Regionali, ecco gli “impresentabili” secondo la commissione Antimafia

  • Postato il 12 novembre 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nove candidati “impresentabili”, in buona parte concentrati in Puglia e Campania e quasi tutti nella coalizione di centrodestra. Con un partito leader indiscusso: Forza Italia. La commissione Antimafia ha individuato i candidati che ad avviso dell’organo presieduto da Chiara Colosimo hanno violato il codice di autoregolamentazione. In Puglia fa il “pieno” il partito guidato da Antonio Tajani con 3 impresentabili su quattro nelle sue liste. Non è andata benissimo, insomma, a Mauro D’Attis, segretario regionale di FI e vice-presidente della commissione che ha censurato quelle candidature.

Il primo del tris di azzurri “impresentabili” è Pasquale Luperti, figlio di uno dei boss della Sacra Corona Unita (lui non è mai stato sfiorato da questioni di mafia, ndr) attualmente imputato per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio dopo il rinvio a giudizio disposto dal Tribunale di Brindisi il 3 ottobre 2024. “Una vicenda che risale a 11 anni fa, quando ero assessore comunale all’Urbanistica e che rispunta a ogni appuntamento elettorale – ha puntualizzato il candidato – Da anni attendo con ansia che si celebri questo processo per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestati, ma si procede con rinvii su rinvii, a tal punto che c’è finanche la possibilità che intervenga una prescrizione nel corso della celebrazione del processo”.

Con lui sono in lista Antonio Ruggiero, imputato con la stessa accusa dopo la decisione del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bari nel dicembre 2022, e Paride Mazzotta, a processo dal 21 ottobre 2022 davanti al Tribunale di Lecce per autoriciclaggio e turbata libertà degli incanti. Anche loro sono intervenuti, il primo dicendosi certo la “mia posizione sarà presto chiarita” e il secondo sostenendo che “si tratta di un clamoroso errore di persona”. Il quarto “impresentabile” pugliese è Marcello Cocco, candidato per la lista “Alleanza civica per la Puglia” che sostiene il candidato presidente Sabino Mangano: il Tribunale di Roma, quattro anni fa, lo ha condannato in primo grado a 3 anni di reclusione per accesso abusivo a sistema informatico e ora è in corso il processo d’appello.

In Campania, altri quattro nomi: tre candidati nelle liste che sostengono il centrodestra con la corsa di Edmondo Cirielli a governatore e uno per la candidatura di Roberto Fico, sostenuto dal campo largo. Si tratta di Davide Cesarini, nella lista “Democrazia cristiana con Rotondi centro per la libertà”, condannato con sentenza definitiva a un anno e 6 mesi per bancarotta fraudolenta e attualmente a processo per riciclaggio (art. 648 bis c.p). Il secondo nome è Luigi Pergamo, candidato per la lista “Pensionati consumatori Cirielli presidente”: il gip del Tribunale di Firenze lo ha rinviato a giudizio, lo scorso giugno, per le accuse di autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. La terza “incandidabile” è Maria Grazia Di Scala della lista “Casa riformista per la Campania”: rinviata a giudizio per tentata concussione. Il quarto è ultimo nome è quello di Pierpaolo Capri, candidato per la lista “Unione di centro” e imputato per riciclaggio. La commissione Antimafia ha inoltre individuato altri 7 candidati nelle liste per le elezioni nei Comuni sciolti che andranno al voto il 23 e 24 novembre prossimi: Monteforte Irpino (Avellino), Caivano (Napoli), Acquaro e Capistrano (Vibo Valentia).

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Il Fatto Quotidiano

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