Referti degli esami istologici in ritardo, l’Asp di Trapani non aveva mai informato la Regione: Schifani la “commissaria”

  • Postato il 5 marzo 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’Asp di Trapani non aveva mai informato l’assessorato alla Salute siciliano dei gravi ritardi sugli esiti degli esami istologici. È quel che viene fuori dopo una giornata di tensioni tra i meloniani (ala Musumeci) e il governatore Renato Schifani che martedì ha convocato il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce. Lui al momento resta in sella ma di fatto viene commissariato: il presidente della Regione ha, infatti, deciso di affiancare l’assessorato alla Salute ai vertici dell’Asp.

Una scelta a metà tra l’attendismo e il defenestramento, in attesa di capire la portata della valanga che ha travolto l’azienda sanitaria guidata da Croce. Il meloniano, avvocato 42enne di Messina, è stato capo gabinetto vicario dell’Assessorato alla Salute, guidato da Ruggero Razza, ruolo dal quale si è dimesso dopo essere stato indagato per i dati covid, la sua posizione è stata poi archiviata. Nipote di Luigi Croce, ex capo della procura di Messina ed ex procuratore generale a Palermo, il direttore generale dell’Asp trapanese è stato anche consulente alla presidenza della Regione quando presidente era Nello Musumeci. Volto giovane e promettente della destra messinese, Croce è stato nominato da Schifani, su input dei meloniani, commissario all’Asp di Trapani nel febbraio del 2024: una decisione che in parte deluse la frangia musumeciana di Fdi che per Croce chiedeva di più.

Il caso dell’insegnante 56enne con un cancro all’utero, che ha ricevuto il risultato dell’esame istologico con 8 mesi di ritardo ha avuto origine nel dicembre del 2023, quando cioè il giovane manager non era ancora alla guida dell’Asp di Trapani dove ha ereditato una situazione di grave carenza organica: “Fino a dicembre scorso avevamo in azienda tre dirigenti medici, a fronte di una dotazione organica che prevede nove unità”, ha spiegato Croce. Una situazione che nasce dunque quando alla guida dell’Asp di Trapani sedeva Maria Grazia Furnari, oggi commissario straordinario del Policlinico di Palermo.

Per questo Schifani non ha ancora chiesto le dimissioni del giovane manager messinese, che però non ha allertato la Regione – come è stato reso noto dopo l’incontro con il governatore – e adesso sarà affiancato proprio dall’assessorato alla Salute per risolvere i gravi ritardi. In attesa anche delle indagini della procura di Marsala che nei giorni scorsi ha requisito le cartelle cliniche dell’ospedale di Mazara del Vallo, dopo la denuncia di Maria Cristina Gallo, la paziente che operata nel dicembre del 2023 per una cisti all’utero, ha ricevuto il risultato otto mesi dopo: la donna nel frattempo ha sviluppato metastasi ed è ora in cura chemioterapica. Non è però l’unico eclatante caso: sui 3 mila ritardi accumulati c’è infatti anche quello di Paolo Robino, operato nel settembre del 2024, da quando è iniziata l’attesa per il referto, arrivato 4 mesi dopo, precisamente 10 giorni dopo la morte dell’uomo. I due casi in questione riguardano due differenti ospedali, quello di Mazara del Vallo, nel caso della donna, e quello di Marsala, nel caso dell’uomo. La procura di Marsala, guidata da Fernando Asaro, partirà dal primo caso, denunciato dalla donna rimasta in attesa per 8 mesi, per poi verificare tutti gli altri.

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