Red Bull RB21: nuovo carico anteriore, pance rastremate
- Postato il 27 febbraio 2025
- Sport
- Di Virgilio.it
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Su Red Bull c’erano parecchi dubbi in merito al progetto di F1 per la stagione 2025. Con l’abbandono di Adrian Newey, il pool di tecnici era scivolato all’interno di un imbuto. Il nuovo direttore, il francese Pierre Waché, non è riuscito a gestire nel migliore dei modi l’ultima creatura del progettista britannico. Solamente nelle ultime corse della passata stagione, infatti, la RB20 aveva ritrovato una certa competitività. Per questo servivano diverse correzioni sulla nuova monoposto, che la scuderia di Milton Keynes ha effettivamente realizzato. Diamo pertanto un’occhiata al lavoro svolto dagli ex campioni del mondo per dare vita alla RB21.
Red Bull RB21: pull-rod confermato, muso più efficiente
Anzitutto va detto che il team austriaco non ha stravolto la vettura, confermando che molti dei problemi della scorsa campagna agonistica erano inerenti all’incapacità di estrapolare tutta la competitività dell’auto. Da una prima analisi preliminare, in attesa di ulteriori immagini che ci consentiranno di realizzare un esame più preciso, osserviamo l’anteriore della RB21. Si può notare un cambiamento significativo nell’ultimo flap dell’ala. Red Bull ha deciso di redistribuire il carico aerodinamico in modo differente, una scelta condivisa anche da altre squadre.
Anche il punto di aggancio del muso presenta una piccola variazione: l’estremità del nosecone è leggermente ridotta nel suo volume. Si tratta di accorgimenti minimi che, se ben integrati nel pacchetto aerodinamico della vettura, possono apportare un beneficio notevole nel ridurre il drag. Per quanto riguarda la sospensione anteriore, non si notano differenze sostanziali: l’angolo caratteristico rimane invariato. Questo ci conferma che, nonostante i problemi riscontrati nella mondiale scorso, la squadra continua a puntare sulle qualità della sospensione pull-rod, schema a tirante che mantiene inalterata la percentuale di anti-dive.
Red Bull RB21: pance tridimensionali, fondo aggiornato e posteriore più efficiente
Spostandoci verso la zona centrale, si evince come la filosofia progettuale resti la stessa, anche se sono stati apportati diversi cambiamenti, al momento non facilmente identificabili. Tra le novità più evidenti, si nota una riduzione complessiva del volume sulle pance, accompagnata da una modifica delle loro forme. Pensando al confronto con il modello precedente, ricorderemo come la RB20 presentasse una superficie più lineare, mentre sulla RB21 questa zona appare maggiormente tridimensionale. Inoltre, una leggera riduzione dell’altezza delle fiancate è chiaramente visibile.
Un’altra modifica interessante riguarda la configurazione del fondo vettura. Se nella stagione 2024 la superficie si presentava piuttosto uniforme, per il 2025 il team tecnico guidato dall’ingegnere originario di Auchel ha adottato un design decisamente più articolato. Per questo fanno presenza alcune discontinuità rispetto al concept della monoposto progenitrice. L’intento della Red Bull nutre un chiaro scopo: cercare di modificare i gradienti di pressione e di riflesso indirizzare al meglio i flussi aerodinamici verso il retrotreno, migliorandone pertanto l’efficienza complessiva.
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Senza dubbio un cambio interessante riguarda il retrotreno della monoposto. Al contrario di quanto si potesse pensare, Red Bull ha profuso parecchi sforzi in questa area della vettura. Tante risorse sono state impiegate sia in fase di progettazione che di simulazione, con la finalità di ottimizzare l’interazione tra aerodinamica e meccanica. In particolare, buttando l’occhio sulla sospensione, si nota come il triangolo superiore abbia subito una modifica: il puntone del push-rod è stato leggermente rialzato, nell’ottica di rendere la gestione della massa fluida al posteriore più efficace. Inoltre, sappiamo che anche gli elementi interni sono stati rivisti per nutrire lo stesso obiettivo: alzare l’efficienza di questa importante zona dell’auto.
Nell’ultima parte dell’articolo abbiamo la possibilità di analizzare la Red Bull in pista. Il tutto grazie alla vernice flow viz, che ci permette di visualizzare l’andamento della massa fluida sul corpo vettura. Davanti all’ingresso del fondo, il flusso subisce un’evidente deviazione verso l’alto. Parliamo di un effetto up-wash intenzionale, poiché la tendenza naturale del flusso sarebbe quella di essere risucchiato nel sottoscocca a causa della pressione ridotta. Una volta oltrepassata la zona di attacco del fondo, il comportamento cambia, per questo il fluido viene progressivamente richiamato verso il basso in una fase di down-wash.
Red Bull RB21, l’esame con la paraffina
Prima dell’inlet si nota una biforcazione della massa fluida: una parte penetra all’interno con una certa angolazione, mentre il resto prosegue il suo movimento discendente. Successivamente, la traccia del fluido si interrompe, ma alcuni residui sparsi suggeriscono che rimanga ben aderente alla superficie inferiore della fiancata. La RB21 presenta un’area di transizione tra pance e fondo meno netta rispetto ad altre monoposto. L’analisi della morfologica delle fiancate mostra come il flusso mantenga un leggero up-wash in quell’area, senza risultare particolarmente disordinato. Rispetto a quanto osservato con il flow-viz di altre vetture, l’anno scorso, questa sezione della vettura risulta più pulita e meno turbolenta.
Il cono anti-intrusione sembra funzionare come una sorta di rampa verso il basso per il flusso d’aria. Nel progetto Red Bull, questa componente ha una copertura meno ingombrante rispetto alla Ferrari. Il fluido viene quindi canalizzato in direzione del bordo tagliente del fondo. Un’area che presenta piccole zone prive di vernice che potrebbe suggerire un leggero distacco del flusso. Il team ha concentrato le verifiche anche sulla parte posteriore, applicando la vernice su tutta la superficie superiore della beam-wing e su diverse sezioni del pavimento.
Red Bull RB21, l’interazione tra fondo e beam wing
Analizzando il bordo laterale del diffusore, si osserva un andamento down-wash del flusso, che sembra contribuire alla formazione di un vortice nel tentativo di penetrare nell’area del diffusore. È possibile esaminare questo fenomeno anche dallo spigolo interno del diffusore, dove la particolare conformazione della superficie è pensata per ottimizzare l’estrazione dell’aria e, al tempo stesso, garantire che il flusso rimanga il più possibile aderente. In una piccola sezione si nota una lieve separazione del flusso. Un aspetto interessante è il deposito di parte della vernice sulla beam-wing, un piccolo elemento che però è in grado di fare una grande differenza sul carico generato al posteriore dell’auto.
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La presenza della vernice su questa componente sottolinea la stretta interazione aerodinamica tra questi due elementi, un punto a favore della Red Bull. Interessante notare il così detto mouse-hole, un’apertura che ricorda la “casetta di un topolino” per la sua forma. Foro che ci fa osservare meglio il comportamento di alcune porzioni del flusso d’aria. Questa soluzione, molto comune a diverse vetture di F1, svolge un ruolo chiave nel processo di rienergizzazione del flusso all’interno del diffusore, aumentando la quantità d’aria disponibile per il suo funzionamento. Il risultato complessivo è un incremento della deportanza, un aspetto cruciale per le prestazioni aerodinamiche della vettura.