Referendum 8–9 giugno, urne chiuse: affluenza parziale intorno al 30%. Quorum lontanissimo

  • Postato il 9 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Italia. Si è concluso alle 15 il referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno 2025 e i dati definitivi confermano una partecipazione molto bassa.

Secondo i dati parziali (in aggiornamento, ndr), in Liguria ha votato il 35% circa degli aventi diritto, mentre in provincia di Savona l’affluenza si è fermata intorno al 33%, al terzo posto tra le provincie al voto della nostra regione, e comunque ben lontana dal quorum richiesto.

I risultati sono ancora parziali, ma il trend (per tutti e 5 i quesiti) sembra ben chiaro.

In Italia, infatti, l’affluenza complessiva è intorno al 30% (60 mila sezioni scrutinate su 61 mila circa), rendendo di fatto non validi i quesiti referendari per mancato raggiungimento del 50 % + 1 degli elettori. Il risultato era già apparso probabile alla chiusura delle urne domenica sera, ma i dati finali lo hanno confermato.

Questi i quesiti sottoposti ai cittadini:

1. Reintegro in caso di licenziamento illegittimo

Il primo quesito puntava ad abrogare una parte del Jobs Act, per ripristinare il diritto al reintegro sul posto di lavoro anche per i dipendenti con contratto a tutele crescenti assunti dopo il 7 marzo 2015. Attualmente questi lavoratori ricevono un’indennità economica (fino a 36 mensilità), ma non vengono riassunti.

2. Via il tetto alle indennità nelle piccole imprese

Il secondo quesito intendeva eliminare il limite di 6 mensilità previsto per le indennità in caso di licenziamento ingiustificato nelle aziende fino a 15 dipendenti. Se passa, sarà il giudice a decidere l’importo caso per caso.

3. Contratti a termine: serve la causale anche entro i 12 mesi

Il terzo quesito proponeva di reintrodurre l’obbligo di indicare una motivazione (causale) anche per i contratti a termine fino a un anno. Oggi questi contratti si possono fare senza motivazione secondo le regole introdotte nel 2015.

4. Più sicurezza: responsabilità solidale negli appalti

Il quarto quesito riguardava gli appalti e la sicurezza sul lavoro. Chiede che l’azienda committente sia solidale con l’appaltatore in caso di infortunio causato da rischi specifici del lavoro appaltato.

5. Cittadinanza: residenza dimezzata da 10 a 5 anni

L’ultimo quesito – quello con la scheda gialla – riguardava la cittadinanza per stranieri: propone di ridurre il tempo di residenza legale richiesto da 10 a 5 anni per richiedere la cittadinanza italiana.

Attesa anche per il dato ufficiale e definitivo del voto degli italiani all’estero, che potrebbe modificare ulteriormente il dato definitivo dell’affluenza.

In aggiornamento anche il dato degli scrutini, dove il “” risulta in netto vantaggio in tutti e 5 i quesiti (una vittoria che appare meno marcata sul tema della cittadinanza italiana).

Articolo in aggiornamento.

Autore
Il Vostro Giornale

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