Regionali Calabria, gli ultimi faccia a faccia e le scintille tra Occhiuto, Tridico e Toscano

  • Postato il 2 ottobre 2025
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Regionali Calabria, gli ultimi faccia a faccia e le scintille tra Occhiuto, Tridico e Toscano

Gli ultimi confronti tra i candidati a presidente nelle elezioni regionali in Calabria, le scintille tra Roberto Occhiuto, Pasquale Tridico e Francesco Toscano


L’INCHIESTA – quella che ha raggiunto il presidente uscente Roberto Occhiuto – era rimasta finora ai margini della campagna elettorale. Ne ha parlato quasi più lo stesso Occhiuto (in pubblico, almeno) che il campo largo e Pasquale Tridico. Almeno fino a martedì scorso quando Tridico, commentando l’arrivo di Giorgia Meloni a sostegno della campagna di Occhiuto, le ha rimproverato d’esser venuta a sostenere un indagato per corruzione.

Anche oggi la questione giudiziaria è risultata centrale negli ultimi due confronti tv che hanno messo faccia a faccia i due candidati presidenti, ospiti ieri di SkyTg24 e della Tgr Calabria. Occhiuto ha ironizzato sul tempismo: «Questa vena giustizialista è venuta fuori ora che nelle Marche si è votato ed è uscito di scena il vostro candidato Matteo Ricci». Anche Ricci era stato raggiunto da un avviso di garanzia per concorso in corruzione.

IL CONFRONTO SKY

L’inchiesta entra, in prima battuta, quando i candidati sono chiamati a rispondere alla domanda «si dimetterebbe se venisse raggiunto da un’inchiesta durante il mandato e venisse rinviato a giudizio?». Occhiuto è il  primo a rispondere. «No. Mi sono dimesso dopo l’avviso di garanzia, ma non perché indagato, ma perché la vicenda rischiava di essere strumentalizzata per sconfiggere un presidente che elettoralmente non si poteva sconfiggere e perché la burocrazia si era fermato, mi vedeva come un presidente dimezzato. Io però sono garantista e ritengo che tutti siano innocenti – ha risposto Occhiuto – finché la sentenza non passa in giudicato».

Pasquale Tridico, prima di rispondere, ha detto che la risposta di Occhiuto non gli era chiara, rispetto allo scenario di un eventuale rinvio a giudizio. Da parte sua ha poi replicato che in caso di rinvio a giudizio lascerebbe la carica di presidente «penso sia un atto di rispetto nei confronti dei calabresi, perché la serenità di un politico potrebbe essere turbata, benché solo la condanna certifichi la colpevolezza di un individuo». A Occhiuto, ha aggiunto, «noi contestiamo non le dimissioni ma il fatto di essersi ricandidato, è uno schiaffo alla magistratura».

In sede di replica, la giornalista ha detto a Occhiuto «a me è sembrato che lei abbia risposto no, cioè che non si dimetterebbe in caso di rinvio a giudizio». «Lei ha capito bene, Tridico evidentemente non era attento» ha risposto Occhiuto. «Rispetto a questo giustizialismo degli ultimi giorni, chiedo a Tridico se i suoi queste domande le hanno fatte anche a Ricci» ha aggiunto.

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LA DOMANDA INCROCIATA TRA OCCHIUTO E TRIDICO

In chiusura, con la domanda incrociata, Tridico ha ripreso la questione. Al competitor ha chiesto se ci sono altre indagini in corso che lo riguardano e se fosse stato raggiunto in queste settimane da un altro avviso di garanzia per le auto. «Non ho ricevuto alcun altro avviso di garanzia e trovo vergognoso che si utilizzino questi temi per la campagna elettorale. E lo trovo vergognoso perché fino a qualche giorno il partito di Tridico e Conte sosteneva Ricci nelle Marche, incappato anche lui in un’inchiesta e ora che hanno perso e non hanno più bisogno di sostenerlo, hanno fatto cader quel garantismo di circostanza che avevano mostrato per far emergere pulsioni giustizialiste. Stia tranquillo Tridico io sono una persona perbene come credo sia anche lui e nella mia vita – ha detto Occhiuto, ribadendo quello che aveva risposto all’Altravoce-Quotidiano nel forum pre elettorale – non ho mai avuto condotte che siano minimamente censurabili».

