato di aggressione sessuale, molestie e incitamento sessuale su una ragazza di 14 anni (Kebatu nega le accuse e il processo è in corso). Un secondo residente della struttura, Mohammed Sharwarq, siriano di 32 anni, è accusato di sette reati. La polizia dell’Essex ha arrestato 16 persone per disordini, con otto agenti feriti e veicoli danneggiati. La tensione è salita ancora il 19 agosto 2025, quando l’Alta Corte ha concesso un’ingiunzione provvisoria al distretto di Epping Forest contro i proprietari della catena Somani Hotels, ha sospeso l’utilizzo della struttura per violazione delle norme urbanistiche (cambio d’uso senza permesso) e ha ordinato lo sgombero di 138-140 residenti entro il 12 settembre 2025, citando rischi per la sicurezza pubblica.
L’Home Office ha chiarito che la decisione potrebbe avere un impatto sostanziale sulla capacità di ospitare 32.000 richiedenti in 210 hotel, con il rischio di ulteriori proteste violente e violazioni dei diritti umani. La ministra degli interni Yvette Cooper ha annunciato il ricorso in appello, ma nel frattempo altre autorità locali valutano ricorsi contro il governo per chiudere le strutture ricettive, e non si sa dove trasferire I richiedenti asilo. Il leader di Reform UK Nigel Farage ha definito la sentenza una “vittoria” per la comunità di Epping: ha definito i residenti “coraggiosi malgrado le accuse di essere di estrema destra” e ha proposto “deportazioni di massa” per 600.000 migranti, l’uscita del Regno Unito dalla Convenzione Europea dei Diritti Umani e accordi con Afghanistan ed Eritrea come destinazioni.
Il governo ha ribadito l’impegno a chiudere tutti gli hotel entro il 2029 e annunciato riforme al processo di appello per accelerare le rimozioni. Al momento gli appelli in attesa di esame sono 51.000. La polarizzazione cresce, in un contesto di crisi economica e ricerca di capri espiatori: organizzazioni per i diritti umani come il Refugee Council e Stand Up to Racism hanno criticato le proteste come “pericolose” e alimentate da disinformazione, e sono oltre 200 i gruppi che hanno firmato una lettera aperta contro le “correnti razziste” promosse da una certa politica. Ma il tema resta, si presta a facili strumentalizzazioni e sarà cruciale alle prossime elezioni politiche, fra due anni.
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