Regione Liguria, lo Statuto compie 20 anni. L’esperto: “Ora più partecipazione dei cittadini”
- Postato il 13 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Proprio mentre si attende l’entrata in vigore della riforma Bucci che permetterà di allargare la giunta a nove assessori, la Regione Liguria celebra i vent’anni dello Statuto con una seduta solenne del Consiglio regionale. Una legge fondamentale regionale di cui a più voci si invocano ulteriori modifiche.
“Lo statuto avrebbe bisogno di qualche nuovo cambiamento – commenta il giurista genovese Giancarlo Rolla, chiamato a tenere la lectio in aula insieme a Matteo Cosulich e Lorenzo Cuocolo -. Ormai la Regione Liguria ha avuto già due statuti, uno nel 1975, appena fatte le Regioni, e uno nel 2005, quando c’è stata una revisione costituzionale. Però a mio modo di vedere questi due statuti, che pure erano di grande qualità, avevano un vizio genetico, nel senso che i margini di discrezionalità delle Regioni erano estremamente limitati perché gli aspetti principali derivavano da leggi che vincolavano che vincolavano gli statuti. Quello che non si può modificare, ovviamente, è l’articolo 5 che dice che ci deve essere un equilibrio tra il principio di autonomia e l’unità dello Stato. Però, all’interno di questo, forse si potrebbero introdurre delle novità che allora non erano presenti, come nuovi meccanismi di partecipazione dei cittadini ai processi decisionali che sono già stati sperimentati in altre realtà europee”.
Ad esempio? Rolla cita “il meccanismo svedese dell’ombudsman che ha dei poteri ben maggiori del nostro difensore civico. Poi esistono referendum che sono propositivi e non solo abrogativi. E soprattutto una disposizione che c’è nello statuto, e che forse ci siamo dimenticati, che sollecitava le formazioni politiche a scegliere i loro candidati attraverso il voto popolare“.
“Rispetto a vent’anni fa il mondo è cambiato, anche la legislazione europea si fa sempre più pressante anche nei confronti dell’assemblea legislativa. È uno statuto che gode di ottima salute, ma che ha necessità di un po’ di make up nuovo per rivedersi in adeguamento alle nuove esigenze che si sono venute a creare nel corso di questi vent’anni”, aggiunge il presidente dell’assemblea legislativa Stefano Balleari.
La prima passata di make up, se così si può definire, arriverà a fine dicembre, quando – salvo richieste di referendum che ad oggi sarebbero una sorpresa – entrerà in vigore la legge statutaria approvata in seconda lettura un mese fa. Il numero massimo di assessori e consiglieri si adeguerà in automatico a quello fissato dalla legge nazionale. E quindi, grazie all’effetto combinato della legge Malan, la giunta Bucci e quelle successive potranno nominare fin da subito due assessori in più. Tra le altre disposizioni, la legge regionale disciplina le funziona del vicepresidente e il regime di prorogatio, un modo per prevenire l’impasse che si era venuta a creare dopo l’arresto e il successivo passo indietro di Toti nel 2024. Non sembra più attuale, invece, l’intenzione iniziale di istituire i sottosegretari.
Una riforma che, secondo Balleari, è stata “voluta a viva voce da tutti i partiti, perché si è capito che il numero degli assessori limitato al numero degli abitanti non è più rispondente alle esigenze dei cittadini”. In realtà l’opposizione in Liguria ha parlato più volte di “poltronificio” per Bucci, anche se l’intervento normativo nazionale è stato auspicato dalla maggioranza in altre regioni guidate dal centrosinistra, come Puglia e Umbria.
“Io non voglio entrare nel dibattito politico e nelle esigenze dei gruppi – commenta Rolla – però rimango aderente all’idea iniziale che la Regione non è un organo di amministrazione, la Regione è un organo di legislazione e programmazione, per cui poi l’esercizio delle funzioni amministrative avrebbe dovuto essere affidato tutte agli enti territoriali, mentre nella realtà la regione ha teso anche a prendere molte competenze amministrative. Si tratta di decidere se cambiare l’idea di Regione, che diventi quindi un organo amministrativo, oppure se valorizzare l’idea originaria che lo individuava come un organo di programmazione”.
Negli ultimi vent’anni, sotto lo Statuto oggi vigente, la Regione Liguria ha approvato 702 leggi regionali e 4 leggi statutarie, con un picco di 67 approvazioni nel 2009 e una generale tendenza alla diminuzione dei provvedimenti. Sul totale delle leggi, 70 sono state impugnate dal Governo per contenzioso costituzionale, circa il 10%. Sono stati 78 i regolamenti regionali. Dalla nascita della Regione nel 1970 sono state promulgate 2.243 leggi regionali e 167 regolamenti. Le leggi regionali abrogate al 3 maggio 2025 risultano 1.081.