“Recovery”, annullata l’ordinanza in carcere per Francesco Patitucci
- Postato il 21 febbraio 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
“Recovery”, annullata l’ordinanza in carcere per Francesco Patitucci
Il boss di Cosenza, già detenuto al 41 bis nel carcere de L’Aquila e condannato a vent’anni di reclusione nell’ambito del processo “Reset”, ottiene la scarcerazione per “Recovery”, il blitz dello scorso 14 maggio
ANNULLATA l’ordinanza di misura cautelare in carcere per Francesco Patitucci relativamente al procedimento “Recovery”. A stabilirlo, ieri, il Tribunale del Riesame di Catanzaro, chiamato a decidere sul rinvio disposto dalla Suprema Corte di Cassazione a dicembre dello scorso anno. Accolto, dunque, il ricorso della difesa di Patitucci, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Manna e Laura Gaetano, che aveva impugnato dinanzi alla Cassazione il provvedimento del Riesame, il quale a giugno, aveva rigettato la prima istanza di scarcerazione.
Il boss di Cosenza, già detenuto al 41 bis nel carcere de L’Aquila e condannato a vent’anni di reclusione nell’ambito del processo “Reset”, ottiene, dunque, la scarcerazione per “Recovery”, il blitz di carabinieri e polizia scattato all’alba del 14 maggio scorso e coordinato dalla Dda di Catanzaro e che aveva portato alla sbarra oltre 140 indagati, smantellando una vasta associazione di ‘ndrangheta dedita prevalentemente al narcotraffico, a Cosenza e provincia.
Patitucci rivestiva, anche in quell’inchiesta, secondo i pm antimafia, un ruolo apicale nel cosiddetto “clan degli Italiani”, alleato con quello degli “zingari”, facente capo agli Abbruzzese. Ma, a parere degli ermellini, la misura emessa a suo tempo dal gip nei suoi confronti non può essere applicata in virtù del principio della cosiddetta “contestazione a catena”. In altre parole, annotano i giudici del Riesame, già in “Reset” a Patitucci veniva attribuito «un ruolo di vertice nell’ambito della Confederazione di ‘ndrangheta operante in territorio cosentino, sotto il controllo della quale agivano i vari sottogruppi impegnati, fra l’altro, nel traffico di narcotici accertato nell’odierna indagine» pertanto, si tratta di fatti – quelli oggetto di contestazione in “Reset” e in “Recovery” – strettamente connessi tra loro.
Inoltre, i reati contestati a Patitucci per i quali è stato raggiunto dalla seconda ordinanza di misura cautelare a seguito dell’inchiesta “Recovery” sarebbero stati commessi in data anteriore rispetto all’esecuzione della prima ordinanza emessa all’epoca di “Reset”, quando «gli elementi indiziari in virtù dei quali è stato emesso il secondo provvedimento custodiale erano già desumibili dagli atti». In ultimo, anche l’apporto postumo dei collaboratori di giustizia, in particolare Ivan Barone e Francesco Greco, non è ritenuto dirimente poiché già prima delle loro dichiarazioni, si sottolinea nel provvedimento, il quadro indiziario a carico di Patitucci era “solido”. Per queste ragioni, il Riesame ha disposto la retrodatazione della misura cautelare alla data di esecuzione della prima ordinanza applicata in “Reset” (1 settembre 2022) e la contestuale scarcerazione di Patitucci con riguardo al procedimento “Recovery”.
Il Quotidiano del Sud.
“Recovery”, annullata l’ordinanza in carcere per Francesco Patitucci