Regione, Bucci: “Entro Natale due nuovi assessori. Il criterio? La competenza”. Le Minoranze: “Moltiplica poltrone”
- Postato il 16 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Nuova bagarre in Consiglio regionale sulle modifiche alla legge statutaria, con riferimento alla composizione e alle funzioni della giunta. Il provvedimento è stato approvato con 18 a favore (maggioranza) e 11 contrari.
“Entro l’anno contiamo di avere i due nuovi assessori“. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, a margine dell’approvazione, in seconda lettura, delle modifiche allo statuto regionale (legge 3 maggio 2005) che consentono l’introduzione di due nuovi esponenti all’interno dell’esecutivo.
“Serve ancora un po’ di tempo – ha detto Bucci – in quanto domani è prevista la pubblicazione delle modifiche alla legge statutaria e da quel momento scattano i tre mesi necessari per metterla in atto”.
“Il governo ha dato questa possibilità, alla Liguria come ad altre regioni – ha aggiunto il presidente Bucci – e noi la cogliamo al volo, perché ritengo sia opportuno avere il numero di persone necessario a lavorare bene. I criteri per la scelta sono i soliti: ho bisogno di competenza, sceglieremo le persone più competenti. Non abbiamo ancora iniziato il processo. Abbiamo tutto il tempo per lavorarci. E se non bastassero i due assessori in più, faremo ricorso anche i consiglieri delegati. L’unico obiettivo è lavorare bene”.
La modifica introduce la facoltà di delega dell’esercizio della rappresentanza in giudizio, attualmente in capo al presidente della Giunta, anche al vice presidente o, in sua assenza, al segretario generale o al direttore generale. Viene inserita anche la facoltà del presidente di delegare l’esercizio di alcune funzioni per affari determinati o compiti circoscritti, anche temporalmente, ai componenti della Giunta. Relativamente al numero massimo degli assessori, (attualmente in Regione Liguria è di 7 ndr), viene precisato che il numero massimo dovrà comunque essere definito dalla legge statale; questa modifica consente l’immediato recepimento, senza necessità di ulteriori modifiche statutarie, delle leggi statali sulla materia.
Nel provvedimento viene ribadito che l’Assemblea Legislativa è composta da non più di trenta consiglieri oltre al presidente della Giunta precisando che questa soglia può essere modificata qualora sia consentito dalla legge statale; in questo caso le modifiche saranno adottate a partire dalla legislatura successiva a quella in cui entra in vigore la legge statale e previa una adeguata modifica della attuale legge elettorale regionale. Viene inserita espressamente nello Statuto la disciplina della prorogatio delle funzioni della giunta regionale in caso di scadenza, naturale o anticipata, della legislatura, analogamente a quanto già previsto per il Consiglio regionale. Nel provvedimento, infine, è precisato che in caso di dimissioni volontarie, impedimento permanente o la morte del presidente della Regione, le funzioni del presidente sono esercitate dal vice presidente.
Entro tre mesi dalla data di pubblicazione della deliberazione legislativa che modifica lo Statuto, un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti dell’Assemblea Legislativa possono richiedere che questa sia sottoposta a referendum popolare. La deliberazione legislativa sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. L’eventuale referendum deve svolgersi entro sei mesi dalla richiesta. Nel caso in cui il Governo abbia promosso la questione di legittimità costituzionale, il referendum ha luogo successivamente alla decisione del Giudice costituzionale.
Ma non sono mancate polemiche nel dibattito in aula: “Bucci crede sempre più di essere Napoleone e pensa di poter sospendere a proprio piacimento i lavori del Consiglio regionale e di controllare, in maniera militare, il voto dei suoi consiglieri. Quanto è accaduto oggi, subito dopo la votazione alle modifiche allo Statuto, rappresenta la chiara idea patronale che ha il presidente del consiglio regionale, a cui il presidente del consiglio Balleari costantemente si presta. Bucci non convinto dell’esito della votazione, con il timore che qualche consigliere della sua maggioranza avesse votato in maniera difforme rispetto alle indicazioni, ha chiesto una sospensione senza motivarla, per effettuare una verifica del voto” affermano il consigliere regionale e segretario PD Liguria Davide Natale e il capogruppo PD in Regione Armando Sanna.
“Questo metodo è una modalità che respingiamo con forza, a difesa del ruolo e della libertà dei consiglieri regionali e del consiglio nella sua interezza. Bucci prenda atto che non può tutto, ma è soltanto un rappresentante dei cittadini, e che deve rispettare, lui per primo, le norme che regolamento la vita democratica“.
Nel merito: “La riforma dello Statuto altera gli equilibri democratici e pensa solamente a moltiplicare le poltrone. Una modifica pensata e costruita esclusivamente dentro le stanze della maggioranza, senza alcun coinvolgimento delle opposizioni, senza alcune riflessione su cosa serve davvero per migliorare la funzionalità dell’ente. Invece di pensare al bene dei cittadini e ai loro reali bisogni, Bucci pensa esclusivamente all’urgenza di risolvere gli equilibri interni alla sua maggioranza, confermando come, per questa amministrazione, la moltiplicazione delle poltrone e il soddisfacimento degli appetiti dei partiti, venga prima dei bisogni dei liguri” rincara il Gruppo PD in Regione.
