Regione, via libera alla revisione del piano sociosanitario con la centrale unica del 118. Opposizioni all’attacco: “Così il sistema andrà in crisi”

  • Postato il 29 luglio 2025
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 1 Visualizzazioni
118 centrale genova

Liguria. Con 17 voti a favore (maggioranza) e 11 contrari il consiglio regionale ha approvato, nella seduta di oggi, la revisione del piano sociosanitario, che prevede (tra gli altri provvedimenti) l’accorpamento di tutte le centrali del 118 in un’unica centrale operativa al posto delle tre inizialmente previste.

I nuovi ospedali: Ospedale di Erzelli
Al completamento del progetto di realizzazione dell’Ospedale degli Erzelli, struttura sanitaria per la ricerca traslazionale, con il Decreto-legge n.89/2024, vengono destinati 50 milioni di euro per interventi infrastrutturali. La dotazione complessiva del nuovo ospedale sarà di 400 posti letto, anziché dei 500 inizialmente previsti. Fra le attività ad elevata specializzazione, coerenti con la “mission” di ricerca traslazionale del presidio, viene aggiunta Cardiologia, accanto a quelle già previste di Ortopedia, Neurologia e Riabilitazione.

Ospedale Villa Scassi di Sampierdarena
Il provvedimento prevede il mantenimento del pronto soccorso, un’assistenza di base per media e bassa complessità e una forte integrazione con il territorio e viene, dunque, superato l’orientamento lungodegenziale e ambulatoriale. Questo potrà ridurre il carico sul futuro DEA di I livello di Erzelli e permetterà di ridurre i tempi di attesa in settori prioritari.

Centrali operative 118
Gli investimenti informatici e lo sviluppo delle tecnologie consentono una revisione della rete con un’unica centrale operativa al posto delle 3 inizialmente previste e un sistema di back up per garantire la continuità dell’attività.

Diar- Rete oculistica
Nel Dipartimento interaziendale delle neuroscienze- rete oculistica viene inserito anche lo sviluppo di progetti di prevenzione secondaria per la diagnosi della maculopatia e di complicanze retiniche in pazienti con patologie croniche, in particolare nei pazienti diabetici.

Un piano che desta forti preoccupazioni nella minoranza. Ma fuori dall’aula, a margine di una conferenza stampa, arrivano le rassicurazioni dell’assessore Massimo Nicolò, anzitutto sulla riorganizzazione delle centrali del 118: “Ad oggi ci sono 30 medici dedicati a questo, nella nuova centrale unica operativa ce ne saranno 12 e gli altri medici, ovviamente che sono specializzati nell’emergenza urgenza, continueranno a lavorare a questo scopo, anche implementando il personale medico che opera nei pronto soccorso. Stesso discorso per gli infermieri, mentre sui tecnici i numeri sono un po’ più risicati e dovremo cercare di aggiungere qualche unità. Abbiamo presentato questo piano alle organizzazioni sindacali, ai tecnici, lo abbiamo condiviso con con i comuni e con l’università. Non abbiamo avuto particolari critiche, c’è stato un voto unanime in tutte le riunioni che abbiamo fatto e anche il ministero della Salute ci ha dato il via libera su questi cambiamenti”.

Quindi, sul futuro assetto degli ospedali del Ponente: “Villa Scassi non verrà depotenziato, per noi è strategico – continua Nicolò. Il centro ustionati sarà potenziato, è un fiore all’occhiello e non vedo perché lo si debba depotenziare. Nessuno lo ha mai detto e nessuno mai lo farà. Abbiamo semplicemente detto che l’ospedale di Villa Scassi deve essere mantenuto tale con un’impronta a media complessità. Viceversa l’ospedale di Erzelli avrà una vocazione più ad alta complessità e verrà mantenuto quello che era originariamente il progetto bandiera dell’ospedale computazionale di neuroscienze ad alto impatto tecnologico“.

