Regionali in vista, domina il caos, De Luca minaccia, ecco il quadro di partiti e coalizioni

  • Postato il 10 settembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Regionali in vista: in questo mese e a ottobre milioni di italiani andranno a votare in sette regioni.

D’accordo, ma per chi? La confusione è grande, i pasticci infiniti, gli intrighi sottobanco non si contano. Tutti contro tutti per raccapezzare quelle preferenze che non ti facciano sparire dal mondo politico.

Si debbono scegliere i governatori, un compito non facile perché si tratta di affidare ad un presidente le sorti del proprio territorio. Per questa ragione, il palcoscenico dovrebbe essere chiaro per chi si reca alle urne e deve dare il suo giudizio. Invece, alla vigilia della consultazione, il dubbio è di prammatica e le incertezze non sono svanite.

A sinistra, finalmente, il campo largo dovrebbe aver vinto per la gioia della Schlein che da tempo combatte per trovare quell’accordo che permetterebbe all’opposizione di dare una spallata al governo.

Conte tranquillo alle Regionali

Regionali in vista, domina il caos, De Luca minaccia, ecco il quadro di partiti e coalizioni, nella foto Schlein e Conte
Regionali in vista, domina il caos, De Luca minaccia, ecco il quadro di partiti e coalizioni (foto Ansa) -Blitzquotidiano.it

Giuseppe Conte ha detto si, per ora il suo sogno di essere lui il vero interlocutore di questa guerra tra le due forze è rimandato a tempi migliori, ma non è scomparso. il leader dei pentastellati vuole aspettare il momento giusto per sferrare il suo attacco alla diligenza.

La grande alleanza or le regionali si è però ristretta perchè i “due vecchi centristi” si sono sfilati. Sono Carlo Calenda e Matteo Renzi. Al primo viene l’orticaria non appena si parla di 5Stelle. Non ne vuol sapere di camminare a braccetto con gli ex grillini. Fuori, dunque.

Seguito ad un passo dall’ex presidente del consiglio che le sta tentando tutte pur non di finire nel dimenticatoio. La sua “Italia Viva” è al tramonto.

Visto che da tempo immemorabile è ferma ad uno striminzito due per cento decide di cambiare strada e di creare una “Casa democratica”, di cui non si conoscono ancora bene gli scopi e i confini.

Renzi non perdona

Una sola cosa è certa: Renzi ogni giorno ne trova una per sparare a zero contro la Meloni. Ha puntato i riflettori anche sull’ultimo viaggio che la premier ha fatto con  la figlia a NewYork. Scandalo, è andata con un aereo di stato a spese del contribuente. Niente affatto. La premier ha preso un normale aereo di linea per festeggiare il compleanno della sua creatura.

In Puglia, finalmente pare si sia giunti ad un accordo sul nome di Antonio De Caro, il quale ha dovuto ingoiare il rospo di Nichi Vendola, l’ex governatore che vuole rientrare nel giro e promettere un’opposizione seria a quanti voteranno per lui.

In Campania, dopo i grandi sforzi della Schlein, si è arrivati a scegliere il candidato governatore: Roberto Fico, ex presidente della Camera con il beneplacito dell’avvocato del popolo.

Don Vincenzo De Luca ha detto si in cambio della nomina di suo figlio alla segreteria campana del Pd. Ma non appena ha intascato il “regalo” ha ripreso a tirare cannonate contro chi si è permesso di rubargli la poltrona.

I dem hanno una gran paura: quella che lo scaltro ex Dc crei una sua lista personale perché sa che molti elettori saranno ancora con lui. Un timore vero? Certamente. Da qualche giorno, ha ripreso a tuonare in specie contro il neo candidato “che non ha mai diretto in vita sua  nemmeno un qualsivoglia condominio”.

A destra, se possibile, il quadro delle regionali è ancora meno chiaro. I tre alleati non hanno ancora fatto la loro scelta e malgrado le parole tranquillizzanti di Antonio Taiani, la quadra non è stata trovata: in specie in Veneto dove la Lega (forte di Luca Zaia che deve gioco forza andar via) e Fratelli d’Italia vorrebbero sedersi su quella poltrona. Il partito della Meloni lo pretende in virtù dei tanti voti che ha in più nei confronti del Carroccio.

A tutto ciò si aggiunga che Marina Berlusconi, parlando con il “suo” ministro degli Esteri, gli ha raccomandato di portare avanti una linea più liberale, sogno del grande Silvio.

Che cosa dovrà ancora succedere prima dell’apertura delle urne? Difficile, se non impossibile fare previsioni perchè ogni giorno spunta una nuova richiesta che rimescola le carte.

Se In Italia, il futuro è incerto, in Europa lo è ancora di più. In Francia, un sempre ultra criticato Macron ha scelto il successore del maltrattato Bayrou. E un fedelissimo del presidente,  ex ministro. Si chiama Sebastien Lecornu e il suo nome (da noi come un po’ dappertutto) non dà grandi garanzie di stabilità. Dov’è finita la grandeur, si chiedono in molti? Per ora è assai piccola e rischia una crisi senza precedenti.

Lontanissima da Gaza, la Flotilla fa già un gran rumore perché è stata colpita  da un drone in un porto vicino Tunisi, creando panico e tante fibrillazioni di popolo. La Tunisia protesta, dice che è tutto falso. Una sola cosa è sicura: la flotta continuerà la sua navigazione per portare viveri e quant’altro ai palestinesi che rischiano di morire di fame.

Il mondo del calcio inventa l’ennesima sorpresa per evitare che gli stadi continuino a perdere spettatori. Sabato prossimo, al derby d’Italia fra Inter e Juventus l’arbitro indosserà una micro camera per cui chi andrà allo stadio potrà vedere la partita come la vede il direttore di gara. Se è una conquista, dovranno spiegarla a quanti i non hanno capito la grande novità.

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Blitz

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