Record di velocità Ferrari, la SF90 Stradale vola a 164 km/h sulla Nave Trieste

  • Postato il 19 settembre 2025
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Un ponte che di solito vede elicotteri e manovre navali. Un mare che incornicia Civitavecchia come quinta teatrale. E poi, all’improvviso, il rombo di una Ferrari che non ha nulla a che fare con l’acciaio di una nave da guerra. È lì che Fabio Barone, romano, presidente da decenni del club Passione Rossa, ha deciso di sfidare la logica e scrivere un’altra pagina di follia meccanica. Sulla Nave Trieste della Marina Militare Italiana, trasformata per un giorno in pista, la sua Ferrari SF90 Stradale ha spinto l’acceleratore fino a 164 km/h in poco più di duecento metri per raggiungere una velocità impossibile sulla carta, superando di 12 km/h il primato fissato nel 2022 sulla Garibaldi.

Dal Garibaldi alla Trieste

Barone è avvezzo a sfide con il sapore del mito più che dello sport, e i sette record mondiali in carriera ne suggellano lo status. Tre anni fa, sulla portaerei Garibaldi, proprio lui aveva fermato il cronometro a 152 km/h, una prodezza cancellata in un sol colpo insieme ai 145 km/h registrati nel 2019 dall’americana Shea Holbrook con una Porsche Taycan sulla USS Hornet.

Per l’occasione, la SF90 Stradale si è vestita di una livrea speciale, racchiusa in un motto latino: “Fulge super mare”. Mille cavalli spinti da un cuore ibrido con trazione integrale: la belva di Maranello prende forma grazie al Team Capristo e alle mani esperte di Modesto Menabue, motorista Ferrari forgiato in quattro decenni di Formula 1. Con il supporto del Capitano di Vascello Francesco Marzi, la Marina Militare, ha garantito spazio e competenze a un’operazione condotta con rigore assoluto.

Dati i suoi 245 metri di lunghezza e il ponte ampio e lineare, la Nave Trieste ha offerto la base perfetta per dare sfogo a tutta la brutalità della supercar. Gli ingegneri hanno lavorato per adattare la superficie, verificando grip e condizioni del manto prima che la SF90 potesse scaricare a terra la forza bruta che ne giustifica i prezzi di listino alla portata solo di pochissimi. E anche la logistica ha richiesto una pianificazione millimetrica, dal posizionamento delle barriere di sicurezza alla gestione degli spazi, e per un attimo due universi distanti hanno marciato allo stesso ritmo.

il ruolo della Nave Trieste nel record

Fra i momenti più intensi spicca la presenza dei ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down, parte del progetto Meccanici per un giorno. Tolto il telo dalla vettura davanti al pubblico, il boato dell’applauso ha fissato quell’attimo nella memoria, a coronamento di nove mesi condotti tra verifiche continue e studio dei dati raccolti. Nella preparazione Barone ha ripetuto partenze a pieno carico e controllato la risposta dell’auto in situazioni estreme, affinando progressivamente la gestione della potenza e il bilanciamento dell’assetto, e in quelle sessioni l’impresa ha preso forma, molto prima che la Ferrari si lanciasse davvero sul mare di Civitavecchia.

Ed è stata apoteosi quando il giudice Roberto Paolino, in rappresentanza della Federazione Italiana Cronometristi e dell’A.S.D. Cronometristi Roma, ha messo il sigillo su una velocità già entrata nella storia: 164 km/h. L’immagine di un’Italia capace di unire mondi lontani e trasformarli in gesta epiche.

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