Le opposizioni sulle barricate: “La riforma fa acqua da tutte le parti”

“Sono soluzioni che rischiano di mettere in crisi il sistema dell’emergenza-urgenza già in affanno – commenta il consigliere della Lista Orlando Gianni Pastorino -. Da cinque centrali a una appare difficilmente sostenibile, considerato il fatto che gli operatori sarebbero assaliti dalle richieste e dovrebbero anche interloquire con il personale delle auto mediche per le prime informazioni di rito sugli interventi da eseguire. Ancora di più preoccupa la programmazione ospedaliera, che naviga nella confusione totale. Da una parte, con la presunta costruzione dell’ospedale degli Erzelli, ci sarebbe un ridimensionamento di Villa Scassi che dovrebbe essere trasformato in pronto soccorso, non si capisce se con area critica o no. Come sappiamo a Sampierdarena c’è un centro ustioni di eccellenza, tra i primi di Europa e primo in Italia: non è chiaro, per esempio, dove questo centro finirà, perché se Villa Scassi diventerà ospedale di base, come farà a sostenere il centro ustioni?”.

“Non si possono approvare provvedimenti senza capire la direzione che questa destra vuole dare alla sanità ligure – continua il gruppo Pd -. La riforma del 118 e il piano sugli ospedali di Erzelli e Villa Scassi fa acqua da tutte le parti. Si parla di rafforzamento del 118 con l’accorpamento delle centrali in una unica, ma non c’è chiarezza sugli organici, su come sarà strutturato il lavoro e come saranno sostenuti i turni. È questo il rafforzamento secondo la giunta Bucci? Le stesse organizzazioni sindacali, anche in commissione Sanità, hanno parlato chiaramente di mancanza di ascolto e condivisione. Oggi il servizio del 118 è di altissima qualità, quanto sarà costruito in futuro rimane un capitolo aperto con numerose incognite che aspettiamo che vengano chiarite a partire dalla turnazione, che di notte sembrerebbe fortemente depotenziata. Emblematico è poi il passaggio su Erzelli e Villa Scassi: si depotenzia un ospedale, Villa Scassi, a favore di Erzelli, trasformando il primo da Dea di primo livello a pronto soccorso, senza però che si sappia la reale prospettiva futura dell’ospedale di Erzelli, perché nei fatti ad oggi questo ospedale non c’è. Siamo di fronte a una ristrutturazione campata in aria”.

“Il piano socio sanitario ci preoccupa perché peggiora il livello di assistenza per le emergenze del 118 e diminuisce i servizi sanitari nel ponente genovese – attacca Selena Candia, capogruppo di Avs in consiglio regionale – La centrale unica, su cui manca una programmazione chiara e dati certi sul personale medico, rischia di essere una catastrofe. La dotazione complessiva scenderebbe da 30 a 8 medici, da 48 a 21 infermieri e da 39 a 33 tecnici. Ci chiediamo se un servizio così dimensionato possa dare realmente una risposta sufficiente al nostro territorio. I pronto soccorso sono già in emergenza, le persone sono ammassate e spesso attendono giorni prima di essere trasferite in reparto. Temiamo che la centrale unica regionale aggravi la situazione”. E ancora su Villa Scassi: “Un grave ridimensionamento per una struttura complessa per grandi ustionati, dotato di chirurgia plastica. In questo ospedale, andrebbe potenziata la medicina d’urgenza, che adesso vive un momento di grande difficoltà. In questo modo, si depotenzia l’unico ospedale esistente nell’arco di chilometri, in attesa di un nosocomio che probabilmente non sarà mai realizzato”.

Il capogruppo del M5S Stefano Giordano: “La giunta Bucci è riuscita nell’impresa, tutt’altro che facile, di fare peggio della giunta Toti. Non bastava un Piano Sociosanitario incapace di imparare dalla lezione del Covid; che ignorava il reale fabbisogno di personale; che non affrontava seriamente le liste d’attesa, penalizzando soprattutto le categorie più fragili; che cercava scorciatoie sulla mobilità passiva e strizzava l’occhio al privato, sottraendo spazi al pubblico. Invece di correggere la rotta, la destra ha affondato ancora di più: meno posti letto all’ospedale degli Erzelli, depotenziamento del Villa Scassi, smantellamento delle centrali operative del 118″.