“Lo Statuto viene adattato alle convenienze del momento. Negli stessi giorni in cui celebriamo i 20 anni dello Statuto ligure, questa riforma segna un passo indietro nella qualità democratica delle nostre istituzioni. Saremo sempre dalla parte dei cittadini e della partecipazione, per questo siamo contrari a questa riforma”.
Selena Candia (Avs) ha ribadito il parere negativo sul disegno di legge. “Le modifiche proposte configurano un pericoloso accentramento di poteri nelle mani del presidente della Giunta, in contrasto con i principi democratici di trasparenza e controllo istituzionale in particolare là dove al presidente si consente di delegare ampie funzioni al vicepresidente o ai dirigenti amministrativi senza adeguate garanzie di accountability democratica rischiando di sottrarre decisioni fondamentali al controllo dell’Assemblea Legislativa, compromettendo il ruolo costituzionale del Consiglio regionale”. Secondo la consigliera, inoltre, la proroga automatica dei poteri introdurrebbe elementi di continuità eccessiva che potrebbero limitare l’alternanza democratica”.
“La Liguria ha bisogno di serietà, sobrietà e attenzione alle priorità, che sono sanità, scuola e lavoro. invece Bucci continua a distribuire incarichi e poltrone, perché la sua maggioranza è instabile. Il presidente Bucci prosegue nella sua opera di moltiplicare le cariche. Oltre alla pletora di saggi, consulenti ed esperti, la Liguria ha un doppio capo di gabinetto, c’è stata la nomina di Pier Paolo Greco per gestire i rapporti con l’estero e l’ex candidato sindaco è stato inserito nel cda del Gaslini. Invece, quando è stato il momento di intervenire su Alisa, non c’è stato neppure il coraggio di abolirla ma si è solo cambiato il nome”, accusa Selena Candia. “In sanità, la situazione è drammatica, con problemi per la prenotazione degli esami, cure inadeguate, case di comunità che spesso sono solo scatole vuote. Manca addirittura il software per coordinare i centri operativi territoriali, perché Liguria Digitale non riesce a fornirlo, nonostante le risorse investite. Invece che migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, si riducono servizi essenziali come 118, con l’istituzione di una centrale unica regionale”, prosegue Selena Candia.
“L’occupazione è una vera emergenza: in Liguria, il lavoro è precario, instabile e con salari inadeguati al costo della vita nella nostra regione. Spesso non trovano impiego i giovani con alto titolo di studio, che devono andarsene nelle altre regioni o all’estero. Purtroppo in Regione non si parla di tutto questo, ma dell’aumento degli assessorati o dell’istituzione dei sottosegretari. La politica deve tornare al servizio dei cittadini, non può essere solo spartizione di potere e creazione di poltrone”, ricorda la capogruppo regionale di AVS. “Il nostro gruppo ritiene – ha concluso Selena Candia – che queste modifiche allontanino la Regione dai principi di partecipazione democratica e trasparenza istituzionale”.
Il presidente della I commissione Affari generali, istituzionali e bilancio Alessandro Bozzano nella relazione di maggioranza ha illustrato gli aspetti più importanti del provvedimento spiegandone le finalità. “Viene introdotto – ha precisato – un esplicito riferimento al numero massimo degli assessori e dei consiglieri regionali consentito dalla normativa statale; in tal modo, le eventuali modifiche introdotte dalle leggi statali di coordinamento della finanza pubblica, che dovessero variare, in aumento o in diminuzione, il numero massimo degli assessori e dei consiglieri regionali, si applicheranno automaticamente, senza necessità di ulteriori modifiche statutarie”. Il presidente Bozzano ha spiegato anche le altre novità relative all’esercizio della rappresentanza in giudizio della Regione al Vice Presidente, alle deleghe per alcune funzioni e sulla la proroga dei poteri del presidente e della Giunta regionale.
Per la maggioranza: “Con l’approvazione definitiva alla Camera del disegno di legge 1452, le Regioni italiane con meno di due milioni di abitanti, come la Liguria, potranno nominare due assessori in più, rafforzando così l’efficacia dell’azione amministrativa. Il Gruppo Regionale, con Stefano Balleari parla di un cambiamento tecnico, ma dal forte valore politico e istituzionale, che segna anche un passaggio importante per il Consiglio regionale ligure” sostiene Rocco Invernizzi, capogruppo di Fratelli d’Italia.
“Con la nuova legge nazionale e le modifiche al nostro Statuto, mettiamo la Regione Liguria nelle condizioni di lavorare meglio. Per me oggi è un grande onore portare modifiche allo Statuto per migliorare l’organizzazione e il funzionamento della nostra amministrazione regionale. Nel 2005 ero un giovane militante e presiedevo il dipartimento Riforme Istituzionali. Aver contribuito oggi, da consigliere, è motivo di orgoglio e di continuità con un percorso che ha radici profonde”.
“Ogni territorio ha le sue sfide, e oggi possiamo affrontarle con una squadra più solida. L’efficienza passa anche da strumenti adeguati. Abbiamo ascoltato esperti, raccolto buone pratiche di altre Regioni e lavorato con metodo. È un aggiornamento costruito in modo condiviso e trasparente” hanno commentato gli altri consiglieri del gruppo, Lilli Lauro, Gianmarco Medusei e Veronica Russo.