Referendum, Landini: “Ce la possiamo fare”. La replica della Rai dopo le polemiche: “Copertura garantita”

  • Postato il 13 maggio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Penso che ce la possiamo fare. Non è facile, ma penso che ce la possiamo fare“. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, è ottimista sull’esito dei referendum abrogativi (qui la guida completa al voto dell’8 e 9 giugno). Quattro dei cinque quesiti riguardano il lavoro (licenziamenti illegittimi, licenziamenti nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine e appalti e sicurezza sul lavoro) e sono stati promossi proprio dalla Cgil. A questi si aggiunge quello sulla cittadinanza promosso da +Europa, Riccardo Magi, Possibile, Partito Socialista Italiano, Radicali, Rifondazione Comunista e associazioni della società civile. “Chi va a votare – ha aggiunto Landini a margine di un’assemblea con i lavoratori al porto di Ancona- non vota per la Cgil ma per migliorare i diritti di chi lavora. L’invito a votare lo rivolgo a tutti i lavoratori, a tutti i cittadini, giovani e anziani”.

Landini: “Pericoloso invitare le persone a non andare a votare” – Il segretario della Cgil definisce “assolutamente pericoloso e sbagliato invitare le persone a non andare a votare“: “Penso sia un errore politico e sia molto grave sul piano istituzionale, – ha aggiunto – tanto più che il 25 aprile il Presidente della Repubblica ci ha ricordato che partecipazione politica e voto sono le basi della democrazia e della libertà di un Paese e ha chiesto a tutti di lavorare per sconfiggere l’astensionismo”. “È singolare – ha osservato – che le forze di governo in questo momento stanno dicendo che la loro riforma più importante è il premierato, dicono che in questo modo così i cittadini possono decidere, poi quando i cittadini hanno la possibilità di poter decidere li invitano a non andarci. Bisogna che si mettano d’accordo col loro cervello: non è che può esistere la partecipazione buona e quella cattiva, la partecipazione è buona sempre, non solo quando dà ragione a te”, ha continuato. Sui referendum “abbiamo buone ragioni, perché se raggiungiamo il quorum, vuol dire che milioni di persone il giorno dopo avranno diritti in più che oggi non hanno”, ha concluso Landini.

La nota della Rai dopo le polemiche – Oltre alle accuse al governo e a chi, come il presidente del Senato Ignazio La Russa, ha esplicitato di essere a favore dell’astensione, dure critiche dei promotori dei referendum e dei partiti di opposizione sono state rivolte alla Rai, accusata di “oscurare le consultazioni”. E dalla tv pubblica è arrivata oggi una nota di replica: “Pur in un momento complesso e segnato dalla scomparsa di Papa Francesco e dalla successiva elezione di Papa Leone XIV – che hanno polarizzato l’attenzione dei media, non solo in Italia – Rai ha garantito numerosi spazi dedicati ai temi oggetto di Referendum. In particolare – oltre a Tg e Gr – gli argomenti sono stati trattati da Porta a Porta, In Mezz’ora, Tango, Il Cavallo e la Torre, Agorà, Un Alieno in Patria e la Direzione Approfondimento si è prontamente attivata, invitando tutte le strutture editoriali a intensificare e consolidare la copertura informativa”, scrive la Rai nella nota sottolineando anche che da lunedì 12 maggio “sono partite le Tribune elettorali di Rai Parlamento per i 5 Referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno”. Una replica che sembra comunque non fermare le polemiche.

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Il Fatto Quotidiano

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