Referendum, Pasa (Cgil): “Con i 5 Sì si vota per meno lavoro precario, più sicurezza e soprattutto libertà e democrazia”
- Postato il 20 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Votare ai referendum è fondamentale perchè hanno lo scopo di migliorare la qualità dell’occupazione e la vita di migliaia di persone anche in provincia di Savona. Votare è importante per cancellare norme e leggi che hanno svalorizzato il lavoro e lo hanno reso insicuro, precario e mal pagato. In provincia di Savona con i 5 SI al referendum si migliora l’attuale situazione che vede dati molto negativi”. E’ l’appello del segretario provinciale della Cgil Andrea Pasa nel giorno del 50esimo anniversario dello Statuto dei lavoratori.
La sicurezza nei luoghi di lavoro. “Secondo l’Inail nel 2024 le malattie professionali in provincia sono aumentate del 16% rispetto all’anno precedente , dal 2018 a oggi ci sono stati 48 infortuni mortali sul lavoro, 8 morti nel corso del 2024, e 2 già nel 2025 . Il 90% degli incidenti mortali accade anche a Savona e Provincia nella filiera degli appalti e subappalti. Con il sì al referendum sugli appalti si introduce la responsabilità anche per l’azienda capofila, ossia l’appaltante”.
Il lavoro. “Un secondo quesito referendario riguarda uno degli aspetti più deleteri del lavoro, la precarietà, i dati Inps evidenziano che in provincia di Savona i nuovi occupati sono per il 91% precari , e circa la metà part time , si registra un’esplosione del contratto stagionale: tra il 2014 e il 2024 che aumenta del 194% , mentre è in via d’estinzione l’apprendistato, ridotto al 3% di tutte le assunzioni. Con il sì al referendum si cancellano alcune norme sulla precarietà e vengono ripristinate le condizioni per cui il contratto di lavoro principale torna a essere quello a tempo indeterminato”.
Licenziamenti. “Sui licenziamenti i quesiti referendari sono due e riguardano quelli illegittimi e quelli che interessano gli occupati nelle aziende sotto i 15 dipendenti. In provincia di Savona le imprese che occupano più di 10 dipendenti sono solo il 9% del totale. Il referendum, con il quale si chiede di ripristinare le norme vigenti prima del Jobs act e rendere nullo un licenziamento ingiusto, dando la possibilità a chi è stato licenziato di poter tornare sul proprio posto di lavoro, interessa quindi la maggior parte di lavoratrici e lavoratori del savonese”.
“Secondo i dati Inps negli ultimi 10 anni (2014-2024) in Provincia di Savona ad aumentare sono stati soprattutto i licenziamenti di natura disciplinare che presentano alti profili di arbitrarietà e sono letteralmente esplosi +269 %. Prima dell’entrata in vigore del Jobs act (2015) chi veniva licenziato senza giusta causa o giustificato motivo era reintegrato sul posto di lavoro. Con il referendum si chiede di ripristinare le norme vigenti prima del Jobs act e rendere nullo un licenziamento ingiusto dando la possibilità a chi è stato licenziato di poter tornare sul proprio posto di lavoro”.
La cittadinanza. “Il quinto quesito riguarda la cittadinanza. Quando vi dicono che la cittadinanza è un capriccio, rispondetegli che non è vero. Qui è in discussione il futuro del nostro Paese e il destino della democrazia, in tutta Italia ma soprattutto in Regioni come la Liguria e Provincie come Sv dove ci sono sempre meno persone in età da lavoro e l’indice di vecchiaia è tra i più alti d’Europa. Lavoratrici e lavoratori stranieri sono necessari se si vuole tenere in equilibrio l’economia, lo stato sociale, le pensioni e le attività industriali, commerciali, turistiche e la cura delle persone. Negli ultimi 15 anni in Provincia di Savona ha perso oltre 24 mila abitanti , soprattutto giovani in età da lavoro , che emigrano alla ricerca di lavoro ben retribuito e soprattutto meno precario. Con il referendum si chiede di dare agli stranieri che vivono e lavorano in Italia i diritti e i doveri legati alla cittadinanza da ottenere in 5 anni anziché in 10”.
“L’8 e il 9 giugno andiamo a votare per ridare dignità a chi lavora e più in generale a tutte le persone”, conclude Pasa.