Regionali, in Campania la corsa contro il tempo di Manfredi per il candidato del centrosinistra. La paura si chiama De Luca
- Postato il 11 giugno 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, vuole accelerare, chiudere sul candidato del centrosinistra in Campania, entro fine giugno, il prima possibile. Il Nazareno considera il tempo giusto per individuare i candidati alle Regionali a fine agosto. Sembrerebbe solo un problema di date, in realtà la questione è politica. Perché – in attesa di capire se il governo varerà una legge per permettere il terzo mandato – è tutto fermo. Si aspettano le mosse di Vincenzo De Luca, che, se potesse, non resisterebbe alla tentazione di ricandidarsi, spaccando il Pd, ma pescando pure a destra (motivo per cui la mossa di Giorgia Meloni rischierebbe di essere un boomerang). E anche senza terzo mandato, capire se De Luca tratta o si mette di traverso, facendo perdere il centrosinistra è essenziale, anche nella scelta del candidato.
Per questo, Giuseppe Conte non formalizza il sì alla candidatura di Roberto Fico: meglio evitare di rischiare la sconfitta, se il veto del presidente della Campania resta. Per questo, dal Pd si tergiversa: il tentativo è capire se davvero De Luca non vuole Fico e se – in ultima analisi – potrebbe dire di sì a un altro dei Cinque Stelle o è pronto a bruciare qualsiasi profilo, per bombardare il Pd. Manfredi in questo momento sa di dover giocare il ruolo di king maker del successore dello Sceriffo. Da napoletano aristocratico, potenzialmente candidato a tutto (premier, federatore del centrosinistra, addirittura presidente della Repubblica), questa è una partita essenziale. E la sua spinta per Fico dipende soprattutto dal fatto che l’ex presidente della Camera sarebbe la dimostrazione plastica che la coalizione esiste. Oltre alla garanzia che nessuno chiederà a lui di correre. In mezzo a questi movimenti, Manfredi ha derubricato il confronto Schlein-De Luca di una decina di giorni fa a scambio di opinioni senza vere svolte. La trattativa vuol condurla lui. Con lui ci sono i campani duri e puri.
“Dobbiamo chiudere a giugno, ci vuole tempo per costruire i candidati e le liste”, dichiara l’europarlamentare Sandro Ruotolo che ha convocato a Salerno per il 20 giugno “La casa democratica”, iniziativa con Marco Sarracino, responsabile Mezzogiorno e i deputati Stefano Graziano e Arturo Scotto. In una location quanto meno provocatoria, visto che si tratta del feudo di De Luca. L’agitazione di questi giorni dimostra che la partita è tutt’altro che chiusa.
Manfredi, intanto, ieri è stato a Roma per ben tre iniziative. Alle 10 e 30 con l’Inps, alle 12 e 30 con i Sindaci sul clima, alle 14 e 30 in Anci per la presentazione del libro VIVI di Don Luigi Ciotti, presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, e la magistrata direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, Franca Imbergamo. Un modo per intervenire su più temi, oltre che per ribadire il proprio ruolo, anche nazionale. Da notare che sul terzo mandato per i Sindaci si era esposto già martedì, a favore del sì. Ma più su sollecitazione dei primi cittadini: il terzo mandato è una battaglia storica dell’Anci. D’altra parte, lui non ha mai detto di no neanche al terzo mandato di De Luca, dal punto di vista istituzionale. Altro è la politica.
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