Record occupati, fu vera gloria? Ha inciso più Fornero che Meloni: over 50 assunti, donne e giovani al palo
- Postato il 2 settembre 2025
- Economia
- Di Blitz
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Disoccupazione in Italia ai minimi storici, bisogna tornare al 2007 per leggere dati simili: il tasso scende al 6%, minimo storico da prima della crisi finanziaria globale, meglio persino della media dell’Eurozona (6,2%).
Il Governo Meloni esulta sbandierando performance invidiabili, anche sul piano internazionale l’Italia è riuscita a passare il mesto testimone di “malata d’Europa” alla mai troppo amata Francia. Fu vera gloria? Meloni ovviamente non può che gonfiare il petto.
“La spinta viene quasi tutta dagli over 50”
“Rispetto a luglio 2024 si registrano 218mila occupati in più, con una crescita trainata soprattutto dai contratti a tempo indeterminato”, tutti “numeri incoraggianti che confermano l’efficacia delle misure messe in campo e ci spingono a proseguire con determinazione su questa strada: più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia”.

Si ribadisce, fu vera gloria? A chi vanno attributi i meriti – perché poi a leggerli più da vicino questi dati rivelano più di quanto vorremmo ammettere, meno di quanto siamo disposti a vantare -, chi dobbiamo ringraziare?
Francesco Seghezzi, presidente di Adapt, think tank senza fini di lucro fondato dal compianto giuslavorista Marco Biagi, i dati li ha letti bene e la risposta ce l’ha pronta. Una risposta che, come si dice in giornalese, fa titolo. Eccome: in sostanza, sul record dell’occupazione ha inciso più la Fornero che la Meloni. Boom?
“I record ci sono. Ma la spinta viene quasi tutta dagli over 50. E sul resto siamo tra gli ultimi in Europa. Con una battuta: ha inciso più Fornero che Meloni”.
“Abbiamo tantissimi occupati in più – aggiunge intervistato da Repubblica-. Quasi un milione extra che pagano tasse e contributi. Il tasso femminile però resta basso. E luglio è negativo per loro. Detto questo, la quasi totalità della crescita è negli over 50. I giovani salgono un po’, ma il baricentro è lì, anche depurando i dati dalla componente demografica, cioè dal fatto che la forza lavoro invecchia”. Perché proprio over 50?
Effetto combinato legge Fornero-imprese
Per l’effetto combinato di legge Fornero e imprese – prosegue il presidente di Adapt -: si resta al lavoro più a lungo e le aziende faticano a sostituire competenze. Chi a 62 anni ieri era inattivo perché già in pensione, oggi è occupato. Non è una notizia negativa, ma vuol dire che una parte della crescita non nasce da nuove assunzioni. Questo aiuta a spiegare un Pil stagnante e perché l’aumento sta nel tempo indeterminato, tipico dei lavoratori senior, e tra gli uomini. E va detto che i senior le imprese a volte li vogliono, a volte li subiscono”.
“Questo governo sul lavoro è intervenuto poco o nulla”
E nel confronto Ue? “Restiamo sempre in coda su inattivi, donne, giovani. Fatto noto. Stiamo crescendo e crescono gli altri, ma partiamo da più indietro e restiamo indietro”.
Il record di occupazione merito di Meloni o della legge Fornero? “Se il punto è chi ha inciso di più sulla dinamica degli occupati – va avanti Seghezzi -, dico Fornero. Questo governo sul lavoro è intervenuto poco o nulla. E per scelta. Ha lasciato fare alle imprese. Mentre sulle pensioni, le strette di questi anni hanno rafforzato la permanenza dei senior”.
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