Per Giordano la modifica al Piano sociosanitario è “un’operazione chirurgica condotta con una visione parziale e tecnocratica, che privilegia l’immagine alla sostanza, e la verticalità delle decisioni al coinvolgimento dei territori. Il Villa Scassi perde il ruolo di DEA di I livello, con minore capacità di gestire emergenze complesse e urgenze specialistiche. Viene ridimensionato da ospedale generalista a presidio di filtro e supporto. Si profila una riduzione di specialità e personale, tutto a vantaggio di Erzelli. Il risultato? Rischio concreto di desertificazione sanitaria nel ponente genovese durante una transizione lunga e incerta. I cittadini saranno costretti a spostarsi altrove per molte prestazioni oggi garantite a Sampierdarena. E per cosa? Per un ospedale, quello di Erzelli, ancora sulla carta, con meno posti letto del previsto e molte incognite su finanziamenti, tempi e contenuti scientifici”.

“Altro tema critico: l’accentramento del 118. Ridurre da cinque centrali operative a una sola può avere una logica organizzativa, ma senza certezze su personale, formazione, infrastrutture digitali e gestione delle emergenze è un salto nel buio. Una sola centrale per 1,5 milioni di abitanti è un rischio enorme se non accompagnato da investimenti, dati, simulazioni e dialogo con gli operatori. Dove sono le analisi? Dove il confronto con chi lavora ogni giorno nel sistema? In queste condizioni, il MoVimento 5 Stelle ha votato contro la modifica del PSSR. Impossibile approvare una manovra che ignora le vere urgenze della sanità ligure“, conclude Giordano.

Fuori dall’aula, a margine di una conferenza stampa, arrivano le rassicurazioni dell’assessore Massimo Nicolò. Anzitutto sulla riorganizzazione delle centrali del 118: “Ad oggi ci sono 30 medici dedicati a questo, nella nuova centrale unica operativa ce ne saranno 12 e gli altri medici, ovviamente che sono specializzati nell’emergenza urgenza, continueranno a lavorare a questo scopo, anche implementando il personale medico che opera nei pronto soccorso. Stesso discorso per gli infermieri, mentre sui tecnici i numeri sono un po’ più risicati e dovremo cercare di aggiungere qualche unità. Abbiamo presentato questo piano alle organizzazioni sindacali, ai tecnici, lo abbiamo condiviso con con i comuni e con l’università. Non abbiamo avuto particolari critiche, c’è stato un voto unanime in tutte le riunioni che abbiamo fatto e anche il ministero della Salute ci ha dato il via libera su questi cambiamenti”.

Quindi, sugli ospedali del Ponente: “Villa Scassi non verrà depotenziato, per noi è strategico – continua Nicolò. Il centro ustionati sarà potenziato, è un fiore all’occhiello e non vedo perché lo si debba depotenziare. Nessuno lo ha mai detto e nessuno mai lo farà. Abbiamo semplicemente detto che l’ospedale di Villa Scassi deve essere mantenuto tale con un’impronta a media complessità. Viceversa l’ospedale di Erzelli avrà una vocazione più ad alta complessità e verrà mantenuto quello che era originariamente il progetto bandiera dell’ospedale computazionale di neuroscienze ad alto impatto tecnologico“.

Il centrodestra: “Provvedimento di grande rilievo”

“Il piano socio sanitario della Liguria 2023-2025 non taglia i servizi semmai punta ad una razionalizzazione per rispondere ancora meglio alle esigenze della comunità e del territorio. E’ stato oggetto di studio, approfondimenti, incontri e valutazioni scrupoloso così come voluto dall’assessore alla sanità Massimo Nicolò e dal resto dell’amministrazione regionale”. Rocco Invernizzi, a nome del gruppo di FdI in Regione, ha votato in modo favorevole al testo che era stato approvato in seconda commissione e portato oggi in discussione in consiglio regionale.