La domanda che Occhiuto ha posto a Tridico ha riguardato un aspetto del programma. «Ha detto che garantirà una guardia medica per ciascun Comune della Calabria, vorrei chiedergli quindi quante pensa di assumerne e come, visto il commissariamento» ha chiesto il candidato del centrodestra. «Il commissariamento, come ha detto Meloni, finirà a breve, quindi questo vincolo sparirà. E poi sì, metteremo una guardia medica in ciascuno dei 404 comuni calabresi» ha detto Tridico. La risposta non ha soddisfatto Occhiuto che continuava a chiedere: «Quanti medici? Quanti ha detto?», insistendo sul numero. Il riferimento è al fatto che per garantire una postazione di guardia medica in un comune di medici ne servono tre.

LA PALESTINA ENTRA NEL DIBATTITO PER LE REGIONALI

Altro botta e risposta tra Occhiuto e Tridico è andato in scena sulla Palestina. La domanda riguardava un eventuale riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Regione. Tridico, che lo ha messo nel programma, ha detto di sì «perché è un atto di dovere morale, un segnale politico, soprattutto in questa situazione così grave, così grave dal punto di vista umanitario».

Occhiuto ha parlato di «catastrofe umanitaria che non ha giustificazioni» in corso a Gaza e ha ribadito che «riconoscere lo Stato palestinese non è una cosa che ha senso a livello comunale e regionale ma se può servire a dimostrare la solidarietà di una regione dico che la mia regione dopo il 7 ottobre riunirà il Consiglio regionale e sarà disponibile a votare un documento che invita a riconoscere lo Stato di Palestina a condizione che siano esclusi i terroristi di Hamas e vengano liberati gli ostaggi».

Poi ha anche definito «disonesto» cercare di «rubare qualche voto» spostando l’attenzione «su questioni che non hanno a che fare con il governo della Calabria». Tridico ha definito queste parole «disgustose», ribadendo che da tempo si impegna per la Palestina. «Io registro quello che vedo. Tridico ha fatto una manifestazione all’Unical, con gli studenti, sotto le insegne della Palestina, per parlare di questo tema, ma poi ha parlato da candidato alla presidenza della Regione».

IL CONFRONTO IN RAI

Ancora più accesa la discussione in Rai, sempre sull’inchiesta. «Meloni ci ha accusato di fare sciacallaggio sulla sanità, mentre veniva lei veniva qui a difendere una persona indagata per corruzione. È inammissibile» ha detto Tridico, mentre stava rispondendo alla domanda di Antonio Liotta sulla sanità. «Finché avevate Ricci candidato eravate garantisti, ora scopro che non lo siete più. Se vuoi ti leggere il messaggio che mi mandasti quando hai saputo dell’avviso di garanzia, perché non si possono fare due parti in commedia. Mi scrivevi ‘sono certo che sei una persona perbene» la replica di Occhiuto.

«Quel messaggio valeva – replica Tridico, in un crescendo di toni – finché non ti dimetti perché sei sicuro delle tue cose, se ti dimetti hai qualcosa da nascondere». «Lo decideranno i calabresi – ha ribattutto Occhiuto – Ti dovresti vergognare. Io sono una persona perbene, come ritengo lo sia anche tu. A tutti può capitare di incappare in un’inchiesta, io sono certo che le mie condotte non sono minimamente censurabili».
Il tema è ritornato più volte nel corso del confronto e i toni si sono accesi anche su altri temi. «Al posto dell’acqua, forse era meglio se a entrambi davate un po’ di valeriana» la chiosa del candidato di Dsp Francesco Toscano.

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