Regione, snellita la procedura per garantire l’autonomia finanziaria delle donne vittime di violenza
- Postato il 28 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Oggi il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge 81 “Fondo per l’autonomia finanziaria delle donne vittime di violenza. Modifiche alla legge regionale 31 luglio 2025, n. 14”.
Il provvedimento interviene con urgenza in merito al rischio di vanificare un importante strumento di sostegno alle donne vittime di violenza, approvato dal Consiglio Regionale tre mesi fa quando è stato istituito il “Fondo regionale per l’autonomia finanziaria delle donne vittime di violenza – Liguria” dotandolo di 100 mila euro per il 2025. In questi mesi l’applicazione, tuttavia, l’attuazione della legge ha incontrato difficoltà operative in quanto la predisposizione di criteri, modulistica e procedure a livello regionale richiede tempi tecnici incompatibili con l’urgenza dell’intervento con il rischio concreto che le risorse stanziate non vengano utilizzate entro l’esercizio 2025, lasciando prive di sostegno le donne che avrebbero dovuto beneficiarne.
La proposta di legge introduce, dunque, una soluzione immediata: destinare le risorse regionali al rafforzamento del “Reddito di libertà nazionale”, previsto dal decreto legge n. 34 del 2020, facendo riferimento alle modalità applicative già consolidate e operative a livello nazionale; in questo modo si garantiscono l’immediata erogazione dei contributi e l’uniformità di criteri e modalità di accesso in coerenza con il quadro nazionale e si rafforza una misura già conosciuta e gestita dall’INPS.
La Regione mantiene, comunque, il ruolo istituzionale destinando risorse aggiuntive, assicurando il raccordo amministrativo con l’INPS e riferendo annualmente al Consiglio sugli esiti della misura. La proposta modifica, pertanto, l’articolo 7 della legge regionale n. 14 del 2025, stabilendo che le risorse del Fondo siano rese disponibili a integrazione del Reddito di libertà e che la Giunta regionale disciplini le modalità di messa a disposizione delle risorse mediante protocolli e accordi con l’INPS e altri soggetti competenti. La giunta, inoltre, relazionerà annualmente alla Commissione consiliare sugli esiti dell’attuazione.
Selena Candia (Avs), prima firmataria del provvedimento, ha illustrato il testo e le finalità della proposta di legge: “Con questa legge, la Regione Liguria si assume la responsabilità concreta di istituire un fondo economico dedicato alle donne vittime di violenza, perché nessuna sia costretta a scegliere tra la libertà e la sopravvivenza economica. Nel 2024, sono raddoppiate le telefonate ai centri anti-violenza in Liguria rispetto all’anno precedente. Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha aumentato la consapevolezza del problema e ha portato le donne a denunciare, rivolgendosi ai centri antiviolenza. Di fronte a questo aumento delle segnalazioni, non c’è stato a livello nazionale un aumento dei fondi per la presa in carico di queste situazioni. Le istituzioni non possono limitarsi di dire alle donne di denunciare le violenze, ma devono dare risposte chiare e percorsi d’uscita”.
“Uscire da una situazione di violenza, fisica, economica, psicologica, è un percorso lungo e difficile, fatto di paure, di ricatti, di fragilità economiche. I nostri centri anti-violenza svolgono un grande lavoro, ma troppe donne restano intrappolate in relazione violente, perché non hanno un reddito, una casa, un lavoro. Uscire dalla violenza non può essere un privilegio. Questo fondo nasce proprio per rispondere a questa necessità: dare alle donne un aiuto di 500 euro al mese, per un periodo da uno a tre anni, per ritrovare autonomia e sicurezza”, ricorda Selena Candia.
“Non si tratta solo di un aiuto economico, ma di un segnale chiaro che la violenza non è un destino, che le istituzioni e le comunità sono pronte ad aiutare e a proteggere chi è in difficoltà. Questo fondo non rappresenta un costo per le casse regionali, ma un investimento sul futuro della nostra comunità, un futuro in cui nessuna donna debba più sentirsi sola o senza via d’uscita”, sottolinea la capogruppo regionale di AVS.
Nel dibattito sono intervenuti, annunciando voto favorevole, Veronica Russo (FdI), Chiara Cerri (FI Berlusconi), Sara Foscolo (Lega Liguria-Salvini), Katia Piccardo (Pd), Jan Casella (Avs), Gianni Pastorino (Andrea Orlando Presidente), Stefano Giordano (Mov5Stelle), Carola Baruzzo (Pd), Alessandro Bozzano (Vince Liguria-Noi Moderati) e Angelo Vaccarezza (FI Berlusconi). L’assessore alle Pari opportunità Simona Ferro ha condiviso l’iniziativa della consigliera Candia.
Angelo Vaccarezza, consigliere regionale di Forza Italia: “Il passo più importante da compiere sul tema della violenza sulle donne è una sorta di rivoluzione culturale che noi dobbiamo insegnare ai nostri figli: alzare la testa e segnalare. Non appena si vedono i segnali di possibili violenze, di qualsiasi tipo, bisogna fare la propria parte: non è delazione, in questo caso è semplicemente prevenzione. E’ fondamentale farsi carico anche delle situazioni che non vengono denunciate, delle donne che non ne hanno la forza, che hanno paura, paura per la situazione economica, paura per le ritorsioni, e fare in modo di portare quelle situazioni all’attenzione di chi poi può intervenire. È il passaggio decisivo per non trovarci, come tante volte accade, a commentare fatti compiuti dicendo, col senno di poi, che i segnali sono stati trascurati”.
“Come Consiglio Regionale – prosegue Vaccarezza – oggi abbiamo dato un segnale importante, stanziando 100 mila euro per sostenere economicamente le donne vittime di violenza. Su questo tema c’è una sensibilità che abbraccia tutto l’emiciclo del Consiglio. Su questo noi ci troveremo sempre pronti a mettere in campo ogni strumento economico, ma anche normativo, per tutelare le donne che hanno deciso di denunciare ed hanno la necessità di sentire sempre le istituzioni di fianco, perché la cosa peggiore è lasciare sole le persone”, conclude.
Rocco Invernizzi, capogruppo regionale di FdI: “Regione Liguria ha deciso di intervenire con un sostegno finanziario diretto a favore delle donne vittime di violenza, stanziando 100 mila euro per integrare le risorse nazionali destinate al Reddito di Libertà, un altro obiettivo raggiunto grazie all’impegno dell’assessore alle Pari Opportunità Simona Ferro. Si tratta di una misura, di fondamentale importanza, garantisce un contributo economico mensile fino a 500 euro per le donne che, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti, stanno intraprendendo un percorso di uscita dalla violenza e di autonomia personale e lavorativa. Con questo stanziamento – ricorda Invernizzi – rafforziamo la misura nazionale del Reddito di Libertà in accordo con l’INPS, aumentando la capacità di accesso alla misura sul territorio ligure e garantendo l’utilizzo secondo modalità applicative già consolidate”.
E Invernizzi aggiunge: “Come ricordato dall’assessore Ferro le donne che hanno subito violenza e stanno provando a ricostruire la propria vita devono sapere che non sono sole: le istituzioni del territorio sono al loro fianco in un percorso di rinascita, autonomia e libertà. Il contributo regionale mira, dunque, a rendere più efficace e capillare l’intervento sul territorio, facilitando per le donne la conquista dell’autonomia economica, passaggio cruciale per spezzare il ciclo della violenza”.