“E’ una scelta politica, forte e responsabile che guarda al futuro della sanità ligure con una visione ampia e coerente – ha precisato Invernizzi – Il piano prevede una completa ridefinizione delle attività ospedaliere, valorizzando la prossimità e le competenze specialistiche; inoltre mira a sviluppare un modello di medicina di comunità, con un approccio integrato tra ospedale e territorio. Individua gli obiettivi di salute, le aree di intervento prioritarie e le esigenze di salute della popolazione ligure. Viene riorganizzato il sistema dell’offerta ospedaliera del ponente genovese, preservando al presidio ospedaliero Villa Scassi la sua funzione di ‘Presidio Ospedaliero di Base’, integrato nella rete emergenza-urgenza grazie alla presenza di un Pronto Soccorso, garantendone il ruolo essenziale nel tessuto sanitario regionale; contemporaneamente, il progetto del Nuovo Ospedale Erzelli troverebbe valorizzazione in un’ottica di eccellenza, orientata alla gestione della complessità clinica e alla ricerca, con l’obiettivo di elevare gli standard assistenziali e innovativi dell’offerta metropolitana”.

“Un altro obiettivo raggiunto grazie al piano – afferma Invernizzi – è quello di razionalizzare il sistema emergenziale, accorpando le cinque Centrali Operative 118 attualmente presenti in un’unica struttura integrata, con back-up a garanzia della continuità. L’esperienza organizzativa e gestionale maturata, unitamente agli investimenti tecnologici e informatici già previsti, consentono infatti di garantire una risposta tempestiva e coordinata alle emergenze, riducendo duplicazioni e frammentazioni, con benefici tangibili in termini di efficienza e qualità del servizio. La nuova organizzazione allineerebbe inoltre la Liguria (1c centrale per 1.5 milioni di abitanti) agli standard previsti dal DM 70/2015 e adottati dalle altre Regioni. Si tratta di una scelta politica forte e responsabile, che guarda al futuro della sanità ligure con visione e concretezza. La maggioranza di governo regionale, con queste modifiche, conferma la propria volontà di investire in una sanità pubblica moderna, accessibile ed efficiente, capace di rispondere alle sfide demografiche e cliniche dei prossimi anni. Razionalizzare senza tagliare, innovare senza perdere le radici territoriali: è questa la direzione intrapresa. Il potenziamento di Villa Scassi e la realizzazione del nuovo polo d’eccellenza a Erzelli rappresentano due pilastri complementari di un progetto che mette al centro i bisogni dei cittadini”.

“Un provvedimento di grande rilievo, il cui significato non va stravolto né esistono interpretazioni fuorvianti. È fondamentale chiarire che non stiamo in alcun modo depotenziando l’Ospedale Villa Scassi. Al contrario, il presidio acquisisce un ruolo ancora più centrale sul territorio. La nascita del nuovo ospedale agli Erzelli, che ripeto, non toglie nulla a Villa Scassi, creerà invece una forte complementarità a tutto vantaggio dei cittadini. Si amplia l’offerta dei servizi sanitari, con percorsi sempre più mirati e specializzati, rispondendo in modo più efficace alle esigenze della popolazione”. Così il consigliere regionale di Vince Liguria – Noi Moderati, Federico Bogliolo sull’approvazione oggi in Consiglio Regionale delle modifiche al Piano Socio Sanitario Regionale. Sull’argomento è intervenuto anche il capogruppo Matteo Campora: “Una manovra che migliorerà la sanità ligure: dagli ospedali alle case di cura, all’assistenza di prossimità. La strada intrapresa ha già portato i primi risultati, un provvedimento che diventa fondamentale per rispettare quanto previsto nel programma elettorale”.

“Le modifiche al piano socio sanitario della Liguria 2023-2025 tengono conto delle esigenze del territorio e delle nuove tecnologie, in ottica di un ulteriore innalzamento del livello dei servizi – commenta i consiglieri di Fratelli d’Italia Rocco Invernizzi, Lilli Lauro, Veronica Russo e Gianmarco Medusei –. Il potenziamento di Villa Scassi e la realizzazione del nuovo polo d’eccellenza a Erzelli rappresentano due pilastri complementari di un progetto che mette al centro i bisogni dei cittadini. Spiace che la stessa sinistra che ha chiuso i pronto soccorso in passato e oggi ne chiede la riapertura, abbia votato contro queste modifiche che, tra le altre cose, prevedono il mantenimento del presidio del Villa Scassi come ospedale di base, integrato nella rete dell’emergenza-urgenza grazie alla presenza del pronto soccorso. Alle parole, alle critiche strumentali, preferiremo sempre atti concreti”.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti